Grazie mille si sì chiarissimo! Infatti l’obiettivo è sostituire solo lo strettamente necesssrio, non vorrei snaturare la radio. Prediligerei per quanto possibile mantenere la componentistica d’epoca!
Anzi anche a tal proposito avrei un’ultima domanda,la tensione di rete odierna ( 230-237 Vcc ) non rischia in qualche modo di danneggiare o usurare qualche componente tenendo conto che la tensione dichiarata su queste radio è di 220V??
Grazie ancora e buona serata!

Giusta osservazione anche perchè in teoria la 230 potrebbe aumentare del 10% quindi andare addirittura a 250 (io nel mio laboratorio ho normalmente 240).
In ogni caso questo aumento per quanta riguarda la tensione anodica non ha molto effetto cioè anche aumentando di una decina di volt non è preoccupante per la radio in quanto la tensione di lavoro critica può essere degli elettrolitici ma quando si usano a 350volt si presume che l'alternata raddrizzata meno la caduta sulla valvola raddrizzatrice anche aumentata di qualche percentuale sia ancora nei limiti.
Nelle radio più vecchie occorre andare sui 450-500 volt.
Per la tensione di filamento invece siamo al limite perchè nella peggiore delle ipotesi avremo 6,3 + 10% = 6,9 contro una tensione massima consentita in genere 7-7,5 volt.
Questo comporterebbe una riduzione di vita delle valvole ma non la loro rottura.
Per scrupolo si potrebbe mettere una resistenza di caduta sui filamenti o dove previsto predisporre il cambio tensione ad una tensione maggiore tipo 280volt ma solo pochi modelli hanno questa possibilità.
Comunque su questo aspetto non mi preoccuperei considerando che poi questa radio d'epoca essendo spenti tutti i ripetitori rai rischiano di diventare sopramobili.