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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

Chi lo dice di lavorare gratis?? I pezzi me li faccio pagare tutti, in più qualcosa per le ore di lavoro.

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

Sono pienamente concorde con Gabbia33: per me le radio sono e restano un hobby, perciò la "retribuzione" del lavoro è molto "flessibile".

Nella maggior parte dei casi il lavoro consiste in una revisione generale con sostituzione di pochi componenti, perciò i "costi" restano conformi all'aspettativa del cliente se si escludono valvole poco reperibili o trasformatori andati (ma questi sono fortunatamente casi poco comuni).

Nei casi di cui stiamo ragionando si tratta invece di smontare quasi completamente il telaio e di riassemblarlo a regola d'arte e, sebbene il costo dei componenti può restare limitato a qualche condensatore o resistore, il tempo che si impiega sale in modo esponenziale.

Considerato questo tendo a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, chiedendo al cliente cosa preferisce, fermo restando che il lavoro migliore sotto tutti i punti di vista sarebbe il completo restauro.

"lavorare gratis" era chiaramente un po' provocatorio, intendevo dire lavorare a bassissimo prezzo.
Talvolta in questi casi il "qualcosa" per ora va moltiplicato per "tante" ore...

Re: radio artigianali anni 40-50

Lo spirito suggerirebbe ovviamente di rifare il tutto a dovere, e sicuramente lo farei per una radio di proprietà. Quando è di un cliente è diverso, c'è chi vuole spendere perchè è un ricordo di famiglia e ci tiene e chi non vuole spendere perchè si è già fatto gabbare troppi soldi al mercatino domenicale. :-)
Personalmente evito di metterci mano quando posso evitarlo ovviamente, raramente in questi casi si raggiunge la parità col cliente e siccome tutti pensano che la roba a noi costa niente e che le nostre ore valgano meno di quelle di un clandestino che raccoglie pomodori in Calabria, ebbene 'mi spiace ma se ne parlerà forse tra 6 mesi, ho troppo lavoro per adesso'; a queste soluzioni sono dovuto arrivare dopo che ho visto che spese elevate, sebbene giustificate, ti rimbalzano addosso come pubblicità negativa e pensano che si è troppo esosi, quindi, preferisco che pensino che ho troppo lavoro (il che è comunque vero di per sè) perchè sono 'richiesto' piuttosto che 'bravo ma caro come il fuoco'. Ragion per cui, nel setaccio del laboratorio, delle radio dei clienti non passano:
- fagioli completamente da restaurare anche di mobile;
- radio in plasticone degli anni '60 (le pagano 10 euro al mercatino e poi si lamentano se gliene fai spendere 30 per cambiare quello che c'è da cambiare, ritarare etc..);
- tutte le radio che necessitano la sostituzione di valvole Rimlock;
- radio con scale parlanti rotte (mi spiace ma non ho tempo di cercare e rifare..);
Ad oggi, 29/7, ho in coda di laboratorio più di 10 radio non mie di cui 3 lo sono da più di un anno per irreperibilità di scala parlante (guardacaso tutte e tre artigianali senza uno straccio di etichetta).
Le mie in attesa non le conto più neppure o mi attacco al generatore anodico...

Lele
http://www.radioservicing.com
Shop'n'blog

Re: Re: radio artigianali anni 40-50

Quoto dal precedente:
[...]e che le nostre ore valgano meno di quelle di un clandestino che raccoglie pomodori in Calabria [...]
Nutro profondo rispetto per chi si fa letteralmente un "cu**" così per un lavoro scomodo e mal retribuito, comunque resto anch'io di quell'idea.

Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

i clienti comprano delle fregature enormi ai mercatini rionali e poi ti portano dei cadaveri da rimettere in funzione.
molte volte hanno sicuramente il trasf. di uscita bruciato, raddrizzatrice esaurita e finale andata.
il tutto corredato da pasticci vari dovuti a tentativi maldestri di riparazione!!!!
io una radio cosi o mi rifiuto di ripararla o sparo una cifra alta (almeno 200 euro) da dissuadere il cliente dal tentativo di restauro.
secondo voi faccio male a pensarla cosi??

Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

[secondo voi faccio male a pensarla cosi??]
Perdona la franchezza, ma secondo me sì.
Non voglio assolutamente andar contro l'altrui pensiero, però comportamenti di questo tipo non mi entusiasmano.
Personalmente preferisco esaminare l'apparecchio, magari chiedendo una cifra simbolica per il "disturbo" e poi dopo aver valutato almeno sommariamente quali sono i lavori necessari "sparare" una cifra coerente col tenore della riparazione.
Raramente mi è capitato di vedere dei veri "disastri" (valvole totalmente andate o assenti, trasformatori bruciati ecc.) ed in quei casi ho sempre informato della spesa elevata cui si andava incontro.
Se le valvole sono solo un po' esaurite ma comunque funzionanti solitamente le lascio dove sono: dato l'utilizzo della radio in genere possono andar bene lo stesso, ed inoltre posso rendere soddisfatto il cliente non facendogli spendere una follia in caso di valvole "strane".
In caso di riparazioni "difficili" di apparecchi con scala parlante assente o altre gravi mancanze estetiche, mi limito a riparare l'apparecchio senza ripristinare fregi manopole e scale mancanti (però prima informo il proprietario!).
In presenza di veri e propri "cadaveri" da rimettere in funzione stilo onestamente un preventivo, che ovviamente sarà elevato.

Re: Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

daccordo ma a volte alcuni clienti si aspettano che con 10 euro tutto funziona!
inoltre diffido sempre le persone ad acquistare radio ai mercatini della domenica o peggio sul noto sito di aste.
fregature ne ho viste prendere parecchie.
chissa' come mai quando c'e' qualche bel apparecchio non ti fanno neanche mettere vicino i puntali del tester....provare per credere!!!

Re: Re: Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

uh.. la cifra simbolica per l'esame della radio... ecco un altro ottimo deterrente anti-cadaveri ma che ho abbandonato poichè perdere tempo dispiace più a me che al cliente. Oltretutto, ultimamente, ho fatto caso che la gente si fa pelare (anche più volte) da certi trafficoni e quasi ne è contenta, mi è capitato uno che ha portato un fagiolo da uno delle mie parti che gli preso come segue:
- 20 euro fisse per ogni valvola da sostituire;
- 15 euro per ora di manodopera elettrica;
- 5 euro per ogni condensatore sostituito;
- 10 euro ciascun condensatore di filtro;
- 1 euro per ogni resistenza sostituita;
- 5 euro fissi a zoccolo..
Questo dedotto dalla bolla.
La 'bolla' l'ho io ora, un fagiolo Marelli, il tipo con le ONDE TROPICALI degli anni '50, è venuto a costare come segue:
- n 4 valvole sostituite: 80 euro
- n 2 zoccoli sostituiti: 10 euro
- n 4 condensatori carta sostituiti: 20 euro
- n 2 condensatori di elettrolitici: 20 euro
- n 5 resistenze sostituite: 5 euro
- smontaggio, analisi, riparazione, taratura, collaudo, ripristino finitura del mobile e pulizia generica, compreso deperimento materiali, ore 7: 105 euro
- totale euro 240
La radio, presa al mercatino, era costata 70 euro.
Quindi il tizio ha speso 310 euro per un fagiolino.
Commento della persona: 'Ma vedessi che bel lavoro che ha fatto!'.
Quando gliel'ha consegnata gli ha detto:'per fortuna che la finale era ancora buona, quella si che costa un sacco di soldi'..e io che mi dimeno per salvare una valvola col suo cappuccio..
La bolla, ora, è appesa di fronte al banco, me l'ha data volentieri, ora sopra c'è scritto: GUARDA E IMPARA..

Lele
http://www.radioservicing.com
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radio artigianali anni 40-50

...20 euro fisse per ogni valvola da sostituire....
E' un buon prezzo, gli porto un Phonola Mastini a cui serve una RT450 o un Roma senza la 6AY!

Re: radio artigianali anni 40-50

Certo che se deve cambiare una 6AT6 c'è un bel guadagno...

Re: Re: radio artigianali anni 40-50

la gente e' contenta cosi' di farsi spennare da questi individui senza scrupoli.
chiedi un po se applica anche il diritto di ritenzione in caso di mancato pagamento!!!
ps quante casse vuole di 6ba6, 6t8, ef 80 (ne ho un centinaio!!).
io una revisione normale prendo 30 euro, dando anche una lucidata al mobile.
secondo voi chiedo troppo?!?!?!

Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

Se ritieni di aver fatto un lavoro da 30 euro, e` giusto che tu chieda 30 euro.
Dal mio punto di vista, vale il vecchio detto "Fast, cheap, and good - pick any two." Se si vuole un lavoro fatto bene e che richieda parecchio tempo, non puo` essere una riparazione economica. Non dico di chiedere 20 euro per una valvola comune e di farmi pagare come la manodopera delle concessionarie di automobili, pero` nemmeno lavorare gratis come vorrebbero i fortunati acquirenti dei fagioloni o delle fonovaligie disastrate comprate al mercatino domenicale...

Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

beh quello poco ma sicuro.
per il fagiolone anni 50 una classica revisionata 30 euro mi sembrano giuste.
a volte pero' al cliente 30 euro sembrano una esagerazione e allora li mando a stendere!!!!!
comunque diffido a tutti dall'acquisto dei fagioloni anni 50 ai mercatini della domenica....ne ho viste troppe in condizioni estetiche apparentemente buone,ma una volta aperte un vero disastro!!!
trasformatori bruciati e tentativi maldestri di riparazioni precedenti da pasticcioni improvvisati ed addirittura una con 5 valvole uguali; 5 belle ef 80 impolverate pari pari come il resto del telaio!!
saluti,marco da alessandria

Re: Re: Re: Re: Re: radio artigianali anni 40-50

Uhmm.. non sono totalmente d'accordo.
Anche i fagioloni sono raido che comunque meritano di essere portate a risplendere quanto le altre, è bene ricordare che fra una decina di anni cominceranno a scarseggiare pure loro. Piuttosto, direi di andare con i piedi di piombo, comprare al giusto prezzo e semmai avere l'abitudine di informare il cliente che la riparazione e il restauro potrebbero non essere convenienti, nel caso di dubbi per certi modelli che per fama possono rivelare danni costosi farsi anticipare (per quanto antipatico sia esserlo) parte della riparazione/restauro in modo da potersi coprire le spalle.
Colgo l'occasione, per farvi notare come ultimamente i mercatini domenicali delle pulci siano sempre più 'infestati' da radio francesi. Ciò accade perchè molti venditori stanno rifornendosi in Francia dove il settore antiquariato è fiorente come quantità e in netto declino economicamente, rendendo vantaggioso il viaggio verso la Gallia. Ebbene, fatte salve alcune e per la verità direi davvero mica tante radio, le radio francesi non hanno un gran valore, ma mettere in sesto una Ducretet anni '30 costa quanto una Phonola dello stesso periodo ma ha un valore della metà. Quindi, in previsione che qualcuno vi possa in futuro portare qualche bella cattedralona francese da sistemare... bevete acqua Giommi.

Lele
http://www.radioservicing.com