Vi racconto questa storia nella speranza che qualcuno possa aiutarmi a capire, specie se ha avuto esperienze simili. Recentemente un amico mi ha portato un grosso radiofonografo Unda, con valvole octal, chiedendomi di rimettere in funzione la radio. Aveva appena portato l'intero apparecchio presso una di quelle ditte che effettuano il trattamento antitarlo nelle "camere a gas", dato che il mobile mostrava segni evidenti di aggressione. Dunque, anche l'elettronica aveva subito il trattamento.

Lo chassis si presentava bene, asciutto e abbastanza pulito, senza alcun segno di ruggine o di altre aggressioni. Quando mi sono messo al lavoro, ho notato con sorpresa che alcune valvole si comportavano in modo strano, come se vi fossero dei cortocircuiti tra i vari elettrodi. Ha cominciato la finale (6L6), che ho prontamente sostituito con una nuova. Poi e' stata la volta della 5Y3, che ha smesso improvvisamente di funzionare e si comportava come se avesse il filamento interrotto malgrado questo apparisse perfettamente integro alla vista. Dopo aver sostituito anche quella, l'ho smontata separando il bulbo dallo zoccolo, e ho potuto vedere che i reofori erano corrosi e spezzati. E poi ancora la 6SK7, ed infine la 6SA7. Tutte con problemi all'interno degli zoccoli di bakelite. Tutte da sostituire a parte la 6SQ7, che comunque era esaurita di suo...

Ora la domanda e' questa: e' possibile secondo voi che il trattamento antitarlo abbia causato questo sfacelo? Io personalmente non ho alcuna esperienza con queste ditte, e ho fatto sempre alla vecchia maniera, con l'antitarlo spennellato sui mobili una volta separati dallo chassis. Puo' essere che spruzzino qualche sostanza liquida che si infila tra lo zoccolo e il bulbo delle valvole e produce questa devastazione? Ma non usavano il gas di cianuro?

Grazie a chiunque potra' darmi un elemento in piu', e comunque attenzione: se dovete portare un mobile nella camera a gas, tenete fuori lo chassis!

Può darsi che chi ha fatto il trattamento antitarlo
abbia spennellato di permetrina o altro prodotto anche la parte elettronica e che questa abbia fatto in qualche modo da conduttore.
Uso anche io il sistema della camera a gas, dopo cioè aver spennellato tutto il mobile con liquido antitarlo chiudo il tutto per almeno una decina di giorni dentro un saccone dell'immondizia, un paio di volte l'ho anche fatto lasciando l'elettronica dentro, ma non ho mai avuto problemi.

Bisogna considerare che il gas di cianuro usato è pur sempre acido cianidrico, acido debole ma pur sempre minimamente corrosivo. Prova ad annusare i piedini corrosi: sanno di mandorle amare?

Vi sono anche camere a microonde, tipo forni, usati per fare trattamenti antitarlo....

Chiedero' al proprietario se sa quale procedimento hanno usato per il trattamento, ma escludo che si tratti di un liquido spennellato sul mobile. Escludo anche che nelle valvole vi fossero residui di acido cianidrico, dato che non ho sentito alcun odore di mandorle amare. E comunque il trattamento risale a parecchi giorni prima del mio intervento, e il cianuro che io sappia e' piuttosto volatile.

Ma se per caso avesse formato dei sali? Ad esempio di stagno o di ferro.

Per la disinfestazione può essere usato anche gas di bromuro di metile che in presenza di umidità a sua volta produce acido bromidrico, che è corrosivo. Forse i fili di rame che esono dai bulbi sono vulnerabili a tale acido, ma se così fosse sarei un po preoccupato anche per le varie bobine...
Saluti a tutti e Buon Natale.
Gino