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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: Chiude la FM in Norvegia.

---- Qualcuno in questo forum tempo fa ha osservato che per mantenere la concessione di "gestore del servizio pubblico" la RAI sarebbe obbligata, fra le altre cose, a mantenere in vita una rete in onde medie "minima" che assicuri una copertura completa del territorio nazionale ----


Questa cosa è vera ne ho avuto la conferma da un tecnico Rai (RaiTn).
Però non credo che ci sia un effettivo controllo della copertura del territorio, sarà una cosa "pro forma".... all'italiana!

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Credo che la "copertura completa" del territorio in realtà non ci sia mai stata, neppure ai tempi d'oro delle onde medie. Conosco zone della Sardegna (e della Sicilia meridionale) dove Radiorai in AM non è mai arrivata.
E comunque, qualcuno dovrebbe prendersi la briga di effettuare i controlli, e probabilmente nessuno sa chi sia questo qualcuno. E figuriamoci cosa capiterebbe se si scoprisse che la Rai è inadempiente: un beato nulla.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Maurizio, non ricordavo che l'avessi scritto tu, e non mi andava di spulciare il vecchi "post" per trovare l' "autore". Grazie molte della precisazione.

Leonardo, è verissimo che la copertura dell'Italia in onde medie non è mai stata completa. Ma, con la vecchia rete, per almeno uno dei primi due programmi RAI un poco di segnale arrivava dovunque, anche se in molti luoghi era insufficiente per un ascolto accettabile, cioè senza un forte fruscio di fondo. Penso che accadesse così anche nelle zone che hai citato.
Questo di giorno; con l'oscurità, piu o meno dappertutto arrivavano decentemente (pur con i difetti tipici introdotti dalla propagazione ionosferica) almeno Milano I e Roma II, non interferite perché lavoravavano su frequenze esclusive in Europa. Ma a dire il vero quasi tutti di sera guardavano la TV, non ascoltavano la radio.
Comunque fosse, almeno in certi orari, le onde medie permettevano quasi dovuque l'ascolto buono o discreto di due programmi nazionali. Oggi a malapena di uno solo e direi nemmeno più dappertutto.
E poi, si poteva ascoltare "90° minuto" (e non solo) in onde corte! Oggi totalmente dismesse dalla RAI.
Per la FM le cose son ben diverse ma non tanto migliori: le zone "scoperte" dalla RAI non mancano affatto, con la differenza che lo sono di notte come di giorno.
"Qualcuno" dovrebbe contollare? Ma se non lo ha fatto nessuno nemmeno in altri tempi!
Credo che i problemi di copertura siano perfettamente noti e che nessuno se ne stia preoccupando, né per la FM né tanto meno per la AM.
Con buona pace di chi come me paga il canone, ai suoi tempi concepito per finanziare lo sviluppo della rete e la produzione di programmi di qualità, non certo per mantenere una struttura pletorica e "giardinetto" della politica.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Temo sia l'amara verita'.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Visto che siamo sull'argomento,e chi scrive la pensa allo steso modo,mi chiedevo che fine ha fatto la petizione che avevamo sottoscritto a suo tempo per la non dismissione della programmazione in onde medie in Italia.Altra cosa che mi sono sempre chiesto:e' possibile per un privato "aprire" una stazione trasmittente in onde medie(o corte)?

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Glauco,
non so che fine abbia fatto la petizione, ne ho un ricordo più o meno vago ma senz'altro l'avevo sottoscritta anch'io!
Questo, se non erro, il solo riscontro ufficiale ricevuto:
http://www.leradiodisophie.it/Download/Cianciulli/Risposta%20della%20Rai.pdf
Risposta abbastanza sconsolante...
Spogliando il testo delle circonlocuzioni cortesi e "politically correct", mi pare che il senso sia questo:

"Davvero non capiamo tutto l'interesse che mostrate per delle tecnologie decrepite e inefficienti, oltre che costose. Pensavamo che nemmeno un solo italiano ascoltasse ancora la radio in AM, siamo increduli.
Rassegnatevi a un giusto e opportuno futuro "digitale", e se proprio siete assurdamente affezionati a certe bande che hanno dei vantaggi ma che è irragionevole usare, dotatevi di ricevitori DRM, anche se non stiamo facendo un accidente per usare davvero questa tecnologia perché abbiamo ormai capito anche noi che non ha futuro. Per un po' i più fortunati di voi riceverenno qualcosa, poi ci studieremo come costringervi a cambiare ancora i ricevitori.
Meglio una rete di piccoli ed economici trasmettitori di bassa potenza (DAB?), senz'altro più adatta alle evoluzioni che abbiamo in mente.
Ci muoveremo secondo programmi già stabiliti e irrevocabili, nascondendoci anche dietro al comodo e popolare alibi della riduzione dell'inquinamento elettrognetico, un tema cui ci fa piacere che cosi' tante persone siano sensibili.
Se le emissioni in onde medie facciano male alla salute non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere perché non c'importa affatto, però ci fa comodo avere una buona scusa filantropica per spegnere i costosi trasmettitori di alta potenza in onde medie.
E poi, pensate che bello, non solo minori emissioni ma un uso più efficiente dello spettro elettromagnetico, e oltre a questo con la radio del futuro potrete ricevere testi, immagini, pagine Internet, chissà cos'altro... Ricchi premi e "cotillons" per tutti! Una rivoluzione!
Non diteci che non sareste appagati di queste meraviglie rese possibili dalle tecnologie digitali!
Insomma, rinsavite, rendetevi conto che ne vale la pena!
Lasciateci lavorare in pace e non fateci perder tempo con le vostre illogiche e disinformate farneticazioni nostalgiche, sappiamo bene quel che stiamo facendo."

Fine della mia "traduzione". Forse ho aggiunto qualcosa di mio e sono stato un po' eccessivo...

L'altra domanda pare semplice ma in realtà è complessa, come un po' tutto nel nostro amato Bel Paese.
Non conosco la legislazione attuale ma credo che sia più "possibilista" di quanto tutti crediamo.
In Italia esitono già stazioni private in OM e non sono strettamente "illegali". Lo stesso in onde corte.
Semplicemente, per il poco che ne so, i titolari hanno domandato agli "organi competenti" l'autorizzazione a trasmettere su una certa frequenza in OM e non hanno ottenuto alcuna risposta!
Sulla base del principio del "silenzio assenso", scaduti i termini previsti per la risposta hanno cominciato a trasmettere.
Se tale principio sia applicabile così banalmente a questo caso è molto discutibile, anche perché le radiotrasmissioni sono regolamentate a livello internazionale e questi signori non hanno occupato solo frequenze dismesse dalla RAI, quindi assegnate all'Italia, ma anche altre che hanno trovato libere e pulite nalla zona di copertura del trasmettitore.
Un esempio per tutti: AM Radio (di cui notoriamente non apprrezzo la programmazione, ma non è questo il punto) su 1350 kHz, se non erro una frequenza riservata al Sud della Francia ma non più utilizzata dai "cugini d'oltralpe". In base all'ottima portata del trasmettitore, deduco che la potenza irradiata sia rispettabile, almeno al confronto con altre emittenti private italiane in OM.

Il sonno prolungato degli "organi competenti", anche in presenza di probabili violazioni di accordi internazionali, la dice lunga sull'interesse che oggi si riserva alla nostra amata gamma OM e non solo in Italia.
I soli a lamentarsi dell'occupazione "abusiva" dei 1350 kHz sono i "DX-ers" (cioè coloro che per hobby vanno "a caccia" di emittenti lontane) del Noredeuropa. Questa frequenza è "pulitissima" in tutta Europa e comune con la canalizzazione americana (diversa da quella europea): prima che AM Radio accendesse il suo trasmettitore, permetteva loro di ricevere diverse trasmissioni dal continente americano, ovviamente non con regolarità.
Questi Dx-ers si stanno lamentando (secondo me con argomenti irragionevoli), chiedendosi anche a chi importi qualcosa della disco-music di AM Radio. Francamente mi pongo la stessa domanda, ma qualcosa mi dice che sono in errore e c'è chi apprezza...

La vera domanda è da dove arrivino i fondi per mantenere in vita queste stazioni che operano ai confini della legalità. Non certo dalla pubblicità, assente o quasi dalla programmazione.
Un piccolo trasmettitore in OM che copra un'area limitata (paragonabile a una stazione FM e in certi casi anche meno) forse ha un costo sostenibile per alcuni, anche come esercizio, ma comunque è un'operazione "a fondo perduto", una perdita secca.
Una stazione "seria" invece è onerosissima, sia per la costruzione di un sistema radiante efficiente (che richiede anche una manutenzione periodica accurata), sia per l'energia elettrica richiesta dal trasmettitore. Insostenibile per le tasche di un privato.
E vien da chedersi a che pro trasmettano queste radio "locali" in AM.
E antipatico ma doveroso chiederselo: quanti le ascoltano, e perché?

Mah, forse anche noi che stiamo dibattendo sull'argomento, così come spendiamo per le nostre radio, faremmo altrettanto senza un fine economico e anche se pochissimi acoltassero la nostra stazione, ma solo se proprio ci crescesse il denaro nelle tasche.

Invito chiunque ne sappia di più a intervenire.

Be', sia quel che sia, almeno queste radio portano un poco di vivacità nella gamma delle onde medie, anche se non dovunque. Non può che farci piacere.

Saluti

Lorenzo R.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Buonasera a tutti,
esprimo quelle che sono le mie personalissime opinioni sul tema Onde Medie in Italia ed argomenti annessi.

Come è notorio, i costi di gestione di un impianto trasmittente ad onde medie o corte sono decisamente alti. Si parla di impianti che irradiano almeno 50 - 60 kW o più e che, come già detto, richiedono una puntuale e scrupolosa manutenzione. Che detti impianti siano indispensabili in caso di catastrofi naturali è a mio modo di vedere ovvio: con internet fuori uso, linee telefoniche al collasso o distrutte ed impianti che lavorano in portata ottica resi inservibili l'unica via di comunicazione è una radio che lavora in OM - OC ricevibile anche con mezzi di fortuna e soprattutto a grandi distanze: basti pensare a "The Mighty KBC" oppure "Adventist Worls Radio" che si ricevono con segnali forti o fortissimi pur trasmettendo (in onde corte, banda dei 49 metri) se non erro da Nauen, in Germania. Di notte, in onde medie e con una antenna appena decente, se non ci sono disturbi locali si ricevono tranquillamente emittenti da mezza Europa anche con un semplice 5 valvole classe ANIE. Personalmente, alla fine degli anni '90, di notte ricevevo senza problemi dalla zona di Aix-en-Provence la RAI sia su 846 kHz (Roma II) sia sui 900 kHz (Milano I) servendomi di un economicissimo walkman alimentato a pile. C'è però da dire, e questo è il punto, che una rete in AM avrebbe al giorno d'oggi come fruitori solo uno sparuto gruppo di appassionati: chi tra i non radio appassionati ascolta ancora la radio in AM?
Sicuramente percentuali "da prefisso telefonico" sul totale dei radioascoltatori. Personalmente ascolto davvero poco Radiouno pur avendo la "locale" a 900 kHz presente nella mia zona con segnale molto ben fruibile semplicemente perchè non ne apprezzo la programmazione. Bene per l'informazione, anche per il GR regionale, ma durante il fine settimana, quando ho più tempo per le radio a valvole, c'è davvero troppo calcio con radiocronache imperanti talvolta anche durante il pranzo domenicale.
Convertirsi al DRM? al DAB? allo streaming? Davvero non lo so: a me va benissimo la modulazione di frequenza "normale", ma per ciò che resta delle onde medie RAI davvero provo poco interesse, e quel poco che provo è solo per ragioni storiche.

Credo che Lorenzo nel suo passaggio riguardo I AM Radio sui 1350 kHz si riferisse (anche) a me in quanto ascoltatore. Non so chi ci sia dietro nè quali interessi possano spingere un privato, o un gruppo di privati, ad irradiare in onde medie, comunque c'è da dire che queste emittenti portano una ventata di novità nelle OM nostrane. I AM tra l'altro non è l'unica: basti pensare a Challenger Radio e Radio Studio X, solo per citare quelle che ho ascoltato personalmente. Alcuni DXers citati da Lorenzo si chiedono, assieme a lui, a chi importi qualcosa della disco-music di AM Radio. Posso immaginare a chi fosse riferito il suo "qualcosa mi dice che sono in errore e c'è chi apprezza...".
Non so quanti ascoltino I AM Radio o altre simili, ma sicuramente hanno un loro sparuto gruppo di ascoltatori costituito da appassionati DXer ed amatori probabilmente più interessati alla caccia al segnale ed alla QSL che non alla trasmissione vera e propria, e ciò è particolarmente vero per le pirata in onde corte che certo non mancano anche dalle nostre parti.
Resta il fatto che, indipendentemente dall'emittente, ad ascoltare in AM sono rimasti a mio modo di vedere davvero in pochi.
Non posso che concordare che queste emissioni semi-ufficiali o dichiaratamente pirata portano un po' di vivacità in bande altrimenti popolate solo da personaggi particolarmente prolissi i cui discorsi, a volte, non sono così interessanti.

Saluti a tutti.

d.c.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Se posso dire la mia modesta opinione su quanto da voi scritto:

1) L'intera legislazione europea è fortemente impostata sul principio di sussidiarieta', per cui se esiste (come esiste) un'apposita commissione italiana per l'assegnamento delle frequenze, e se a domanda essa non risponde, l'istanza s'intende tacitamente accolta e le stazioni radio operano quindi, sempre a mio modestissimo parere, in piena legalita'. Di eventuali problemi internazionali risponde lo Stato italiano per la sua inadempienza, non il privato, che si e' limitato a seguire la procedura amministrativa prevista dalla legge.

2) L'esistenza di queste emittenti private in OM cosi' come quelle piu' o meno "pirata" in OC dimostra inequivocabilmente che un trasmettitore gestito non da raccomandati e paraculati in gran parte incompetenti, bensi' da un manipolo di poche persone molto appassionate di quel che fanno, non e' affatto costoso come la RAI vuole sempre far credere tanto per aver la scusa di spegnerli.

3) Soprattutto, con un unico impianto centralizzato ben piazzato, si possono coprire aree enormi. Non serve quindi avere un mostruosamente costoso esercito di tecnici per controllare e manutenere le migliaia e migliaia di microstazioncine DAB che costellano il territorio.

4) Io non sono stupito affatto che i privati trasmettano in OM. Anzi, sono stupito che siano cosi' pochi. Per darsene una ragione basta pensare che TUTTE le radioline a transistor hanno sul retro la levetta AM/FM. Credo che ogni famiglia italiana, anche la piu' miserevole, abbia come minimo nei cassetti di casa quattro o cinque radioline a pile con la levetta AM/FM. Anche tutte le autoradio ce l'hanno (la mia, una Alpine nuovissima, ha pure le onde lunghe, figurarsi!!!) Si ha quindi potenzialmente un pubblico ENORME, che non deve spendere una lira perche' e' gia' sovrabbondantemente munito dell'apparecchiatura adeguata per ricevere: deve solo usarla. E' sufficiente una modestissima campagna pubblicitaria locale basata su messaggi semplicissimi, tipo "spostate la levetta su AM e cercateci!" e si ha una audience potenzialmente colossale. Col silenzio RAI in OM, infatti, e' molto ma molto piu' facile trovare una nuova trasmittente locale in OM che non nell'ingombra e caotica FM.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Marco, non sono del tutto d'accordo, anche se mi piacerrebbe molto esserlo, e trovo doveroso spiegare il perché più in dettaglio.
Rimaniamo comunque nel campo delle opinioni personali, diciamo di ipotesi, percezioni, previsioni e presunzioni, dei "cosa accadrebbe se"..., dei "potrebbe funzionare" o "non potrebbe funzionare".
Poi il futuro prende sempre la piega che gli pare (o che pare a qualcuno che non siamo noi), spesso imprevedibile.

Marco Gilardetti

1) L'intera legislazione europea è fortemente impostata sul principio di sussidiarieta', per cui se esiste (come esiste) un'apposita commissione italiana per l'assegnamento delle frequenze, e se a domanda essa non risponde, l'istanza s'intende tacitamente accolta e le stazioni radio operano quindi, sempre a mio modestissimo parere, in piena legalita'. Di eventuali problemi internazionali risponde lo Stato italiano per la sua inadempienza, non il privato, che si e' limitato a seguire la procedura amministrativa prevista dalla legge.

Vero, ma consideriamo cosa vorrebbe dire "rispondere" per lo Stato Italiano: ovviamente, non potrebbe comminare una sanzione a chi ha applicato il principio del "silenzio assenso" per cominciare a trasmettere (se lo ha fatto, è stato per implicita autorizzazione), ma penso che potrebbe obbligare a spegnere il trasmettitore se lavorasse su di una frequenza non assegnata all'Italia.
Marco Gilardetti

2) L'esistenza di queste emittenti private in OM cosi' come quelle piu' o meno "pirata" in OC dimostra inequivocabilmente che un trasmettitore gestito non da raccomandati e paraculati in gran parte incompetenti, bensi' da un manipolo di poche persone molto appassionate di quel che fanno, non e' affatto costoso come la RAI vuole sempre far credere tanto per aver la scusa di spegnerli.

E invece io credo che un impianto in OM "serio", capace cioè di coprire decentemente un'area superiore a certi trasmettitore FM posti in posizione dominante, sarebbe costoso. Non parlo tanto della potenza del trasmettitore quanto dell'antenna necessaria... Non scendiamo nei dettagli delle antenne trasmittenti per onde medie, ma per essere efficienti debbono avere altezze di tutto rispetto (non per niente le mittenti private si concentrano nella parte alta dealla gamma, dove bastano antenne più corte...) e se di tipo "Marconi" o assimilabile anche un "contrappeso" adeguato (e da mantenere efficiente nel tempo).
Insomma, qualunque cretino riuscirebbe a mettere in piedi una stazione FM da 10 kW (una follia, ma ormai si usano anche queste potenze in FM) con materiali di uso comune, indipendentemente da quanto costerebbero, acquistabili addirttura"in rete". Una stazione AM degna di chiamarsi tale richiede una progettazione accurata e delle opere da affidare a specialisti.
Forse è vero che i costi di manutenzione ed esercizio non sarebbero maggiori che per una rete di piccoli trasmetitori FM o DAB ma non ne sono sicuro.
E poi, più che di costi "sostenibili" parlerei di costi "giustificabili" da argomento diverso che una passione personale per la quale si è disposti a rimetterci... su questo ritorneremo.
Marco Gilardetti

3) Soprattutto, con un unico impianto centralizzato ben piazzato, si possono coprire aree enormi. Non serve quindi avere un mostruosamente costoso esercito di tecnici per controllare e manutenere le migliaia e migliaia di microstazioncine DAB che costellano il territorio.

Anche se malincuore dobbiamo scenedre un po' più nel profondo sulle possibilità pratiche dell'impianto centrale ben piazzato.
La minor qualità delle trasmissioni in onde medie non è solo data da una minor banda audio e da una dinamica più compressa, anzi, queste son cose a cui forse faremmo l'abitudine per un ascolto disimpegnato.
Il problema vero sono le interferenze, particolarmente forti in questa ganmma (e ancor di più in onde lunghe, ma non ce ne occuperemo specificamente) e dall'uso della modulazione di ampiezza.
Oggi più che mai: come ho già detto altrove, in casa mia a Milano non si sente decentemente nemmeno la vicina stazione di Siziano su 900 kHz, e non è certo di piccola potenza né dotata di antenne inefficienti. Nemmeno con una radio a transistor a batterie orientata per la migliore ricezione e staccando l'interruttore generale del mio impianto elettrico, giusto per fugare il dubbio di interferenti all'interno dell'appartamento.
Dovrei forse credere che qualche mio vicino abbia in casa una stazione di "jamming" residuata della guerra fredda e acquistata d'occasione dopo il crollo della "cortina di ferro"?
Scherzi a parte, sono forse l'unico al mondo che si trova in queste condizioni?
E con l'autoradio, nelle vie della città la situazione non cambia poi molto, prevalentemente per le irradiazioni delle linee filoviarie e tranviarie ma anche per altre cause che non sono mai riuscito a individuare con certezza.
Qualcuno forse proibirà mai l'uso degli alimentatori a commutazione, delle orribilissime lampade a consumo ridotto, di chissà cos'altro, opprure obblighrerà per legge a "silenziare" veramente queste delizie della modernità solo per ridare al mondo intero il gusto di un buon ascolto in OM almeno in casa? Mi auguro di sì, ma non penso che accadrà mai.
Comunque, quando ancora non esitevano queste fonti di disturbo, si era chiarito che l'ascolto di una stazione di ragionevole potenza (non un "mostro" di 1000 kW o più!) si può considerare "buono" in termini di interferenze solo entro un raggio poco superiore ai 50 km. "Buono" significa senza interferenze apprezzabili sia di giorno sia di notte, con segnale dominante sui piccoli distubi domestici (inetrruttori e piccoli apparecchi a motore) e con una qualità ancora accettabile durante i temporali.
A certe distanze dove l'ascolto diurno è soddisfacente (nettamente più di 50 km), poi, di notte l'onda di cielo interferisce variabilmente con l'onda di terra, creando "fading" anche selettivi che peggiorano notevolmente l'ascolto. Questa distanza dipende da vari fattori quali il tipo d'antenna del trasmettitore, la frequenza e le caratteristche del territorio.
Insomma, "sentire" anche a distanza notevolissime una stazione AM si può senz'altro, occasionalmente anche bene, ma di regola accontentandosi solo dell'emozione che la cosa dà in sé.
I costi della rete DAB? Le attuali stazioni sono fondamentalmente in "co-siting" con le preesitenti stazioni FM, cioè ne utilizzano le stesse strutture. Ciò rende poco rilevante l'aggravio di costi per la manutenzione, in particolare in termini di risorse umane da impegnare.
E poi, quasi più nessuno svolge questo genere di manutenzione con uno stuolo tecnici assunti "a tempo indeterminato"... Meglio affidarsi a "sub-fornitori" di manodopera a basso costo e quantitativamente modulabile secondo le esigenze del momento, cioè di pseudo-collaboratori a progetto (spesso con tanto di laurea in ingegneria a pieni voti... che tristezza!).
Conosco molto bene questi problemi per essermi occupato professionalemnte di casi molto simili, anzi, direi perfettamente sovrapponibili.
Marco Gilardetti

4) Io non sono stupito affatto che i privati trasmettano in OM. Anzi, sono stupito che siano cosi' pochi. Per darsene una ragione basta pensare che TUTTE le radioline a transistor hanno sul retro la levetta AM/FM. Credo che ogni famiglia italiana, anche la piu' miserevole, abbia come minimo nei cassetti di casa quattro o cinque radioline a pile con la levetta AM/FM. Anche tutte le autoradio ce l'hanno (la mia, una Alpine nuovissima, ha pure le onde lunghe, figurarsi!!!) Si ha quindi potenzialmente un pubblico ENORME, che non deve spendere una lira perche' e' gia' sovrabbondantemente munito dell'apparecchiatura adeguata per ricevere: deve solo usarla. E' sufficiente una modestissima campagna pubblicitaria locale basata su messaggi semplicissimi, tipo "spostate la levetta su AM e cercateci!" e si ha una audience potenzialmente colossale. Col silenzio RAI in OM, infatti, e' molto ma molto piu' facile trovare una nuova trasmittente locale in OM che non nell'ingombra e caotica FM.

Le radioline hanno almeno le onde medie perché bisogna pur vendrele anche in certi Paesi come Australia e Sati Uniti, dove in certe aree poco o per nulla popolate non arriva altro. Le onde lunghe no, perché in questi Paesi non si usano affatto.
Consideriamo però l'affetto patologico dei francesi per le onde lunghe. E non è solo affetto: in molte aree non urbanizzate della Francia la ricezione in FM è quasi impossibile.
Anche in Russia e in altri Paesi dell'Est europeo esistono aree con problemi simili, e poi penso che siano luoghi dove le OL hanno ancora un discreto seguito.
Insomma, si può capire perché le autoradio ricevano anche questa gamma. E costa poco aggiungerla.
Comunque, esistono anche dei "gadget" che si trovavano in omaggio dentro a fustini di detersivo o associati ad altri prodotti o servizi che ricevono solo la FM, tra l'altro con la detestabile sintonia in "scan mode".
Non li chiamo nemmeno "radio", perché per me una radio non è tale se non riceve almeno le onde medie. Ma è sintomatico che l'apparecchio "super-economico" di oggi riceva solo la FM.
Posso non stupirmi neanch'io che dei privati trasmettano in OM in Italia, ma sono certo che non lo facciano attendendosi un ritorno economico, anzi, lo considerino solo come un "hobby" molto costoso. Ovvero che siano dei sognatori con molto denaro in tasca.
Anche sul pubblico enorme non sono molto d'accordo, e quanto ho scritto poco sopra spiega alno in parte il perché.
Pochi avrebbero la possibilità di ascoltare decentemente una stazione in onde medie anche non lontana (ed io fra questi, almeno stansdo in casa mia).
A parte questo, basterebbe davvero un po' di pubblicità per conquistarsi degli ascoltatori?
E che cosa avrebbe di particolare rispetto alle altre una stazione in AM?
Per favolosi che ne fossero i "conenuti" e per facile che fosse la ricerca della stazione in una gamma quasi vuota, chi la ascolterebbe se poi la ricezione fosse pesantemente interferita da distubi vari e permanenti?
Qualche ragione del mio scetticismo affonda le sue radici nel passato.
Ai tempi in cui esiteva solo la RAI, una buona parte dell'Italia era raggiunta da Radio Montecarlo (ultima frequenza impiegata: 702 kHz, impianto ancora attivo ma ora usato da Radio Cina Internzionale).
Emittente straniera "sulla carta" ma italianissima, di stampo commerciale e con una programmazione "leggerissima" e poco strutturata che però riscuoteva un successo di pubblico enorme. Di sera non trasmetteva, ma d'altra parte in certi orari in Italia si guardava solo la TV.
Bene, quando nacquero le prime radio locali in FM, diciamo pure con una programmazione in parte modellata proprio su Radio Montecarlo ma infinitamente più casareccia, il pubblico cominciò preferirle. Anche perché "si sentivano meglio di Radio Montecarlo".
Forse inizialmente pesò di più il fattore "novità" ma col trascorrere del tempo Radio Montecarlo perdeva ascoltatori a ritmo impressionante.
Tanto che per "salvarsi" fu costretta a improvvisare una rete FM in Italia (cosa divenuta nel frattempo "quasi legale" anche per una radio formalmente straniera) E la FM dei tempi non era meno affollata di oggi. Rete davvero improvvisata, perché da certe postazioni non faceva altro che ritrasmettere il segnale AM un poco "ripulito"... cosa percepita e non gradita da molti ascoltatori.
Alla fine Radio Montecarlo si salvò, ma solo divenendo di fatto "tutta italiana" (di monegasco le rimane solo il nome...) e accordandosi con un noto "network" nazionale nel frattempo sviluppatosi perché curasse la diffusione capillare ( quasi...) del segnale in FM. E, ovviamente, dismise definitivamente il trasmettitore in OM.
Sarò pessimista, ma quest'esempio e le altre ragioni che ho spiegato mi dicono che trasmettere oggi in AM non sarebbe una strategia "vincente".
Oggi non è necessariamente uguale a ieri? Già, oggi c'è anche lo "streaming"...

Inoltre, con l'attenzione ossessiva per le emissioni elettromagnetiche, dove e come si potrebbero collocare in Italia delle "buone" stazioni in onde medie (impossibili da "mascherare" come in certi casi si fa con gli impianti di telefonia mobile) senza che partisse una crociata contro "le antenne che fanno venire il cancro ai bambini"?
Io non temo troppo le frequenze delle onde medie e mi preoccuperei molto di più se vivessi sotto a un traliccio dell'alta tensione, ma a tutti un'antenna, tanto più se imponente, fa molta più paura.

Certo che spero di sbagliare le mie previsoni sul futuro delle OM!

Saluti

Lorenzo R.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Figurati Lorenzo, stiamo solo confrontando opinioni e idee, che, per quanto informate, non costituiscono comunque un dato di fatto. Potresti benissimo avere ragione tu su tutta la linea.

Secondo me, su una cosa sola hai, oggettivamente e strumenti di misura alla mano, dei problemi tu: l'emittente di Milano. Persino io che abito ben lontano da Milano, in centro Piemonte, la ricevo benissimo. E' la seconda piu' potente in assoluto su tutta la gamma (ma di gran lunga, proprio) subito dopo la "locale" di Torino. Recentemente ho fatto un radioacquisto oltre Mantova (a Ostiglia, per la precisione) e anche da li' la ricevevo divinamente nonostante la modestissima filare che avevo improvvisato nella stanza del Bed & Breakfast (alla Toto' e Peppino).

Riguardo i "disturbi", di nuovo... Per me un disturbo in OM (un po' di fruscio di fondo e qualche scarica occasionale) e' sopportabilissimo. Il disturbo tipico da FM (gracchiate oscene per segnale insufficiente con "tunz tunz tunz" di sottofondo dal canale adiacente che occupa piu' banda di quella assegnata) e' viceversa per me assolutamente intollerabile, tale da rendere insopportabile l'ascolto. Il disturbo da digitale, con esplosioni improvvise tipo bomba nucleare e sibilanti da trapano di dentista, non sarebbe nemmeno da trattare come "disturbo" in quanto non c'e' un segnale disturbato, piu' propriamente il segnale non esiste piu' del tutto e ci sono solo piu' rumori inintelligibili o silenzio totale.

Riguardo chi ha speculato costruendo case abusive sotto i ripetitori OM, mi perdonerete la crudezza ma per quanto mi riguarda sono per una soluzione "alla sovietica": ruspa e martello pneumatico.

Re: Chiude la FM in Norvegia.

Ho letto la parola magica: "Grundig" e ho deciso di dire anch'io la mia sulla faccenda (triste) dei mutamenti - obbligatori - i quali sono diventati la moda degli ultimi anni.
Purtroppo sono, come penso tutti qui, appassionato di ascolto in onde corte e medie. L'"AM", e mi piace "fare fatica" ad ascoltare, e mi piace provare quell'ansia "inspiegabile" quando sento lentamente svanire un segnale, e il piacere che segue nel sentirlo piano piano riemergere dal rumore di fondo... Per questo e altro, ancora oggi, adesso, ascolto preferibilmente quelle. Purtroppo rispetto agli anni '80 è rimasto ben poco, e speriamo che quel poco rimasto "tenga duro". (qualche anno fa ad esempio ho assistito con gran dispiacere allo spegnimento di RSR (Svizzera) in onde medie, che seguivo ogni sera...)
In quanto "pagatore di canone" ho provato, dopo anni, a riavvicinarmi alla RAI, ma la delusione è stata grande: Gr a raffica, intervalli pubblicitari che durano fino a cinque minuti, "gingle" musicali per annunciare i vari programmi, decisamente fastidiosi. Probabilmente chi ascolta sempre non lo nota più, ma io non riesco ad ascoltare per più di un'ora.
In onde corte, almeno, pubblicità non ne ho ancora sentita. In questo momento 00:55 sto ascoltando radio Cina international, la più facile da ricevere, e da un'ora circa c'è solo musica. Nient'altro.
Per Diego C: anch'io spero come te di non dover mai regalare all'oblio la mia Grundig... per il semplice fatto che me l'hanno "messa a tacere"... Ne ho possedute alcune, a partire proprio dal Satellit 2000, ed ora utilizzo una C4000.
Come il digitale terrestre per la TV, il quale ha aumentato la qualità ma ha reso più difficile la ricezione (prima, anche se il segnale era debole si vedeva lo stesso, con la "neve"), temo che anche per il DAB sarà così, specilamente in viaggio...
Penso infine che, chi come me era abituato ad un passato più semplice, capirà sempre meno i mutamenti non strettamente necessari, come questo del DAB. Mi auguro che sul "business" prevalga il buon senso. Un saluto a tutti gli ascoltatori "con le orecchie connesse all'anima".