Sarebbe curioso sapere quanto esce in termini di mV da tali radioline con autoscan, e fare un confronto col lettore Mp3 ecc...

Senza stare a guardare gli adattamenti di impedenza io avevo provato a collegare sull'ingresso phono di un amplificatore tedesco degli anni '70(selezionabile kristall - magnet), tramite due condensatori da 0,47 uF (uno per canale), l'uscita (cuffie) di un piccolo lettore di Mp3 con radio FM integrata (Creative Zen Nano Plus), e di segnale ce n'era a sufficienza.

Anch'io non ho mai avuto problemi con sorgenti come lettori mp3 collegate alla presa fono di una radio.
Non ho mai provato con una di queste radioline con "autoscan", forse solo perché mi sono oltremodo antipatiche (ne possiedo... zero esemplari!).
Anch'io non vedo ragioni teoriche perché non debbano funzionare, a meno che non contengano "qualcosa" che disattiva l'audio in mancanza di un carico di bassa impedenza sullo spinotto della cuffia.
Ma io per primo non credo all'ipotesi sofisticata e assolutamente folle che ho appena enunciato.
Sì, come dice Giovanni, sarebbe interessante vedere cosa "esce" dalla radiolina e da un lettore mp3 per operare un confronto.
Io controllerei con l'oscilloscopio ma non tutti ne hanno uno a disposizione.
Ma una stessa cuffia (o auricolare) fornisce le stesse prestazioni - aqlmeno all'apparenza - sia collegata a un lettore mp3 sia a una di queste radioline?

Appurato che l'ingresso Fono funziona correttamente, anche a me (per quanto ignori tutto di queste radioline con autoscan) sembra irrealistico che le caratteristiche del loro stadio d'uscita siano tali per cui il disadattamento d'impedenza sia talmente grave da rendere del tutto inudibile il segnale. Tra l'altro l'ingresso Fono, portando in griglia, dovrebbe almeno in teoria essere ad impedenza altissima, per cui in pratica ci si puo' collegare qualunque cosa senza problemi.

Tanto ritengo improbabile che il problema stia li', che mi viene da pensare che le ragioni siano di tutt'altra natura. Forse la vicinanza tra i due apprecchi inibisce il funzionamento della radiolina autoscan per incompatibilita' elettromagnetica. Hai provato a verificare che in cuffia la radiolina funzioni ancora quando e' collocata esattamente nello stesso punto in cui si trova quando la provi collegata all'ingresso Fono?

Inoltre in molte di queste radio-baracchine il filo della cuffia svolge anche il ruolo di filo d'antenna (le due frequenze audio e RF sono lontane di molti ordini di grandezza, per cui i due segnali sono facilissimamente separabili). Non vorrei che fosse cosi' anche in questo caso, e che quindi la radio risultasse muta per mancanza di ricezione del segnale RF.

Non saprei cosa pensare; posso dare una guardata con l'oscilloscopio. Il rumore che si genera è come quello del dito sull'ingresso fono: un ronzio fastidioso. Se invece tocco con una mano l'antennina della radio e con l'altra il telaio della radio il rumore scompare quasi, ma il livello audio è minimo.
La cosa buffa è che mi sono ispirato a un amico che ha fatto con successo la stessa cosa!

Sei sicuro che la radiolina non voglia una richiusura resistiva sul finale??Prova a lasciare la cuffia in parallelo. Carlo

Buongiorno,

il problema é ovviamente nella radiolina FM dato che il Fono funziona.

Queste radioline ultraeconomiche usano il filo cuffie come antenna e, come se non bastasse, con una circuiteria miniaturizzata alla buona e senza alcuna pretesa sono sensibili ad ogni disturbo anche minimo. Almeno quella che avevo io era così e non ha mai funzionato bene nemmeno con gli auricolari.
Secondo me valgono meno delle pile che le alimentano... sono suscettibili di interferenze dovute al tempo, all'umore, al governo, al piano telefonico, all'umore della eventuale consorte del proprietario, dell'umidità, e... tante altre...

Un consiglio: non ammattire per salvare una radiolina del genere che secondo me non funzionerà mai bene: per dotare la tua cara radio d'epoca di FM in maniera "pulita" imbosca all'interno una radiolina tascabile di buona marca (quelle anni '80 '90 Sony- Philips- Panasonic vanno benissimo e si trovano nei mercatini praticamente gratis, soprattutto se con il guscio sbeccato). Togli l'altoparlantino, lo rimpiazzi con una resistenza da 10 ohm circa e in parallelo colleghi all'ingresso fono. rimpiazzi l'antenna telescopica originale con 1 mt circa di filo sottile et voilà. Se proprio vuoi strafare puoi anche ricavare i 3V per alimentarla dalle lampadine della scala parlante, passando da un circuitino da imboscare contenente un raddrizzatore ed un integrato LM317 debitamente configurato.

saluti.

d.c.

Ciao,
Do per scontato che tu abbia usato un caveto schermato tra la presa fono e la radio.

Fortunatamente siamo tutti d'accordo sul fatto che il disadattamento d'impedenza in senso stretto non sia responsabile.
Come dice Marco, l'ingresso "fono" di una radio a valvole è ad altissima impedenza e possiamo collegarci praticamente "qualunque cosa".

L'ipotesi di Carlo è più o meno quella che io ho definito "folle", cioè che lo stadio finale della radiolina, per funzionare, abbia bisogno che l'uscita audio sia chiusa su di una carico circa uguale a quello di una cuffia a bassa impedenza.
Non è folle l'ipotesi in sé, ma lo è se la riferiamo a questi oggetti che non meritano nemmeno il nome di "radio".
Visti però i sintomi riferiti, vale la pena di provare a montare una resistenza da 10 ohm.
Infatti, se l'antenna della radio fosse un filo uscente (cioè se la radio NON usava il filo della cuffia come antenna), questo potrebbe funzionare come se fosse un prolungamento del polo caldo del cavetto si collegamnto BF, captando quindi un'intenso ronzio di rete.
Altri rimedi possibili?
Ad esempio, aprire la radiolina e montare in serie al filo d'antenna un condensatore di pochissimi pF.
Tuttavia, anche con il filo d'antenna asportato o "isolato" in BF con il condensatore, penso che il circuito stesso della radio in qualche misura si comporterebbe come "captatore" dei 50 Hz della rete.
Stringendo la radiolina in una mano il ronzio varierebbe d'intensità (direi diminuendo se con l'altra mano si toccasse il telaio della radio).
Soluzione?
Racchiudere tutta la radiolina in uno schermo metallico connesso alla calza del cavetto schermato di collegamento... Mi sembra improponibile.
Troppe complicazioni, vero?

La resistenza da 10 ohm in parallelo alla presa fono abbasserebbe moltissimo l'impedenza e ridurrebbe molto la captatazione dei 50 Hz e realtive armoniche, penso però senza farli scomparire del tutto.
La resistenza influirebbe in modo tutto sommato irrilevante sull'ampiezza del segnale utile, così come gli altri rimedi che ho indicato. Di certo non lo aumenterebbe, quindi: se scarso era senza resistenza, scarso sarà con la resistenza.

Io concordo pienamente con Diego: non vale la pena di fare i salti mortali per usare una di queste "radio-ciofeche".
Ho detto che non ne ho nemmeno una ma non che non ne abbia mai avute!
Oltre a funzionare male, si guastano con estrema facilità.
Le ho usate solo per... prelevarene la pila, da destinare ad altri usi.
E' vero che la pila costa più della radio che la contiene!
Senza memmeno cercarne una di buona marca, convengo che una vecchia radio tascabile a stato solido (senza la detestabilissima sintonia "scan") sarebbe una soluzione migliore e altrettanto a buon mercato.
Da provare anche a prelevarne il segnale prima dello stadio finale: in alcuni casi il risultato potrebbe essere migliore, in molti altri però potrebbe determinare captazione di ronzio...
Se queste radio hanno il mobile rotto o comunque molto rovinato, nei vari mercatini "te le tirano dietro" per pochi spiccioli.

Personalmente, prima di costruire un mini-trasmettitore in onde medie da qualche mW ho sempre utilizzato una radio "walk-man" (chi se le ricorda?) con cassetta e FM collegata al Fono della radio di turno semplicemente con cavo schermato intestato con jack 3,5mm da una parte e due "banane" dall'altra. Dato che il walkman era alimentato a pile non ho mai nemmeno disaccoppiato in caso di radio con autotrasformatore (una follia in quanto a sicurezza! ma l'accrocchio era per mio uso esclusivo e conoscevo il rischio).
Ha sempre funzionato per bene.

Secondo me é la radio ciofeca cinese che impazzisce per via del rumore a 50Hz che capta attraverso il filo di massa del Fono, e a questo non c'é rimedio secondo me.

Ripeto, io non impazzirei e sostituirei la radio cinese con qualcosa di più serio dal punto di vista circuitale.

Tra l'altro la radio scan che avevo io era basata su un unico integrato custom chiuso da una goccia di resina, un transistor finale audio dalla sigla criptica e quattro o cinque condensatori ceramici a disco. Ignoro quindi se sia una supereterodina iperminiaturizzata oppure se lo pseudo funzionamento avvenga secondo circuiti più spartani e meno prestanti. Data l'origine dell'accrocchio penso comunque il peggio.

Lorenzo: dicevo "di buona marca" perché per quello che chiedono ai mercatini per un tascabile solid state senza velleità collezionistiche preferisco acquistare una radio seria, senza rischiare la "cinesata" altrettanto malfunzionante rispetto alla radio scan.

d.c.

Non so ancora bene perché, ma Carlo mi ha illuminato con un suggerimento. Ho smontato la radiolina, e anziché prelevare il segnale dall'uscita cuffie l'ho preso dall'altoparlantino integrato. Funziona correttamente! Roba da pazzi, ma ora va bene. Ho portato fuori il pulsante per la scansione e per il reset, si sente bene!

Ovviamente il mio ringraziamento a tutti voi che mi avete aiutato e assistito con tutta la vostra esperienza in questo passo!

In effetti prelevare il segnale ai capi di una resitenza di 10 ohm, circa uguale all'impedenza dell'altoparlante (penso 8 ohm) e collegata al posto di questo era la prima cosa da tentare.

Francamente però ero un molto scettico sul risultato effettivo, anche perché pensavo a una radio prevista per funzionare con le sole cuffie e quindi senza altoparalante.

Chiaro poi che conoscendo il circuito si sarebbe potuto capire di più da subito

Sono felice che tu abbia risolto, senza complicazioni particolari né la necessità di una radio diversa.

Spero che quest'esperienza possa essere utile anche ad altri che vorranno fare altrettanto