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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Re: A proposito di gommalacca....

La vera tecnica artigianale è questa, dato che è stata tramandata da mio nonno ed utilizzo tuttora su mobili d'epoca a gommalacca solo quando è completamente da rifare. Attenzione con questa tecnica viene portata via tutta la patina, perdendo la scoloritura del tempo.
La prima cosa da fare è osservare attentamente la superficie.
1) Se l'impallacciatura è scollata incollarla con "colla a caldo".
2) Controllare se si vedono attaccature tra due fogli di impiallacciatura. In questo caso occorre "stuccare a colore"
3) Carteggiare tutta la superficie con carta vetrata in modo da portare via tutta la gommalacca marcita o macchiata.
4) Pulire con aria compressa e controllare se ci sono ancora attaccature o imperfezioni. In caso affermativo passare al punto 2.
5) A questo punto inizia l'operazione di lucidatura. passare tutta la superficie con "olio paglierino", (altri oli non vanno bene) e carteggiare con carta vetro sottile (300) con olio in modo che il legno assorba l'olio e acquisti il suo colore. Nelle parti dove l'olio non è assorbito si noterà una zona più chiara, e in questi punti occorre carteggiare meglio con olio.
5) Quando le superfici sembrano ben levigate e perfette, si porta via l'olio, asciugandolo con un panno. A questo punto la superficie sarà "non lucida" ma come quella finale.
6) Adesso occorre lucidare. L'operazione indicata da Biagio di fare una prima passata a pennello di gommalacca liquida in scaglie, va bene. Aggiungo che durante la lucidatura a tampone occorre la "polvere di pomice" per chiudere microscopiche crepe del legno. Si butta un pizzico di pomice sui punti che hanno più crepe.
Si prende un pezzo di tela (vecchi lenzuoli di una volta) e al suo interno si mette del cotone in modo da creare un tampone. La gommalacca deve essere versata all'interno del tampone sul cotone e occorre controllare che strizzando esca poca gommalacca, in modo da poter dosare durante le passate.
Si passa su tutta la superficie cercando di non passare più volte sullo stesso punto in modo da lasciare seccare l'alcool con gommalacca.
Se si passa più volte senza rispettare gli intervalli, il lucido sarà più difficile da avere. Anche il luogo dove effettuare l'operazione è importante. Se il luogo è umido e freddo occorre aspettare più tempo fra gli intervalli di passata, mentre se è più secco e caldo l'operazione risulterà più veloce. Ogni successiva passata dovrà essere fatta diluendo la gommalacca, così da avere una superficie via via più lucida. L'ultima mano dovrà essere fatta con lo stesso tampone di lucidatura con alcool puro e una goccia d'olio paglierino sulla tela, per evitare che si incolli il tampone sulla superficie e togliere eventuali striature e dovrà essere fatta velocemente.
Saluti
Guido

Re: Re: Re: A proposito di gommalacca....

Non posso che confermare quanto spiegato così efficacemente, mi sembra di rivivere quel che vedevo fare una decina d'anni fa nel laboratorio di un anziano restauratore, polvere di pomice compresa.

A forza di stare a guardare (all'epoca questo sant'uomo mi restaurava a gommalacca i mobili radio a 30/40.000 lire cad!!!) e tenta e ritenta imparai anch'io, in casa ho un bel mobiletto a serrandina in mogano restaurato da me con questa tecnica.

Purtroppo la mancanza di tempo e spazio mi hanno sempre impedito di professare quest'arte con la stessa assiduità delle riparazioni elettriche........

Re: Re: Re: A proposito di gommalacca....

Ringrazio tutti coloro che hanno risposto al mio appello e in particolare Leonardo, che nuovamente mette a disposizione di tutti la sua proverbiale sapienza, la sua abilità e il suo tempo per arricchire ulteriormente questo importantissimo sito.

Da parte mia ho capito che dovrò spendere molto tempo e pazienza per acquisire una minima esperienza che mi consenta di ottenere buoni risultati anche nel restauro del mobile delle radio d'epoca.

D'altra parte ho fatto mia la sfida per ridare dignità e decoro a quei vecchi manufatti sfasciati che trovo nei mercatini.

Grazie Pietro