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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

Su molti testi la media frequenza viene presentata come una sorta di filtro, un trasformatore accordato e nulla più. A dire il vero viene spiegato anche il concetto di accoppiamento quello che viene indicato con un punto e chiamato, se non ricordo male, "pallinaccio". Tuttavia, al di là della dissertazione teorica non mi è mai capitato di vedere l'applicazione di principio funzionare su esempi concreti.
Per essere chiari: la media frequenza deva avere le caratteristiche xxx, zzz e yyy.
E il fatto è lampante: le MF che descrive Andrea sono le MF tipiche di apparati valvolari, eppure lo stesso risultato si ottiere con le MF da transitor, quelle colorate per intenderci, che hanno una particolarità costruttiva totalmente differente dalle prime. Insomma, il mondo MF sembra essere piuttosto variegato.

Quindi, riepilogando, se ho ben capito:

1. il rapporto di trasformazione deve essere di 1:1;

2. quindi calcolo un circuito risonante parallello LC, per es. a 470K con valori di L e C "bilanciati" (cioè che non vi sia né una predominanza induttiva, né capacitiva) e poi, sperimentalmente provo a ottenere una curva di accordo spostando o avvicinando gli avvolgimenti e/o regolando il nucleo.

3. Facendo un calcolo con i valori Geloso riportati da Andrea si ha una risonanza a 459 Khz sia per il primario che per il secondario qualora i due circuiti fossero perfettamente identici;

4. Tuttavia, accoppiando induttivamente due circuiti uguali si ha una frequenza risultante la quale è influenzata da fattore M e la freq differenza rappresenta la banda passante.

5. tale impianto teorico può essere applicato ai trasformatori di ingresso presenti tra antenna e stadio di ingresso?

In ogni caso, Carlo, se avessi quella pagina del vecchio manuale del perito, magari un pdf, chiedo troppo? Ho un manuale del perito fine anni '60, anzi, inizio anni '70, ma non vi sono che accenni al tema.
E visto che è parecchio tempo che sto cercando tale documentazione e forse, ora ci siamo quasi...

Grazie infinite per la disponibilità e i chiarimenti.

Marco

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

Ciao
quando avvolsi le MF provai anche a fare i circuiti accordati di ingresso e di oscillatore. Per questi non ci sono problemi, infatti io li ho avvolti uno sopra l'altro, ora non ricordo il rapporto spire, ma non è affatto critico essendo accordato un solo avvolgimento e non entrambi.
Per le MF delle radio a transistor, l'avvolgimento accordato è uno solo, quello sul collettore del transistor antecedente la MF, ed il rapporto spire è molto basso, per adattare la media impedenza del collettore alla bassa della base del transistor successivo, e per evitare di diminuire eccessivamente il Q.

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

Ciao!

Da schemi che ho visto, generalmente, il trasformatore di ingresso è accordato su primario con un circuito LC serie.
Quindi, sempre in teoria, e un po' alla "garibaldina", dovrei calcolare il valore di impedenza dell'avvogimento secondario a una determinata frequenza (o meglio un impedenza media nel range di frequenze che mi interessano) in modo che si adatti o all'impedenza di base o di griglia del primo elemento amplificatore. Quindi, sempre in teoria, il rapporto di trasformazione cade in secondo piano...
O no?
Marco

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

Io farei avvolgimento di poche spire, diciamo 1/4 del secondario, sul primario, e secondario accordato. La griglia controllo delle valvole è di impedenza praticamente infinita, quindi il Q non ne risente. E' invece meglio accordare il secondario, e accoppiare l'antenna con un primario di meno spire, poichè influisce meno sulla stabilità e sul Q del circuito. Questo per una supereterodina comunque poco importa, poichè la frequenza di ricezione è determinata dalla frequenza dell'oscillatore, e non da quella del circuito d'ingresso.

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

mi pare vi perdiate per oscure vie! La curva della media frequenza deve avere i fianchi ripidi e la cima piatta per non strozzare la frequenze audio alte. Nelle primissime supereterodine il primario era aperiodico ed in certi apparecchi a transistor era aperiodico il secondario, ma fu presto cambiato. La soluzione sono almeno due circuiti risonanti accoppiati lascamente tra loro induttivamente o capacitivamente.
Per le velvole normalmente le bobine sono da 580 microH ed il C 200 pf, risonando a 467 Kcs. Il Q è di 180, la reattanza 1700 ohm,che da un impedenza di circa 300kohm(1700x180). Dato che il miglior trasferimento di potenza si ha quando il carico dimezza il Q del circuito in questo caso 300kohm che va bene per la griglia , meno bene per la placca ma non la sovraccarica. Per i transistor si può usare un rapportol/c diverso o si possono fare prese sull'avvolgimento. Se non sono nstato chiaro contattatemi. PS per avere un Q di 180 con una bobina da 2 cm di diametro occorrono tecniche non alla portata del dilettante.

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

Ciao Carlo,
ho visto la tua mail ma non sono io che sto cercando di avvolgere delle medie frequenze; io ho solo riportato i miei risulati di un esperimento comunque fine a sé stesso. Certo è che se le medie frequenza servono per un ricambio devono essere fatte con una certa cura.
Ti riporto comunque, per esperienza pratica, cioè smontaggio di alcuni trasformatori a FI delle radio primi anni '60 (quindi la famosa serie ECC85, ECH81, EF89, EABC80) che in qualcuna l'avvolgimento per la modulazione di ampiezza è avvolto con filo litz, ma semplicemente a rocchetto, tra due coste presenti sul supporto. Non credo che sia una tecnica difficilmente replicabile.

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Medie frequenze

è stato un errore di manovra, la volevo mandare a Marco. Ciao e scusami