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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Corrente di griglia nei triodo

Condivido in parte la tua perplessità.
Sull'argomento le mie conoscenze son piuttosto lontane nel tempo e rugginose ma proverò ad approfondire, spiegnado le cose in "parole povere" e rimettendomi ad altri più esperti per eventuali precisazioni, integrazioni e rettifiche.

Innanzitutto, anche se siamo abituati a distinguere le classi di amplificazione in base alla polarizzazione di griglia, questo non è l'approccio formalmente corretto, ovverosia non è il criterio secondo il quale sono definite le classi: infatti, vorrei vedere ad esempio come faremmo a definire agevolmente la classe D in base alla polarizzaione di griglia...
Clase A significa che la valvola conduce sempre, qundi per un periodo intero, cioè 360°-
Classe B per 180°, cioè solo per i semiperiodi.
Poi abbiamo le "sottoclassi" conmprese fra la A e la B (ad es AB1, AB2), dove la conduzione si ha per valori compresi fra 180° e 360°.
Classe C per meno di 180°, cioè solo per una parte di ogni semiperiodo.
Fermiamoci qui perché le altre classi non ci interessano.

E' chiaro poi che queste diffenti modalità di funzionamento si possono ottenere agendo opportunamente sulla polarizzazione di griglia.
Ma la classe di amplificazione è anche determinata dall'ampiezza del segnale di pilotaggio in griglia: un amplificatore progettato per lavorare in classe A ma "sovrapilotato" chiaramente non lavorerà in classe A ma quanto meno AB, in base alla definizione delle classi.

Per far lavorare un tubo in classe C, la polarizzazione negativa che dobbiamo dare alla griglia non è zero ma è molto alta, il doppio o ancor più di quella occorrente per raggiungere la completa interdizione (corrente anodica nulla).
Senza nessun segnale in ingresso, in queste condizioni la corrente di griglia è inequivocabilmente zero.
La valvola condurrà soltanto durante i "picchi" del segnale di pilotaggio (che dovrà essere di ampiezza adeguata!), cioè per una piccola porzione di una semionda, e solo in questo tempo scorrerà una corrente di griglia.
Ed è questa l'unica corrente di griglia di cui si può parlare: non propriamente continua, se mai UNIDIREZIONALE PULSANTE.
Potremmo però chiamarla "continua" se la definissimo come quella che leggeremmo su un amperometro a c.c. connesso in circuto.
Penso che a questa si riferisca il dato.
Quindi, proprio la corrente determinata dai 25 dBm di pilotaggio, chiamata "DC" un po' impropriamente.
Se non è così, sono molto disorientato anch'io...

Re: Corrente di griglia nei triodo

Lorenzo R.

Quindi, proprio la corrente determinata dai 25 dBm di pilotaggio, chiamata "DC" un po' impropriamente.
Se non è così, sono molto disorientato anch'io...


Mi sembra la cosa più sensata.. Cero il dato è alquanto inutile, perché ad alta frequenza la corrente è molto difficilmente misurabile. La potenza di pilotaggio è un dato già abbastanza sufficiente, dico abbastanza in quanto ancora fortemente legato all'impedenza di ingresso dell'amplificatore.
Penso comunque che questi dati siano molto empirici e più qualitativi che quantitativi.

Grazie a tutti delle cortesi risposte.

Gianni

Re: Corrente di griglia nei triodo

Ovviamente concordo anche sull'impossibilità di misurare veramente la corrente di griglia.
Non tanto perché è a RF: in realtà, la corrente di griglia è "unidirezionale pulsante" (e ad alta frequenza), come abbiamo detto, quindi un amperometro in c.c. la rileverebbe appunto come c.c.
Notare che ho detto "rileverebbe" e non "misurerebbe": quale valore si leggerebbe? Quello di cresta? Quello efficace? Né l'uno né l'altro?
Questo dipende dal tipo di amperometro a c.c., ma "qualcosa" si leggerebbe.
La non misurabilità, secondo me, discende soprattutto dal fatto che il dato si riferisce all'uso in telegrafia, quindi non a un'oscillazione persitente in ingresso.
Assurdo pensare di misurare la corrente nell'istante in cui viene premuto il tasto...
Io considererei tranquillamente il dato come teorico e indicativo, di scarso significato pratico.

Mah, speravo che qualche vecchio radioamatore leggesse questo "post" e riuscisse a fare un po' più di luce... Peccato, ci rimarrà qualche dubbio.

Re: Corrente di griglia nei triodo

Un amperometro con raddrizzatore misurerebbe sicuramente la corrente di griglia, ma poiche' lo strumento e' normalmente calibrato per misurare la "corrente efficace", a rigor di logica un segnale in classe C che ha un duty cycle inferiore dovrebbe dare un valore letto sulla scala piu' basso del dato reale. Sempre che si rimanga nell'ambito di segnali senoidali.

Personalmente pero' non mi sembra un dato tanto inutile: solitamente le tabelle di valori sui datasheet non sono da usarsi in fase di riparazione per controllare se lo stadio e' a posto, ma in fase di progettazione. Per esempio per progettare correttamente un alimentatore, o un polarizzatore di griglia, o per dimensionare le resistenze che dovranno reggere quella determinata corrente. Se uno non sa quale sara' l'assorbimento, avra' dei bei problemi a progettare un alimentatore come si deve!

Re: Corrente di griglia nei triodo

Marco Gilardetti
Per esempio per progettare correttamente un alimentatore, o un polarizzatore di griglia, o per dimensionare le resistenze che dovranno reggere quella determinata corrente. Se uno non sa quale sara' l'assorbimento, avra' dei bei problemi a progettare un alimentatore come si deve!


In effetti il dato potrebbe essere interpretato come la corrente che deve poter erogare un alimentatore per la polarizzazione fissa di griglia. mi sa che chi ha scritto il datasheet si è portato il segreto nella tomba! (Va bene, questa è una cattiveria, scusate!!)

Ad ogni modo, per quanto riguarda la misura della corrente di griglia concordo con Lorenzo. sicuramente si può rilevare, ma leggere correttamente un valore attendibile è un'altra cosa. Si tratta di avere gli strumenti! sicuramente a 200MHz con un ice non credo si legga alcunché!!

Gianni