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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: condensatore variabile

Giustissima la risposta di Angelo ma aggiungo una precisazione, superflua per gli "esperti" ma opportuna per evitare delusioni agli altri.
Gran parte dei capacimetri non sono in grado di misurare con precisione sufficiente (o non possono e basta...) le piccole capacità, ad esempio inferiori al nanofarad o a 100 picofarad, secondo tipi.
Dunque, prima di acquistarne uno, accertiamo che possa misurare le capacità dell'ordine di grandezza che ci occcorre.
Inoltre, se le capacità da misurare fossero molto piccole, diciamo inferiori ai 10 pF, rischieremmo seriamente di ottenere misure falsate e non veritiere se non curassimo di mantenere "più che cortissimi" i collegamenti fra il condensatore e il capacimetro.

Una buona idea è sempre leggersi tutto il manuale d'istruzioni di uno strumento (non solo di un capacimetro) PRIMA di acquistarlo: solo così ne potremo conoscere i limiti di applicazione ed esser certi che serva devvero per l'uso che vogliamo farne.
Questa precauzione potrebbe essere superflua per chi avesse già una pratica notevole nell'uso di strumenti analoghi a quello da acquistare ma sarebbe essenziale, invece, se fosse il nostro primo strumento di quel certo tipo.
Molti (anche persone ben preparate) hanno scoperto che uno strumento non era adatto alle proprie esigenze solo dopo averlo acquistato...

Infine, i condensatori variabili che vorresti misurare riportano almeno la marca e il modello?
Se sì, con un po' di fortuna potremmo trovarne le caratteristiche su qualche catalogo (in rete se ne trovano alcuni, a partrire dagli Anni Venti fino ai giorni nostri)

Re: condensatore variabile

Mi associo a quanto detto da Lorenzo R. ed aggiungo che le istruzioni dei manuali d'uso di strumenti a basso costo possono essere ingannevoli in quanto teoricamente sono perfetti e nella pratica si potrebbero dimostrare inutili e non veritieri in particolare per valori di bassa capacità come i variabili. Personalmente quando necessario utilizzo un ponte rlc Marconi TF2700 con ottimi risultati sopratutto per basse capacità. E' importantissimo l'uso di collegamenti molto corti in quanto la capacità residua dei cavi di misura può essere superiore alla capacità da misurare.
L'esperienza mi insegna che comunque raramente nelle riparazioni delle radio c'è la necessità di misurare piccole capacità ad eccezione dei gruppi FM-RF o medie frequenze o nello stadio mescolatore/oscillatore quindi l'acquisto di un buon capacimetro deve avere una giustificazione valida anche se oggi, con la rete, strumentazione anni 60-80 non a valvole, in questi casi è importante la stabilità, si possono trovano a prezzi abbordabili.
Ragionando che Gianni ha acquistato un cartone di variabili da un riparatore, mi viene da pensare che voglia utilizzarne qualcuno autocostruendo qualcosa, con questa ipotesi potrei suggerire, prima dell'acquisto di un capacimetro, di provare ad autocostruirsene uno magari cercando uno schema anche semplice da vecchie riviste che si trovano in http://www.carlo.altervista.org/music/testo.html o http://www.rsp-italy.it/Electronics/index.htm.
Rarissimamente nelle riparazioni delle radio c'è la necessità di sostituire il variabile primo perchè essendo di lega leggera non fa ruggine, secondo nel caso qualche lamella fosse in corto per ossidazione in qualche punto, esistono metodi molto semplici per ripararli senza smontarli dalla loro sede. Se interessa ne posso descriverne uno che ho sperimentato con successo.

Saluti
Enrico Puccini

Re: condensatore variabile

Salve a tutti gli amici del forum.
Rispondo a Enrico Puccini.
Effettivamente quando ho dato risposta sul quesito
"ho dei variabili,come faccio a misurarli?"
La risposta che ho dato,secondo me e' stata abbastanza chiara e esaustiva almeno al 99/100 ho consigliato un capacimetro digitale dei nostri giorni.
Nel momento in cui ti si chiede "ho una matassa di filo,come faccio a sapere quanto e' lungo?" La domanda mi da' subito a notare che,non me ne voglia Gianni,la poca dimestichezza in materia,sapere con una certa precisione cosi' sottile la capacita' minima e massima per poi,ripeto non voglio che gianni la prenda come un offesa,costruire un ricevitore radio rudimentale o galena che sia non credo assolutamente cosi' importante tale da non poterci dormire la notte.Ricordare che sulla misurazione capacitiva influiscono vari fattori tipo la lunghezza dei collegamenti, la posizione fisica data al variabile.la temperatura ecc.ecc.credo sia supelfluo quando specialmente nei casi sopra esposti.
Enrico,il capacimetro da me consigliato avra' senza bubbi delle lacune ma prima gli consigli di adottare uno strumento di una certa classe come appunto il Marconi e subito dopo consigli di autocostruirne uno usando magari uno semplice schemino la cosa cozza un po'.
Tempo fa' un post sui provavalvole avevo detto la mia,sono stato quasi sbranato,a secondo cosa si voglia fare il tutto si riversa sulla cifra da spendere,ma nel caso di "giocare" non ne valeva la pena.Tutti a dire solo ed esclusivamente professionale,e subito dopo si nomino' Leonardo che ne aveva uno della scuola elettra.
Quindi....
un bacione a tutti
Angelo Guzzo.

Re: condensatore variabile

Concordo e aggiungo che normalmente i capacimetri digitali hanno una procedura di azzeramento della capacita' parassita dei cavi di collegamento, la lunghezza dei quali quindi non rappresenta un problema (sempre che venga mantenuta costante ed entro valori ragionevoli).

Per quanto riguarda i provavalvole, mi spiace che te la sia presa per quel thread al punto da ritirare fuori il discorso a distanza di anni, ma la sostanza comunque rimane la stessa: con un provavalvole ad emissione la valvola e' testata come se fosse un diodo, si fa poco piu' che un test di continuita' del filamento. Per cui la mia opinione resta la medesima: o si prende un professionale a mutua conduttanza (scelta sconsigliatissima per chi non sia un grande entusiasta dell'elettronica valvolare) altrimenti tanto vale comprarsi uno Scuola Radio Elettra (come ha fatto e credo continui a fare Leonardo Mureddu) e destinare ad altro il (molto) denaro risparmiato. Tutte le varie "vie di mezzo" tra un SRE e un mutua conduttanza sono solo soldi buttati IMHO. Tra parentesi anch'io possiedo un SRE e, con le valvole europee, lo uso pure abbastanza spesso.

Re: condensatore variabile

Salve a tutti gli amici del forum.
Salve Marco,non me la sono presa assolutamente,ci mancherebbe altro,anzi a me piace tantissimo scambiare opinioni anche di senso opposto,se no il senso del forum andrebbe perso,oltre a renderlo "spento".
Personalmente su certi aspetti sono molto spartano,dando la priorita'della precisione a tutto quello che dovrebbe essere l'essenziale.
Come molti sanno la mia attivita' principale e' la pasticceria,e,anche in quel caso trovo sempre un'occasione per chiaccherare,ad esempio di tanto intanto vengono in laboratorio dei rappresentanti con dei dimostratori di nuovi prodotti e puntualmente ti propinano delle ricette dove devi usare i loro prodotti.Ora,i dimostratori saranno preparati,si,ma ti spiegano tutto a pappagallo,sanno qualcosa di teoria ma niente di pratica,ti dicono:Metti un tot di zucchero con gr. 0,002 anzi 0,003 e infornare a 199,9999999 gradi!!! Ma,dico io, se invece informiamo a 200 gradi che succede, qual'e' la differenza? finisce il mondo? e qui accendo la discussione che un forno anche dell'ultima generazione sofisticato quanto sia anche se inposto la temperatura questo si' che ti segnala l'avvenuta temperatura,ma per effetto delle resistenze riscaldanti quest'ultime continuano a produrre calore Ecco perche'non sono d'accordo sulla "precisione" come qualc'osa di intoccabile.
Questo esula pero'da alre situazioni dove l'essere precisi e' fondamentale se non addirittura di prim'ordine.
Un bacione a tutti,di piu' a Marco.
Angelo Guzzo.

Re: condensatore variabile

Buona sera a tutti,
Vorrei cercare di fare qualche chiarimento rendendomi conto che a volte esprimersi in poche righe senza creare incomprensioni è difficile.
In risposta ad Angelo io non ho suggerito l'acquisto di un capacimetro tipo Marconi analogico o equivalente ma ho solo detto che io possiedo quello e che lo uso con successo e sono certo che reggerebbe pienamente al confronto con strumenti digitali accettando qualche difficoltà a rilevare il valore misurato non avendo display ma scale graduate.
Personalmente in tanti anni di riparazioni di radio non mi è mai capitato di dover sostituire il variabile, operazione a volte anche complessa, ma non è raro effettuare interventi di pulizia o allineamento.
Leggendo il post di Gianni che acquista uno scatolone di variabili mi è sembrato spontaneo pensare ad una persona che "smanetta" o sperimenta ed è li che mi è venuto in mente di suggerire un'autocostruzione prendendo spunto magari da vecchie riviste.
E a questo solo lui può rispondere, se vuole.
Io forse appartengo ad un'altra generazione e trovo normale fare esperienze anche sulla strumentazione prima di affrontare una ricerca di mercato e l'acquisto.
Oggi c'è internet, c'è il mondo su uno schermo, una volta e parlo 15-20 anni fa, non c'era niente alla portata di tutti e c'era forse meno disponibilità economica e l'appassionato si doveva arrangiare.
Saluti

Enrico Puccini

Re: condensatore variabile

Un saluto a tutti gli intervenuti, premetto di essere prossimo ai 60 anni e in elettronica ci vivo da sempre. Ricordo con gioia la mia prima "manomissione" di una radio Mivar a valvole e dall'ora non mi sono più fermato. Anche se intervengo raramente, considero questo forum il luogo ideale per lo scambio di opinioni esperienze ect, è per questo che ho voluto aprire una discussione tecnica sui condensatori variabili, e credo di aver centrato l'interesse di molti. In effetti trovo eccitante sperimentare in campo AF,ultimamente in onde medie o lunghe c'è da fare tantissimo. Tornando ai CV, girando per vecchi laboratori radio tv (ormai rarissimi)alla ricerca di vecchi telai o ricambi abbandonati, mi sono inbattuto in un anzianissimo riparatore che per pochi euro è stato felicissimo di far spazio e cedermi un cartone pieno di variabili trimmer capacitivi, trasformatori ed altro. Giunto a casa ho tirato fuori i variabili constatando che tutti erano senza marca e senza alcun riferimento sulla capacità massima. Certo erano tutti recupero di demolizioni e quindi approssimatamente, la capacità, era chiara, però mi son detto come misurarli visto che non mi era mai capitata l'occasione per farlo? Ho un capacimetro digitale della Nuova Elettronica, un capacimetro con impedenzimetro, e un misuratore di RCL analogico della Unaohm, quale utilizzare e con quali metodologie? Grazie dei suggerimenti e non litigate. Gianni

Re: condensatore variabile

Che domande, Gianni: visto che ne ha tre li provi tutti e tre. I metodi sono descritti nei rispettivi manuali d'uso.

Angelo, visto che ci siamo un po' chiariti, spero sia anche chiaro che io in quel discorso facevo un ragionamento di pura convenienza ed utilita'. Da un lato, salvo che uno non sia ricco di famiglia, e' del tutto inutile comprare un provavalvole ad emissione piu' "bello" dello SRE perche' tanto, tecnicamente, fanno esattamente la stessa cosa. Cioe' poco.

Se invece uno vuol far sul serio e punta ad un provavalvole a muta conduttanza, un provavalvole 1) universale 2) che costi poco 3) che sia facilmente reperibile purtroppo non esiste e non e' mai esistito. Per cui, a meno che uno non sia proprio un esaltato per questi apparecchi di per se' (com'e' il mio caso) e' del tutto inutile comprarne uno ed illudersi che ci risolva i problemi. Tanto comunque un provavalvole americano non prova le valvole europee, e i provavalvole europei (che in maggioranza provano almeno le principali valvole americane) sono usualmente molto vecchi e quindi non provano le valvole piu' moderne, ma d'altro canto i provavalvole moderni non hanno piu' sui fogli dati le valvole piu' vecchie... In definitiva e' il cane che cerca di mordersi la coda, non si finirebbe mai di acquistare provavalvole... E in ogni caso non si sa mai veramente come la valvola si comporterebbe nel circuito: il provavalvole al massimo "esclude" una valvola sicuramente guasta, ma potrebbe benissimo far passare al test una valvola che poi a radiofrequenza non funziona. Che e' la ragione per cui Leonardo Mureddu si e' fermato allo SRE.

Poi, per carita', se qualche simpatico pazzo ci vende un LAEL al prezzo di uno SRE, buttiamoci pure sopra a corpo morto, e' un affarone! Ma se invece si deve spendere di piu', tecnicamente secondo me nell'ambito dei provavalvole ad emissione non vale la pena spendere un euro in piu' di quanto serve per acquistare un SRE.