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Re: cara Pippina

Detto questo, voglio dirti che buona parte di responsabilità di quell’avviso è mia, Daniele non ha colpe. Quando è apparso quel trafiletto a nome “Libero” ne abbiamo parlato ed io gli ho consigliato di agire così. Gli ho detto “perché non fai capire ai ragazzi che attraverso gli indirizzi IP puoi risalire agli spiritosi?”. Non me ne sono pentito e ti spiego il perché.
Tempo fa qualcuno (ma dopo l’esortazione di Daniele si dichiarò subito spiegando le ragioni del suo comportamento) scrisse qualcosa nel forum non a suo nome, ma utilizzò uno pseudonimo che nulla aveva a che fare con i personaggi che circolano qua dentro. E questo è normale, per carità.
Quello che è successo l’altro giorno, invece, è una cosa grave. Scrivere quelle frasi rivolte a Salvo firmandosi col nome di un’altra persona che tutti conoscono si chiama calunnia, ingiuria, usurpazione.
Se Daniele non avesse fatto capire che un web-master è in condizioni di conoscere i furbetti, domani potrà capitare che un altro furbetto cominci ad insultare Marcello a nome di Giuseppina Morelli, rovinando pure un’amicizia. Ti pare una cosa giusta? Se non ci fosse stato quell’avviso tutti avrebbero detto “Oh, che bello questo gioco, ora gioco pure io!”. Si sarebbe creato un precedente che avrebbe scatenato l’inferno, con conseguenze che ti lascio immaginare, anche perché all’esterno c’è gente cattiva che gode tantissimo a giocare così. Vogliamo questo?
Per evitarlo una soluzione ci sarebbe: la registrazione dei forumisti, ma il RC non l’ha mai voluto fare per evitare a chiunque questo fastidio e per rendere soprattutto questo spazio libero da ogni forma anagrafica.
Il nome e cognome. Tu penserai che con quell’avviso adesso siamo tutti sospettati, tutti accusati e tutti messi allo stesso livello. Ma Daniele non voleva dire questo, non poteva fare altro perchè non si può rovinare una persona così, a secco. La cosa è molto delicata, lo devi prima avvisare; l’intenzione non era quella di rendere pubblico il suo nome, ma di intimorirlo. L’avviso significa “so chi sei, la prossima volta ti sputtano.”
Anche Francesco è stato vittima di questa cosa. Nel forum Sony qualcuno si spacciava per lui ed essendo un personaggio popolare, all’inizio ci rise sopra. Ma quando un’altro arrivò a spacciarsi per suo figlio Federico intervenne con un post molto serio che annunciava, fra l’altro, la chiusura di quel forum.
Perché accadde questo? Perché era diventato uno spazio senza più controllo, dove ognuno scriveva quello che voleva in un mondo senza regole con un web master che, giustamente, non poteva controllare tutti quelli che entravano soltanto per insozzare i muri della casa di Francesco, senza rispetto per il padrone di casa. Qualcuno, addirittura, mi chiese se io fossi parente del Rapisarda implicato nei fatti mafiosi di Dell’Utri.
Ecco perché Daniele lo ha chiamato anarchico. Va bene la democrazia, ma senza regole non si va da nessuna parte; infatti durò soltanto sei mesi. Qui (che dura da più di due anni) abbiamo la fortuna di avere qualcuno che alle nostre spalle controlla l’andamento del forum anche per tutelarci da gente che gode a fare del male. Altrimenti non sarebbe un forum, ma un casino.
Charlie Brown ricorda con piacere il forum Sony e Fascio. Gli descrivo i movimenti delle mani di Francesco quando parlammo di Fascio, che molti sostenevano fosse addirittura lo stesso De Gregori: pollici e indici spalancati che andavano su e giù, su e giù, su e giù.
Pippina, noi che siamo più anziani, che certe cose ormai non dovrebbero farci né caldo né freddo, queste piccolezze dovremmo superarle meglio di quelli più giovani. A prescindere dalla nostra amicizia, per noi il forum deve essere soltanto uno “sbaddu” e nulla di più, un gioco, una cosa da non prendere troppo sul serio dove cliccare ogni sera per condividere i tuoi pensieri con gli altri ma soprattutto per rilassarci e giocare, giocare tanto (a seguire, anche su richiesta di Marcello, riporto qualcosa sullo “sbaddu” e come lo spiegai ad Elena).
Non so se leggerai questa lettera o al solo vedere il titolo “cara Pippina” digiterai alt+F4. Voglio soltanto che quel vulcano spento ritorni ad essere l’Etna del Rimmel Club che conosciamo tutti. Senza di te il RC non è la stessa cosa. Ti ricordo i “segni particolari” della tua speciale carta d’identità: “Se il Rimmel Club si potesse paragonare a una nave, lei sarebbe la chiglia. Grande donna. Quando manca dal forum si avvverte subito la sua assenza. Insostituibile, chioccia di tanti pulcini. Detta anche Zia Pippy.”
Spero tu possa riflettere su quello che hai detto. Ti faccio presente che, a parte mia moglie, di solito non scrivo lettere alle donne.

Adesso rimboccami la coperta, che senza di te sta scivolando sul pavimento e mi fa sentire freddo.

Mimmo

Re: Re: cara Pippina

anche per stemperare un po' gli argomenti:

SBADDU
(estratto dal forum del 2003)

VEDENDO PERDUTo AMOR
Mimmo Rapisarda
L’altra sera sono andato a vedere Perduto amor con Daniele. Ci siamo andati come due feroci critici cinematografici, pronti a scartare qualsiasi cosa che non aveva niente a che vedere col nostro vero scopo. Immaginerete facilmente quale sia stato il nostro vero interesse quella sera.
A Daniele non è piaciuto tanto, a me sì. Questione di punti di vista.
Secondo me Battiato non ha girato un film ma ha scritto una canzone montandoci delle immagini al posto delle note. Ha preso il pentagramma e come un album di ricordi ci ha incollato sopra le fotografie della sua infanzia a Riposto negli anni Cinquanta. Però, come dichiarato da lui stesso, non è un film autobiografico, infatti i ricordi della sua infanzia si limitano soltanto ai luoghi, agli oggetti e alle usanze che fanno da contorno alla storia dell’immaginario Ettore Corvaia. Ha usato i sogni e l’emancipazione del protagonista come un binario che ci porta attraverso tanti flash di rimembranze sul percorso Catania-Milano; e i cambi improvvisi fra la trama e le altre inquadrature non sono altro che introduzione, ritornello, refrain, ritornello, refrain, ritornello, finale, proprio come in una canzone, una canzone di quelle buone, di quelle che ti raccontano una storia invitandoti, per vederla, ad entrarci dalla porta di servizio e non da quella principale. La Madonna nera di Fossati parla di una processione religiosa, di una statua nera che si inclina, di un uomo che la sorregge e la paragona alla donna amata. Eppure è una canzone d’amore. Chi l’avrebbe mai immaginato se non l’avesse detto lo stesso Fossati? Questo è il bello di entrare dalla porta di servizio.
Non pensavo che Battiato, cimentandosi al cinema quasi per gioco, riuscisse ad ottenere una fotografia degna di un regista con quattro oscar in bacheca. Ogni fotogramma è quasi un quadro. E poi i luoghi: Ragusa, Acicastello, Acitrezza, Catania, Palazzolo Acreide, che con i loro colori fanno già sceneggiatura; le suore con le tonache nere che si stagliano sulle facciate barocche di chiese costruite col tufo giallo, con lo sfondo del cielo azzurro… e poi la luce, l’immensa luce che c’è qui. Ungaretti deve essere passato da queste parti.
Geniale la scena al macello, quando la cinepresa si sposta dalla mano armata di coltello - pronta ad uccidere l’animale - fino a salire sopra quel muretto affacciato sul mare dove si vede di spalle il piccolo Ettore, che non vuole più accettare quel mondo e sogna di veder passare il Rex dei suoi desideri e della sua fantasia, perché dentro di noi c’è sempre stato un Rex, simbolo di una partenza liberatoria che ti porta via.
Gli oggetti, le situazioni, le battute necessarie per riportare lo spettatore indietro nel tempo sono tutti molto curati e, come uno storico consumato, Battiato non ha mai lasciato niente al caso. Nel bagno di casa Corvaia il padre con la brillantina in pomata davanti a un autentico specchio che si usava negli anni Cinquanta e dieci anni dopo il figlio con altro tipo di gel, altri pettini, altri specchi, altre canottiere, altro tutto (ma dove li ha trovati?). Tutto è stato messo al suo posto, minuziosamente, come in un museo di modernariato.
Ho letto della visione metafisica di Battiato riportata in questo film. Mah…io non ne capisco niente di metafisica, forse sto parlando di metafisica e nemmeno me ne rendo conto. Comunque, le immagini presentano con dovizia di particolari una generazione e un mondo che non c’è più. Alcune cose me le ricordo e sono arrivato in tempo a vederle, anche se sono più giovane di Battiato: il mangiadischi, le Seicento, quelle lampade sulle scrivanie, i complessini che suonavano su un palchetto con tastiere Farfisa traballanti e con improvvisati impianti di amplificazione, le uova acquistate in campagna, ecc. E anche i modi di dire e di fare: con calma, senza fretta, senza stress; ritmi molto cadenzati, perché allora di tempo ce n’era tanto e di cose, a differenza di oggi, se ne facevano poche ma buone. Le ventiquattro ore di un giorno sembravano non finire mai e, a volte, la salutare partita a briscola nel film serviva ad esoricizzare certe situazioni. Oggi sembrerebbe una cosa inutile e noiosissima e si scapperebbe subito presso lo studio di un consulente familiare, per non perdere tempo. Sempre per non perdere tempo.
Perché non lo fermiamo questo tempo? Dalle parti di Acireale, in una frazione incastonata fra giardini di limoni e il mare, c’è un bar a conduzione familiare che produce una granita di mandorla buonissima, ma il servizio è pessimo. Può capitare di ordinarla e sentirsi rispondere “Ora a voli? Si facissi du passi ca poi a facemu!”. Magari poi te la preparano subito, anche a mezzanotte, ma quelle lamentele sprigionano tutto il folclore e la sottile ironia che circolano da queste parti. I catanesi lo sanno, ci vanno apposta e stando al gioco si divertono a ricevere le risposte più c

Re: Re: Re: cara Pippina

Elena
Che bello!!!!, Mimmo, grazie. Ma cosa significa, esattamente "sbaddu"????semplicemente pasare il tempo??? Ciao a tutti.Elena

Mimmo Rapisarda
Ciao Elena. Mi spiego.
Dal vocabolario Siciliano-Italiano di A.Traina: “Sbaddu (o Maluchiffarri - un mal da fare-): divertimento, sollazzo, chiasso, far vita allegra e senza pensieri”.
Aggiungo che a Catania si tratta anche di uno stato di goliardia simile a quello dei Vitelloni di Fellini ma con ancora più autoironia, umorismo, spirito, sarcasmo, è l’ultimo stadio del concetto “non aver niente da fare”, un passatempo che per chi lo guarda da fuori può sembrare improduttivo (da lì “Malucchiffari”) ma chi lo attua è convinto di essere nel giusto perché, libero da certe inquietudini della giornata e nel pieno delle sue sfasature mentali, dà libero sfogo al suo estro e alla sua creatività. E ti assicuro che le cose migliori escono fuori proprio da questi momenti, a conferma che, in fondo, proprio improduttivi non sono.
Da non confondere con lo “sballo” del sabato sera, durante il quale muoiono decine di giovani italiani. Questa è una cosa diversa ed anche difficile da scrivere perché si pronuncia diversamente da come è scritto.
Ora che lo sai, spero che durante le tue vacanze in Sicilia non chiederai alla reception dell’Hotel “oggi starò tutto il giorno fuori perché ho lo sbaddu, vado a fare un po’ di geologia sull’Etna” (mi raccomando, non si dice). Cioè, se per la tua professione studi geologia tutto l’anno allora va bene, ma se la studi anche quando sei in vacanza allora è proprio sbaddu.
…..anche quello che sto facendo in questo preciso istante lo è.
Ciao e buon sbaddos. Mimmo.

Elena
Grazie, Mimmo, adesso capisco. Credo che anche noi abbiamo "sbaddu". Da noi, abbiamo una filosofia similare e ho riconosciuto la idea. Quando noi abbiamo il tempo libero e usciamo fuori con gli amici a prendere qualcosa, in realtà quello che vogliamo fare è avere una scusa per passare il tempo chiaccherando di tutto, senza fare nulla. Poco importa il tempo che si va, neppure quello che vogliamo bere, quello che importa èd essere insieme e godere la vita, senza fretta.

Mimmo Rapisarda
Elena, proprio così. In passato la Sicilia è stata sotto la dominazione spagnola, quindi può darsi che qualche “sbaddusu” madrileno abbia fatto scuola.
Comunque, se raccontassi ai miei amici di essere riuscito ad esportarlo fuori dai confini siculi, morirebbero dal ridere. E sai alla fine che mi direbbero? “Ma c’hai propriu u sbaddu!!”. Capito il concetto?



MI RACCOMANDO: DEVE ESSERE SEMPRE "SBADDU"!


CIAO A TUTTI
....E VOLEMOSE BENE!

Elena sempre pronta per fare "sbaddu"

Ciao a tutti, ma che è sucdesso in questo bel posto!!!!!. Non visito il forum per tre giorni, (ultimamente anche se non scrivo molto, vi leggo sempre con piacere ) e mi trovo un casino!!!! Non capisco proprio bene (sto non è sempre una metafora ) ma la verità non so perchè si devono creare queste situazioni tanto così sgradevoli, non siamo un gruppo di amici che si trovano per parlare e condividere tutte le emozioni creati intorno a FDG??? Perchè dobbiamo prendercela tanto così sul serio??? Condivido e mi aggiungo con tutto quello che ha detto Mimmo e mi rende triste che in questo sito e tra di noi possa esistere qualche sentimento cattivo. So che questo puo suonare un po superficiale e quasi egoista perchè le cose che ci fanno discutere, di solito sono cose della realtà sociale e problemi che tutti vediamo, ma penso che noi soltanto possiamo fare un appelo a tutte le situazioni che ci possano sembrare ingiuste, ma davvero penso che questo non abbia senso se ci fanno arrabbiare. Un'altra cosa sarebbe che ci potessimo trovare tutti quanti e potessimo dire quello che pensiamo guardiandoci agli occhi, faccia a faccia, ma sul forum................, mi sa che soltanto possiamo creare un ambiente strano e cattivo. Che alla fine faccia danno a qualcuno di noi che come nel caso di Pippina che ha deciso di non venire a trovarci.
Scusatemi, per gli sbagli e scusatemi per non sapere spiegarmi bene, quello che ha successo mi rende triste e soltanto volevo dirvi alcune cose di quelle che mi hanno passato per la testa. A presto. Elena