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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Radiomarelli mod. 122

Anch'io mi sto chiedendo cosa intendi dire con questi "disturbi" che senti. Sono veramente disturbi radio dovuti a sovramplificazione? Se cosi' fosse, dovresti ricevere anche le stazioni con una potenza esagerata. La "locale" dovrebbe mandarti in clipping tutta la radio. E' cosi'?

Se e' cosi', non mi vengono molti altri pensieri per spiegare questo eccesso di amplificazione se non con l'unico un po' logico: che si sia creata da qualche parte una rete di reazione positiva.

Notare bene che non e' detto che cio' sia accaduto necessariamente nel circuito RF: puo' essere successo in uno qualunque degli stadi di amplificazione. Sarebbe importante, con delle misure, capire qual e' lo stadio che amplifica troppo. E' abbastanza facile escludere lo stadio BF collegando un giradischi (o simili) e verificando che l'amplificazione ed il suono siano normali. Per gli altri stadi che lo precedono serve un minimo di attrezzatura (come sei messo?).

Individuato lo stadio, la reazione positiva puo' essersi instaurata DENTRO la valvola relativa allo stadio (ed e' uno dei rari casi in cui meriterebbe avere una valvola di ricambio sicuramente OK per provare una sostituzione - la quale come quasi sempre dara' esito negativo ma almeno uno si e' tolto il classico tarlo di sospettare sempre e solo le valvole!) o, piu' facilmente, nei circuiti che la contornano. Puo' anche essere solo la mancanza di schermatura di qualche valvola o di qualche cavo previsto schermato in origine e sostituito con un filo non schermato: tipicamente la rimozione di questi elementi (o un falso contatto dello schermo, cosa frequentissima) porta a sovramplificazione e instabilita' del circuito, usualmente (ma non sempre) condita da fischi, ululati eccetera.

Re: Radiomarelli mod. 122

Marco, le tue osservazioni sono ineccepibili, anzi, è qualcosa che ho pensato anch'io.
Se non ho espresso le medesime considerazioni è perché temevo di averle maturate solo perché influenzato da una recentissima esperienza su una Geloso G502.
La radio funzionava e con eccellente sensibilità ma con una timbrica sgradevole, tipo ricevitore a reazione regolato al limite dell'innesco e un rumore di fondo abbastanza accentuato.
Condensatori a carta tutti in perfetto stato, originali ma incredibilmente senza perdite e derive di valore (comunque sostituiti tutti temporanemante in prova); resistenze tutte "entro tolleranza", tranne una prontamente sostituita; schermi al loro posto, cablaggi eseguiti in modo da scongiurare accoppiamenti nocivi... Tutto a posto, dunque!
Provando a tarare la prima media frequenza, in cui la vite del secondario era stata visibilmente manomessa, s'innescava un bellissimo (si fa per dire) fischio acuto.
Ricontrollato tutto senza trovare alcun problema evidente, mi sono deciso a provare la sostituzione della 6SK7.
Anzi, di 6SK7 ne ho provate altre cinque tra usate e nuove, e con nessuna si produceva lo stesso inconveniente. Con ciascuna di esse la media frequenza si è potuta tarare senza problemi, anche se per il momento solo "ad orecchio".
Insomma, il difetto risiedeva senza dubbio nella valvola amplificatrice di media frequenza e non consisteva affatto in un'emissione scarsa.
Su di un provavalvole probabilmente la 6SK7 sostituita risulterebbe perfetta!

Re: Radiomarelli mod. 122

A me è capitato un fenomeno del genere un paio di volte,ma sono stato aiutato dall'instabilità del sistema. La prima volta erano le medie frequenze che, per deriva dei componenti, arrivavano al limite dell'oscillazione dando una forma di oscillazione. Un altra volta era l'oscillazione della valvola RF in ingresso. Basta starare leggermente una media frequenza o meglio trovare un punto del circuito sul quale mettere una piccola resistenza in serie, valore da sperimentare. Più probabilmente il circuito oscillatorio comprende il metro di filo d'antenna,ovvero il segnale in uscita della prima valvola rientra dall'esterno. Prova a mettere li la resistenza, ma non garantisco.
Carlo

Re: Radiomarelli mod. 122

Volevo dare il mio contributo a questo problema.
Credo che il condensatore sull'alimentazione sia inutile anzi può essere pericoloso se, anche di buona qualità, andasse in corto potrebbe arrecare più danni (all'impianto elettrico di casa, alla radio ecc.).
E' capitato anche a me per scoprire che la causa era in una lampada che montava una lampadina a risparmio energetico accesa nelle vicinanze, una volta spenta tutto è ritornato alla normalità. I rumori comunque scomparivano ricevendo in onde corte, prova che nel caso specifico farei.
Non so se è stata fatta una prova con il generatore di segnali simulando la stessa frequenza ricevuta nella zona. Se con il segnale del generatore la radio si comporta bene anche in termini di sensibilità, la causa può essere esterna e per la sua eliminazione o riduzione occorre seguire il segnale dall'antenna alla bassa frequenza utilizzando l'oscilloscopio. In sua assenza è un po complicato poiché si è obbligati ad andare per tentativi sostituendo qua e la condensatori che rischiano di essere non colpevoli.

Auguri
Enrico Puccini

Re: Radiomarelli mod. 122

Molti sostengono che il condensatore di rete non serva a molto ma se così fosse tutti i progettisti di radio lo avrebbero omesso, vista la tendenza al massimo risparmio che non è cosa solo dei nostri giorni.
Difficilmente però accetto passivamente le conclusioni tratte da altri e le sperimento di persona e nelle più varie condizioni.
Quel condensatore è del tutto inutile se l'appareccbio (ovviamente non ad auttrasformatore) è collegato a una presa di terra.
Altrimenti, l'effetto del condensatore dipende molto dalle condizioni ambientali (presenza di segnali interferenti captati dall'antenna oppure propagtati attraverso i conduttori dell'impianto elettrico domestico).
Ho provato molte radio in più località diverse verificando cosa accadeva col condensatore o senza.
In molti casi, con il condensatore il livello delle interferenze ma soprattutto il rumore di fondo è diminuito moltissimo: a volte, addirittura, stazioni completamente "sommerse" da un rumore pseudo-atmossferico sono emerse chiaramente collegando il condensatore.
Nelle vicinaze di un trasmettitore (caso ormai rarissimo), senza il condensatore si presentava regolarmente il cosiddetto "ronzio di modulazione", salvo usare un'antenna molto sviluppata.
In altre località e condizioni, in verità poche, il contributo del condensatore è stato invece irrilevante.
La conclusione inevitabile è che in molti casi il condensatore serve e molto, in pochi altri no. In altre parole, non nuoce mai alla qualità della ricezione e spesso la migliora.
Abbastanza per dire che deve esistere sempre: se una radio funzionasse bene in un certo luogo senza di esso, potrebbe invece richiederlo per funzionare altrettanto bene altrove.
Che poi costituisca un potenziale pericolo non è del tutto falso, ma un condensatore autorigenerante non dovrebbe mai andare in cotrtocircuito. Tanto più se lo scegliamo con un isolamento nettamente sovrabbondante.
Gli "X2", per giunta, sono espressamente collaudati e garantiti per lo scopo.
Rimane il fatto che, nell'uso normale, se non si è volutamente incauti non si deve toccare nessuna parte metallica di una vecchia radio, nemmeno se il condensatore di rete manca.

Molto importante per la sicurezza - secondo me anche di più - è il condensatore in serie alla presa d'antenna, perché invece è molto facile che qualcuno tocchi (giustamente inconsapevole del rischio) una parte scoperta del filo usato come antenna e anche questo costituisce un potenziale pericolo. Tutt'altro che potenziale, poi, se la radio è ad autotrasformatore.

Nel caso presente, ho escluso cause d'interferenza come le lampade a risparmio energetico e gli alimentatori a commutazione: mi è parso chiaro che il comportamento di questa radio si considera anomalo solo per confronto con altri apparecchi simili provati nella stessa posizione, ma forse non è così.

Effettivamente sarebbe molto utile qualche prova con un generatore RF per valutare meglio il comportamento della radio con un segnale più "noto, sicuro e pulito" di quello captato da un'antenna.

Re: Radiomarelli mod. 122

Molto interessanti, Lorenzo, i risultati delle tue prove con i condensatori di rete. Personalmente mi ero fermato alla tua prima constatazione: se le aziende produttrici si prendevano sempre e comunque la briga di metterli (e talvolta anche in configurazioni complesse, raddoppiati in piu' punti eccetera) qualche motivo piu' che valido c'era sicuramente. Interessante leggere che anche nelle condizioni odierne di ricezione la loro utilita' non e' affatto venuta meno.

Re: Radiomarelli mod. 122

Concordo su quanto detto sui condensatori di rete,la philips ,almeno sui modelli piu' noti, non ne faceva uso.

Re: Radiomarelli mod. 122

Mi scuso con Lorenzo ed altri se sono stato poco chiaro nel mio pensiero di poca utilità del condensatore sulla linea di alimentazione e non volevo certo mettere in dubbio prove di utilità fatte da altri appassionati del settore in quanto non è nella mia natura di persona.
Volevo solo puntualizzare che in molti apparecchi che ho avuto sotto mano non ho mai rilevato un grande effetto migliorativo sui disturbi nella ricezione anche dopo la sua sostituzione con uno nuovo che tra l'altro ho sempre effettuato comunque.
L'affermazione che in caso di corto circuito può comportare danni anche alle persone non era riferito all'apparecchio in questione ma in generale in funzione dello schema dell'apparecchio (autotrasformatore con telaio a massa ecc.).
Penso che in passato la rete di alimentazione poteva essere più disturbata con l'utilizzo di apparecchiature industriali ( anche piccoli elettrodomestici casalinghi) meno protette di oggi, questo potrebbe giustificare l'introduzione quasi per tutte le ditte del condensatore di linea. Oggi d'altro canto siamo più sommersi dai campi elettromagnetici che facilmente entrano nelle nostre radio AM (a volte anche FM) basti provare a metterlo abbastanza vicino ad un pc per riscontrarlo.
Mi scuso nuovamenete se sono stato frainteso.

Saluti

Enrico Puccini

Re: Radiomarelli mod. 122

Enrico, non devi scusarti di nulla, l'intento è solo di scambiarci le nostre esperienze e tntare di far luce su un argomento obiettivamente un po' oscuro.
Se mai, dispiace a me se il mio tono può essere parso polemico: non era nelle mie intenzioni.

Comunque sia, questo dannato condensatore (sempre da sostituire con un ricambio moderno e affidabile anche quando sembrasse "buono") oppure i circuiti più elaborati cui ha fatto cenno Marco hanno uno scopo ben preciso.
Abbiamo detto genericamente che contribuisce a ridurre i disturbi, ma anche che questo non è vero in tutte le situazioni.
Esiste però uno scopo ancor più specifico.
Per evitare che si produca il ronzio di modulazione, va assoltamente evitato il "passaggio" del segnale RF attraverso la raddrizzatrice, principale responsabile del fenomeno.
Se la radio fosse collegata a una terra, il segnale RF captato dai conduttori della rete elettrica (in fondo, sono anch'essi un'antenna) raggiungerebbe la raddrizzatrice atttaverso la capacità fra gli avvolgimenti del trsasformatore e attraverserebbe la valvola per chiudersi verso la terra collegata alla radio.
Se invece l'apparecchio non fosse collegato a una terra, di questa farebbe le veci la rete elettrica, sempre attraverso raddrizzatrice e capacità fra gli avvolgimenti del trasformatore.
Entrambe queste condizioni sono potenziale causa del ronzio di modulazione.

I due modi più semplici ed economici per scongiurare questo problema sono, per l'appunto, o il "condensatore di rete" (che funziona da "by-pass" per la RF fra il telaio e e la rete elettrica) o il trasformatore di rete con schermo elettrostatico interno collegato a massa.
Questo secondo metodo era preferito da pochissimi costruttori e nel Dopoguerra praticamente solo dalla Philips.
E' per questo che tale Ditta, come ha osservato Angelo, faceva spesso e volentieri a meno del condensatore di rete.
Osservando attentamente gli schemi Philips, in alcuni è addirittura segnato esplicitamente il collegamento a massa dello schermo elttrostatico ma in altri no.
Però, se in una radio manca il condensatore di rete o un circuito più raffinato che ne svolga la funzione, possiamo esser certi che il trasformatore ha lo schermo elettrostatico.

Va rilevato che il ronzio di modulazione si produce solo per segnali AM che siano molto forti nel luogo dove funziona la radio.
Ovviamente, un apparecchio che non si trovi in vicinanza di una emittente (oggi purtroppo è il caso più comune) non manifesterebbe questo problema anche se avessimo eliminato i componenti preposti ad evitarlo.
Questi dunque si potrebbero considerare erroneamente "inutili": in realta, lo sono solo nelle particolari condizioni in cui si trova il nostro ricevitore.

In quanto agli apparecchi ad autotrasformatore, ho già rilevato in altre occasioni che sono irrimediabilmente insicuri.
Che il condensatore di rete ci sia o no, che sia un "X2" o un "Y2" o chissà cos'altro non cambia nulla ai fini della sicurezza operativa: un capo della rete è sempre e comunque collegato al telaio della radio, con gli inevitabili rischi che questo comporta.

Re: Radiomarelli mod. 122

RISOLTO - RISOLTO - RISOLTO

Scusate se non ho risposto prima, comunque l'argomento è risultato molto interessante e può essere di aiuto a molti che riparano queste vecchie radio.
Avevo risolto lo stesso da solo e non avevo ancora letto tutte le vostre risposte per le quali vi ringrazio molto.
Si trattava di un alimentatore per decoder che avevo nelle vicinanze, è bastato scollegare quello e tutto è andato per il meglio. Infatti i disturbi erano esagerati e in OM mentre in onde corte si poteva ricevere quasi normalmente come citato in un post.
Il bello che si trattava di un buon alimentatore per decoder di marca, ma si vede che la frequenza o le frequenze di switch disturbavano molto le OM.
Grazie ancora a tutti..

Re: Radiomarelli mod. 122

E' il classico caso di"caccia alle streghe".......
riporto per dovere di cronaca una mia esperienza:
ho installato in cucina una radio a transistor Geloso G16/6 che uso come ricevitore del segnale proveniente da un ritrasmettitore OM collegato al mio impianto stereo situato nella stanza attigua.Cosi' quando faccio colazione posso ascoltare su una radio OM la mia stazione preferita in FM.Premetto che faccio funzionare la "Geloso" su BATTERIE. Ebbene,tutto e' ok,ma la ricezione rasenta l'ascolto di una trapano quando nella stanza in cui e' collocato lo stereo vengono accesi dei faretti a LED.Mi sono chiesto come si propaghi il disturbo su una radio che funziona a batterie,ma per ora la soluzione risolutiva e' stata....spegnere i faretti......

Saluti

Glauco

Re: Radiomarelli mod. 122

Solo una riflessione notturna.
Va bene che un tempo gli alimentatori a commutazione non erano "di moda" come oggi, ma...
Chissà come mai, da quando esistono le Norme sulla Compatibilità Elettromagnetica che molti pensano dovrebbero scongiurare casi come questo, più o meno tutti i nuovi apparati elettronici sono dei formidabili disturbatori delle onde medie.
Chissà se, come altre Norme, siano servite solo per CONSENTIRE espressamente livelli di irradiazione che prima nessun costruttore avrebbe osato, pur non dovendosi attenere a una normativa stringente al riguardo.
Sta di fatto che secoli fa l'ESCOPOST interveniva nel caso qualcuno segnalasse l'impossibilità di ricevere decentemente in onde medie: ne individuava l'origine e poteva arrivare a mettere "fuorilegge" l'apparecchio responsabile, o più semplicemente obbligava il propriatario a "silenziarlo" con opportuni filtri e schermature.
Ma già vent'anni fa gli "organi presposti" si facevano una risata: e a chi più interessava l'ascolto in onde medie?
Oggi ci rispondono ancor più candidamente che la radiodffusione in AM è obsoleta e perfino quella in FM, raccomandandoci vivamanete di acquistare un ricevitore DAB e smetterla di coltivare certe insensate nostalgie da fanatici.
E di non disturbarli inutilmente, hanno senz'altro cose più importanti cui pensare.
Ovviamente le risposte ufficiali sono più garbate e "politically correct", ma il senso è questo.

Re: Radiomarelli mod. 122

Lorenzo,mi stai facendo affiorare vecchissimi ricordi di quando ero ragazzo.
Nel mio quartiere eravamo in gruppetto e smanettavamo le radiotrasmittenti giocattolo tanto che facevano anche TVI,E i piu' grandi che erano anche cb ci dicevano: STATE ATTENTI CHE PUO' ARRIVARE LA VOLANTE DELL'ESCOPOSTA, e vi arresta.Di TVI e disturbi vari,anche mandando musica o portante fissa per ore ne facevamo,ma mai nessuno si fece mai vivo,pensa poi ai giorni nostri quanto possa interessare i moderni radiodisturbi a gli organi preposti alla vigilanza.

Re: Radiomarelli mod. 122

Non vi dico a casa mia cosa succede quando si attiva il cancello motorizzato. Non riesco veramente a capire per quale ragione un cancello debba irradiare disturbi modulati in AM di simile potenza: non ha nessun senso, non c'e' alcuna ragione. Spero non ci passi mai vicino qualche anziano con pacemaker.