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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: antenna dipolo

Le cose,mi pare,stanno facendosi troppo complicate. Per il segnale televisivo indubbiamente questi accorgimenti sono indispensabili. Nelle mie prove un disadattamento per balun, ovvero sbilanciato 75 ohm, bilanciato 300 ohm, si sentono ad orecchio ma la differenza è molto piccola . C'è solo da ingrullire a trovare la vecchia piattina da un vecchio elettricista, poi il lavoro è semplice. Si prende uno spezzone da circa 1,5 m, si cortocircuita agli estremi e poi si taglia al centro uno dei conduttore e ci si collega la piattina per la discesa, La lunghezza può essere anche elevata, salvo adattamento perchè sia multiplo del 1/4 d'onda. Le radio vecchie che conosco hanno l'ingesso bilanciato a 300 ohm, ovvero l'ingresso è un avvolgimento senza riferimenti a massa.
Il dipolo deve essere appeso verticalmente.In questo modo io, raddrizzando, ottengo una tensione continua dell'ordine del volt. Potete usare anche un cavo coassiale cortocircuitato agli estremi e prendendo la discesa dal centri tagliando la schermatura. ma fa piuttosto meno del sistema precedente. Notate che tra un punto e l'altro della vostra terrazza o che altro, c'è una forte differenza di intensità di segnale. Per vPer misurare il segnale vedi il sito www.carlobramantiradio.it , su galene. Carlo

Re: antenna dipolo

Carlo,
a volte, tentando di semplificare troppo, in realtà si complicano le cose.
Quel che dici in parte è vero, come è vero che come discesa forse in qualche caso anche due fili intrecciati potrebbero bastare. A uno sperimentatore coe te avrei perfino consigliato di provare!

Il mio scopo era di fornire criteri che permettano a chiunque di raggiungere il miglior risultato possibile, senza lasciar nulla al caso, senza necessità di ritocchi e soprattutto senza nulla che sia difficile da reperire o da impiegare.

Realizzando un impianto "da manuale" - nient'affatto più difficile o più costoso di uno "raffazzonato" - avremo la certezza che, se non otteniamo i risultati sperati, il problema è nei segnali radio stessi (cioè della posizione poco adatta per riceverli) e non in qualche parte della nostra installazione.

Correttissimo aver ricordato che ci può essere anche una forte differenza di segnale fra un punto e un altro dello stesso terrazzo, soprattutto se la trasmittente desiderata non è "a vista" (non importa quanto lontana).
Meglio scegliere la posizione definitiva dell'antenna dopo qualche prova.

Re: antenna dipolo

Onestamente anch'io non me la sono sentita d'esimermi dal tirare in ballo il balun. Tanto, se non l'avessi fatto io, qualcuno sarebbe saltato su scrivendo "guardate che non e' cosi', ci vuole il balun" e avrei fatto una figura da ignorante ancor piu' di quanto gia' non sia di mio.

Pero' a dirla tutta ho notato anch'io la stessa cosa che dice Carlo: il balun ha dietro una bella teoria (e noi fisici stentiamo sempre a credere che una teoria non serva a niente, quand'e' cosi' bella) ma in pratica cambia poco. Ovviamente l'ho scoperto a mio scorno: avendo comprato una costosa antennona a stilo americana, che usciva su coassiale, mi son detto "cavolina, qui ci vuole un bel balun! L'adattamento migliorera' quasi d'un fattore quattro, sai che impennata del segnale?".

Un tubo di niente.

Avrete ormai capito che io e la FM siam fatti per non piacerci.

Re: antenna dipolo

Marco,
quel che dici può senz'altro accadere, anche con probabilità elevata, ma non è la regola.
Forse se il tuo cavo fosse stato più corto di una ventina di centimetri (o di un'altra misura difficile da definire a priori) avresti notato la differenza...

L'adattamento importa eccome e posso confermarlo avendo anche contribuito in prima persona allo sviluppo di alcune antenne, non per FM ma tutto sommato assimilabili

Be', l'affermazione che i fisici siano portati a credere ciecamente alle teorie è vera solo in parte e avrebbe fatto trasalire il mio insegnante di Fisica II (diciamo un tipo un po' particolare, come molti fisici).
Insisteva sul fatto che la verità è sempre il dato sperimentale, e se contrasta con la teoria questa è da rivedere.
Tuttavia, sottolineava che risultati non conformi alle previsioni teoriche si ottengono spesso solo perché non abbiamo riprodotto esattamente le condizioni dell'esperimento. Oppure per qualche piccolo "abbaglio logico".

Nel nostro caso la teoria dice solo che, lavorando con impedenze adattate, otterremo sempre e in ogni condizione (cioè per qualsiasi frequenza, qualsiasi antenna, qualsiasi cavo, qualsiasi ricevitore) il massimo trasferimento di segnale fra l'antenna e il ricevitore.
Quindi la teoria non esclude affatto che in particolari condizioni - non necessariamente rare - il trasferimento sia altrettanto buono o quasi anche senza provvedere ad adattare le impedenze.
Ma, anche se fossero frequenti, questi resterebbero "casi particolari".
Evito di citare alcuni esempi "stupefacenti" di cui ho avuto esperienza per non ingigantire questa discussione.

Intendevo questo quando ho sottolineato che seguire la regola dell'arte conduce a risultati "ragionevolmente sicuri": se un impianto ben fatto non porta risultati, il problema è che il segnale non c'è proprio o è "sporco".
Se l'impianto è fatto malamente e senza criterio, non sapremo mai se invece è esso stesso la causa dell'insuccesso.

Accidenti, tutte le volte che si parla di antennne finisce con una discussione infinita...
Il maggior problema è che l'ambiente radioelettrico reale non è quello di una camera anecoica e che l'efficacia d'un'antenna non sarà mai quella teorica.
Se poi la trasmittente non è "in visibilità", sarà quasi impossibile che un'antenna ricevente "ad alto guadagno" fornisca anche solo un poco più di segnale che un dipolo semplice installato nella stessa posizione.

Re: antenna dipolo

Temo che il punto focale dell'intero discorso stia nelle ultime tre righe che hai scritto. O almeno: io mi ci ritrovo, e anche troppo bene.

Re: antenna dipolo

Sono perfettamente d'accordo con Lorenzo: quando si rispettano tutte le regole non si sbaglia mai! Però va tenuto conto anche del "rasoio di Occam" (XIV secolo ) che dice una soluzione è quanto migliore quanto più semplice. Per il twisted pair va tenuto presente che la sua impedenza caratteristica è regolata dal rapporto del conduttore con l'isolante e dal passo dell'elica. direi che si rimane sempre inferiori a 50 ohm.. Se proprio non si sopporta la piattina possiamo usare twisted pair o cavetto schermato, a questo punto collegati ad un dipolo aperto (due spezzoni da 1/4 d'onda), od addirittura ad uno stilo. Meglio la J antenna che ho descritto sul mio sito su "galene" Io problemi di accoppiamento li ho avuti solo perchè volevo ascoltare in galena. Analogamente in trasmissione queste regole sono sine cui non, ma in ricezione ci pensa l'AVC a sistemare le cose entro discreti limiti e la discussione si fa solo didattica.
Carlo

Re: antenna dipolo

Temo che se andiamo avanti così nessuno oserà più "postare" in questo forum una richiesta di consigli sulle antenne per FM!
Abbiamo tutti ragione, ma abusiamo sempre della pazienza dei richiedenti aiuto (colgo l'occasione per scusarmi con Giuseppe) e alla fine rischiamo di confonderli, visto che in genere si tratta di inesperti.

Carlo, anch'io sono d'accordo con te sulla "semplicità". Tanto per citare ancora la Fisica, è una scienza in cui si applica la "regola del risparmio": ovverosia, quando esistono più teorie che rendono ugulamente conto di un certo fenomeno, si decide di utilizzare e ritenere valida la più semplice.
E sempre rubando un motto del mio pittoresco insegnante di Fisica II, aggiungerei che "la semplicità non è una cosa semplice".

Infatti, mi sono chiesto che cosa significasse "semplice" in questo contesto, cioè la possibile soluzione al problema di Giuseppe.
Mi sono risposto che "semplice" era un impianto in gradi di fornire i migliori risultati possibili (senza però garanzia che sarebbero stati soddisfacenti), realizzato con materiali facili da reperire a basso prezzo, installabili correttamente senza particolari conoscenze o precauzioni e senza nulla da autocostruire o da mettere a punto.

Per il resto... aggiungo qualcosa non per Giuseppe ma per eventuali altri che stessero leggendo.
Ho accennato quasi scherzosamente al "twisted pair", cioè la discesa realizzata con due comuni fili intrecciati che in molti casi può dare buoni risultati. Ma mi son ben guardato dal proporla perché non è facile da realizzare ottenendo le caratteristiche dovute.
Qusto tipo di linea, comunque, non ha intrinsecamente un'impedenza minore di 50 ohm: dipende da vari paramentri meccanici, tra cui il passo dell'elica ma non solo.
I cavi telefonici sono la dimostrazione che una linea a fili intrecciati può avere un'impedenza molto superiore a 50 ohm.

In quanto all'AVC che sistemerebbe le cose... su queso sono meno d'accordo.
Vero fino a un certo punto e comunque non in FM: molte radio in FM non hanno nemmeno un AGC ("AVC" riferito alla FM è decisamente improprio).
Alcune hanno un limitatore (che è tutt'altra cosa), o più frequentemente solo un demodulatore a rapporto che ha anche un'azione limitatrice.

L'approccio formalmente (ma anche in pratica) più corretto per la buona ricezione FM stabilisce semplicemente che il segnale utile debba essere superiore alla soglia di sensibilità del ricevitore (e inferiore alla sua "soglia di intermodulazione"... già, in presenza di segnal troppo forti potrebbe perfino giovare un attenuatore!) e sufficientemente "pulito".
Mi scuso con i più esperti se ho molto semplificato.
Una buona antenna installata in posizione adatta e con una discesa a bassa perdita è quanto di meglio per lo scopo, a meno che il segnale ricevibile non sia davvero troppo scarso (nel qual caso non c'è niente da fare).

Colgo l'occasione per consigliare a tutti più di un'occhiata al sito di Carlo, soprattutto a chi fosse interessato alle antenne e... ai mezzi di ricezione più "semplici".
Chi ha l'animo dello sperimentatore avrà molto da imparare e da applicare.