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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao,
ti assicuro che "non porto male" ma in effetti ero un po' scettico.
Bene, non perdiamoci d'animo, confidiamo che la soluzione non sia lontana.
Devi solo avere tanta pazienza quanta ne hai attribuita a me!

Francamente fatico a credere che la UABC80 sia responsabile.
Come amplificatrice di bassa frequenza e rivelatrice AM funziona, e anche bene, a quel che dici.
Possiamo credere che siano esauriti o interrotti solo i due diodi del discrimunatore?
Possibile, come per altro lo è vincere al Superenalotto...

Io ricontrollerei le connessioni interne ed esterne al trasformatore, ma forse solo per la mia innata insicurezza. Controllerei anche tutti i componenti già sostituiti.
Per la verità, gli unici componenti passivi di cui ha sempre senso dubitare anche da "nuovi" sono gli elettrolicitici.
Comunque, di elettrolitici nel discriminatore ne esiste uno solo.

Anche se non hai a disposizione una UABC80 nuova, secondo me esiste un modo semplicissimo per verificare se il difetto risieda in tale valvola.
E rapido, anche più di quanto possa sembrare.
Basta sostituire temporanemante i due diodi con analoghi componenti a stato solido, più esattamente al germanio.
Spero che tu ne abbia un paio a disposizione, preferibilmente uguali, ma in ogni caso costerebbero molto meno di una UABC80; penso che sarebbe anche più facile e veloce procurarseli.
Con i diodi al germanio un discriminatore "originariamente a valvole" deve funzionare e anche bene, senza nemmeno dover cambiare i valori degli altri componenti.
Ovvio che non propongo questa soluzione come definitiva, ma come un mezzo temporaneo per indagare a fondo e senza possibilità d'equivoco.
Preciso che non ho mai provato a farlo, ma non vedo ragione perché non debba funzionare: in molte radio a valvole degli Anni Sessanta che non usavano la UABC80, il discriminatore era realizzato con diodi al germanio e spesso secondo schemi del tutto analoghi a quelli con diodi a vuoto.
Qualche "pedante" potrebbe suggerire di montare due resitenze uguali (diciamo di valore compreso fra 680 ohm e 1.5 k ohm) in serie ai diodi al germanio, per proteggerli e per emulare le caratteristiche degli equivalenti a vuoto, ma secondo me è una precauzione del tutto inutile (anzi, forse da evitare), tanto più per una prova.

Vediamo ora come procedere, riferendoci all'ultimo schema corretto che avevi allegato.

1)
Staccare dal contatto 4 del trasformatore (cui fa capo un estremo del secondario FM) il collegamento che va al piedino 1 della UABC80.
Collegare un diodo al germanio fra il suddetto contatto 4 e la massa, con il CATODO rivolto verso MASSA.
Meglio collegare a massa anche il collegamento che è stato staccato, cioè quello che conduce al piedino 1 della valvola.

2)
Staccare dal contatto 3 del trasformatore (cui fa capo l'altro estremo del secondario FM) il collegamento che va al pidino 3 della UABC80.
Meglio collegare a massa il piedino 3 della valvola.
Staccare tutto ciò che è collegato al piedino 2 della UABC80.
Ancora una volta, meglio collegare a massa il piedino 2 della valvola.
Collegare l'altro diodo al germanio fra il contatto 3 del trasformatore e il punto comune delle connessioni che sono state staccate dal piedino 2 della UABC80, con il CATODO rivolto verso il CONTATTO 3 del trasformatore.

3)
Per far del tutto "terra bruciata", cortocircuitare fra loro i contatti 7 e 5 del trasformatore, in modo da escludere il primario AM.
A proposito, se anche con questo cortocircuito la radio insistesse a funzionare in AM, non ti resterebbe che affidarti a un buon esorcista o a una fattucchiera di provate capacità.

La costruzione del circuito forse sarà diversa da come l'ho immaginata ed è possibile che fisicamente non si posa realaizzare con esattezza quanto ho indicato, ma da un punto di vista logico penso che sia evidente come si debba procedere.
Ad ogni modo, per maggior chiarezza accludo lo schema teorico.
Ovviamente le "X" rosse rappresentano i collegamenti da interrompere e il colore blu indica le "aggiunte".



Notare che la sezione triodo della UABC80 è rimasta collegata come prima, pertanto continuerà a funzionare regolarmente come amplificatroce di BF .
Bene... Se il problema risiede nella UABC80, più esattamente nei diodi, in questo modo la radio deve funzionare per forza in FM.
Per lo meno, deve essere possibile tarare decentemente il discriminatore (ovviamente la taratura sarà rifare quando si saranno rimosse le modifiche temporanee e montata una UABC80 nuova).
Se i due diodi avessero carattersitiche molto diverse la taratura non riuscirebbe perfetta, ma l'audio - "brutto o bello" - ricomparirebbe in FM.
Se anche così la FM continuasse a "tacere" (accertato che i due diodi al germanio siano "buoni", ovviamente... cosa da verificare anche DOPO la prova!) , il problema sarebbe da ricercare sicuramente altrove.
Cioè in quel maledetto trasformatore, ma esattamente dove non saprei proprio, non almeno per quel che ho visto nelle tue foto e che mi hai riferito.

Al tuo posto (cioè se non avessi una UABC80 nuova e affidabile da montare) agirei come ti ho indicato.
Non c'è niente di difficile... e non credo di doverti raccomandare come trattare i diodi al germanio. Il tempo che occorre per la prova è pochissimo.

Fammi sapere, grazie!

Saluti

Lorenzo

Re: Minerva 586/9 Resia

Bell'idea, ma - chiedo umilmente non avendo mai provato il metodo - non c'e' un po' troppa tensione sui diodi al germanio? Son proprio delicatini e a me, francamente, l'idea delle resistenze in serie non sembrava tanto peregrina!

Sono anch'io sempre molto restio ad incolpare le valvole pero', giunti a questo punto, una UABC80 N.O.S., visto che si trova senza problemi, la proverei... Piu' che altro per escludere che il problema sia lei. Trovare un guasto, di solito, non e' mai un problema. Ma se di guasti ce ne sono due ed agiscono contemporaneamente, sono proprio dolori! Io a questo punto vorrei almeno essere sicuro che la valvola sia sicuramente OK, altrimenti non lavorerei bene e avrei sempre la testa da un'altra parte.

Se abiti nel torinese, Lorenzo, te la provo volentieri al provavalvole (gratis naturalmente).

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao,
da Marco non poteva che arrivare una domanda perfettamente lecita e validissima, cui rispondo volentieri.
Neanch'io ho provato il metodo, e ho tenuto a precisarlo come faccio sempre in casi simili: un conto è la teoria (in cui inevitabilmente omettiamo sempre di considerare qualche fattore), un altro è la pratica sperimentale(su cui si costruiscono le teorie corrette e valide).
Ma non ho parlato senza riflettere e documentarmi.

In sintesi, non penso proprio che la tensione possa essere eccessiva per due diodi tipo AA119 o OA79 o molti altri simili.
Nel discrimitatore non arriva l'anodica né alcun'altra tensione a c.c., nemmeno in caso di guasti (a meno che non si facciano cortocircuiti incauti lavorando con un cacciavite o altro) e l'ampiezza del segnale RF sicuramente rientra nei limiti sopportabili dai diodi.

Ripeto che il dubbio di Marco è comunque sensatissimo e l'ho avuto anch'io.

Al di là delle considerazioni genrali già espresse sopra, prima di suggerire l'espediente dei diodi al germanio ho fatto più di una riflessione, oltre ad aver esaminato qualche "datasheet" di diodi adatti (quelli già nominati) e aver cercato casi pratici assimilabili cui riferirmi per analogia.
Se guardiamo gli schemi delle poche radio che usano una finale multipla tipo "ECL..." e non la E/UABC80, cioè quelle in cui il discriminatore fa uso di diodi al germanio, in alcuni troviamo le resistenze (ad es. Mivar) e in alti no (ad es. alcuni modelli Grundig e di altre Case tedesche).
I circuiti precedenti il discriminatore sono gli stessi e con le stesse valvole, cioè ECC85-ECH81-EF89 (o equivalenti "U).
Dove le due resistenze sono presenti, talvolta una è un "trimmer" da regolare per equilibrare il discriminatore, cioè per compensare le differenze fra le caratteristiche due diodi (altrimenti, in teoria, sarebbe servita una "coppia selezionata" per avere la certezza di un funzionamento soddisfacente del discriminatore).
Anche gli altri componenti del discriminatore "a stato solido" in tali radio hanno valori simili a quelli dei casi "tutti valvolari".
La sola differenza è che si preferiva talvolta il circuito bilanciato, non esitendo il vincolo dato dal catodo comune al triodo e a uno dei diodi nella EABC80 o UABC80.

Con queste osservazioni ho molto ridimensionato i miei dubbi, arrivando a ritenere praticabilissimo l'uso di diodi al germanio anziché a vuoto senza nessuna variazione al circuito. Nemmeno le due resistrenze che di primo acchito mi erano sembrate almeno consigliabili.
Marco, se pensi che sia un errore, per favore correggimi!

Chiaro che una simile prova ha senso se abbiamo a portata di mano (o sappiamo dove trovarli subito) un paio di AA119 o simili sicuramente affidabili ma non una UABC80 NOS che dovremmo attendere di procurarci.
L'ho suggerita soprattutto perché rimango poco convinto che il difetto si annidi nella valvola.
Ma, chissà, la "legge di Murphy" normalmente di fa un baffo del buon senso e perfino dei criteri di "massima verosimiglianza".

Comunque, con lieve abuso di questo "post" colgo l'occasione per porre una domanda a Marco, che ritengo sia qualificatissimo per rispondere in modo esauriente.
Per stabilire se un diodo a vuoto sia del tutto efficiente, non dovrebbe essere sufficiente la semplice prova di emissione? Se no, quale altra? Non certo di "MUTUA conduttanza..." Mutua fra chi e che cosa?
Ma che cosa fa un provavalvole a mutua conduttanza quando lo usiamo per dei semplici diodi?

Saluti

Lorenzo R.

Re: Minerva 586/9 Resia

Assolutamente nulla da eccepire, Lorenzo, hai fatto (e riportato qui) un eccellente studio sulla sostituzione del diodo a vuoto con diodo a stato solido e non posso far altro che leggermelo per bene e cercare di ricordarmelo in futuro.

Ti vedo molto ferrato sui discriminatori e, se ti ritieni effettivamente molto esperto, ti stimolerei a scrivere qualche trattato PRATICO (e sottolineo PRATICO per ragioni che vado immediatamente ad illustrare) nel consueto spirito di Le Radio di Sophie. Difatti io di trattati sui discriminatori ne ho letti a dozzine, dal "solito" SRE su' su' fino al Ghirardi e oltre, ma forse per ottusita' mia tutte le volte che apro una radio mi trovo davanti a circuiti che non sono veramente uguali a quelli tracciati nei "testi sacri" e non so bene come muovermi. Nessuno spiega mai se le differenze siano importanti o meno, per cui spesso (= quasi sempre) finisce che rinuncio alla messa a punto del discriminatore e, se bene o male funziona, nel dubbio lascio tutto com'e'. Servirebbe qualcosa di molto pratico, tipo: quella resistenza a volte c'e' a volte no ma non cambia nulla lo schema e' sempre di quello stesso tipo; quel condensatore invece e' importantissimo altrimenti cambia tutto... Cose cosi' insomma.

Riguardo il test: si', i diodi (sia delle rettificatrici che di segnale) vengono provati sostanzialmente ad emissione, con delle regolazioni completamente a parte, premendo un pulsante di test che generalmente non e' lo stesso impiegato per provare i poliodi, e la lettura avviene su una scala separata del galvanometro che non e' graduata in microMHO ma e' del tipo passa/non passa. Tra parentesi ovviamente l'offerta di provare la valvola non era rivolta a te ma ad Antonio!

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao Marco,
grezie molte per la risposta.
Per l'argomento "demodulatori FM" ho aperto un "post" apposito, visto che non mi pareva opportuno ed "educato" verso Antonio proseguirlo in questa sede.

Chiuderei invece qui l'argomento "prova dei diodi".
Non ho un provavalvole a mutua conduttanza e immaginavo che la prova avvenisse come hai spiegato.
Ma prima lo immaginavo, ora grazie a te lo so.
Credo che quindi i diodi a vuoto si possano provare efficacemente con metodi "artigianali" senza avere un provavalvole: basta avere a disposizione il "datasheet" o semplicemente gli "short data", alimentare il filamento, applicare la tensione massima dichiarata fra catodo e placca e misurare la corrente anodica che fluisce. Se questa corrisponde all'atteso in base al "datasheet", ovviamente con qualche margine (presumerei attorno a un 20%), il diodo si può considerare "buono".
Insomma, basta aver qualcosa che ci fornisca la tensione anodica necessaria con sufficiente prcisione e stabilità (oltre a quella per l'accensione del filamento) e un "tester".
Ma forse non è così immediato da farsi in pratica.

Saluti e grazie ancora.

Lorenzo

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao Lorenzo,
Innanzitutto grazie a Marco per la sua disponibilità, ma siamo veramente troppo distanti per provare la UABC80, vivo in provincia di Lecce.
Ho messo in pratica la prova dei diodi come mi hai consigliato ma la FM ancora non va.Onestamente non ho ancora provato a collegare l'oscillatore per la taratura lo farò domani, stasera avevo poco tempo e quel poco avevo, perdona la battuta, l'ho persona cercare quel buon esorcista che mi hai raccomandato. Già perché questa dannata radio funziona lo stesso in AM, anche cortocircuitando il primario del trasformatore (piedini 5 e 7), con meno sensibilità e guadagno, ma riceve lo stesso. Credo sia davvero troppo. Ho pensato comunque di trovare un'anima buona disposta a prestarmi un oscilloscopio, penso che solo così ne verremo a capo, forse.
A presto
Antonio

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao Lorenzo
Un segnale positivo finalmente.
Ho collegato l'oscillatore modulato per la taratura e dopo averci lavorato un pò (era accordato a 7,5 MHz anziché a 10,7) sono riuscito ad ottenere quella tensione di 1,5 V (anche se con l'attenuatore al massimo) prescritta nel manuale d'uso, ma nessuna ricezione. Ho rimontato poi il tutto come da schema, per controprova, e nessuna tensione è presente sul negativo dell'elettrolitico da 2 mF in nessuna posizione del nucleo del trasformatore o dell'attenuatore. A questo punto ho preferito non toccare il secondario del trasformatore ed aspettare di provare una UABC80 nuova. Sei d'accordo?

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao,

attendere di avere una UABC80 nuova è senz'altro un'idea più sensata che cercare un esorcista...

A proposito, c'era da aspettarsi che almeno un poco di segnale AM sarebbe "passato" anche col primario in corto; non scendo nei dettagli, ma nel trasformatore un poco di accoppiamento c'è comunque. Certo che, se la ricezione fosse rimasta "forte" come prima del cortocircuito, saremmo sconfinati dal campo dell'elettronica a quello della magia.

Lo ammetto, temo che la UABC80 nuova non risolverà il tuo problema, anche perché abbiamo già tentato e senza esito positivo la sostituzione con i diodi al germanio.

Da quel che riferisci, poco importa che tu sia riuscito in qualche modo a leggere una tensione di 1,5 V nei punti di misura.
Il dato davvero significativo è che non misuri alcuna tensione ai capi dell'elettrolitico.
In condizioni normali, questa tensione è indicativamente proporzionale all'ampiezza MEDIA del segnale ai capi del secondario del trasformatore.
La mancanza di tensione sul condensatore dimostra che il circuito non funziona affatto.
Possibili ragioni?
Ovviamente i diodi guasti, ma rimane la più inverosimile.
Gli altri componenti discreti sono guà stati sostituiti.
Scartate queste ipotesi, rimangono solo quella che agli estremi del secondario del trasformatore non vi sia alcuna tensione a RF (questo potrebbe accadere, ad esempio, se il secondario non fosse effetivamente collegato ai contatti "fisici" 3 e 4 del trasformatore... meglio controllare ancora le connessioni interne ed esterne al trasformatore, io stesso lo rifarei anche se fossi certo di averlo già verificato con la massima cura).
Oppure che la tensione RF (non modulata) abbia la stessa fase su entrambi gli estremi rispetto al punto comune dei due "semi-avvolgimenti" del secondario.
Non ci avevo pensato, ma se il trasformatore è stato "rimaneggiato" malamente da qualcuno prima di te (e sappiamo già che è così), non è affatto da escludere che abbia alterato i collegamenti interni in modo apparentemente "logico" ma tale da realizzare questa condizione anomala.
Poco probabile ma non impossibile, soprattutto se consideriamo il modo particolare con cui è avvolto il secondario (non con un'unica bobina dotata di presa centrale ma connettendo con verso opportuno due "mezze" bobine a spire intercalate).
Riporto qui sotto un disegno che spiega la situazione.



Nella prima figura ho disegnato il banale schema logico di un avvolgimento unico con presa centrale.
Se vogliamo comprendere come vanno connesse fra loro le due "mezze bobine" di un avvolgimento a spire intercalate che conservi le stesse proprietà, in particolare per quanto riguarda la fase, possiamo immaginare di traslare la parte "rossa" lungo il supporto fino a compenetrare la bobina "arancione", idealmente senza staccare i collegamenti al punto comune (diciamo considerandoli "elastici").
Riferendoci alle figure, con quest'operazione ideale si "passa" dalla prima alla seconda (ho anche identificato i capi con delle lettere che aiutano la comprensione).
Nella terza figura vediamo invece i due possibili errori che potremmo commettere: in entrambi queste modalità errate, la fase del segnale fra i due estremi e il punto comune è errata.

Insomma, sto facendo di tutto per convincerti a guardare ancora dentro al trasformatore...

Spero anche di non aver detto castonerie, perché non sono davvero "ferrato" come posso sembrare e non miè mai capitato di dover verificare "de visu" come sono collegate le due semi-bobine del secondario in un discriminatore.
Ben vengano osservazioni da altri, come dico spesso.

Solo una curisità: non ho capito bene che cosa fosse accordato a 7.5 MHz... Il tuo oscillatore? Se non ha una scala precisa e non hai un frequenzimetro, usa un'altra radio (anche a stato solido) per verificare che "esca" a 10,7 MHz.

Saluti

Lorenzo

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao Lorenzo,

scusami, ma ho il vizio di essere a volte troppo sintetico nell'espressione dei miei pensieri e probabilmente poco felice anche nelle espressioni tecniche (chiedo venia).

Con accordato a 7,5 volevo intendere questo:

Posizionando l'oscillatore sulla gamma OC a 10,7 MHz non misuravo alcuna tensione ai capi dell'elettrolitico del discriminatore in nessuna posizione del nucleo del trasformatore. Variando la frequenza d'uscita dell'oscillatore appunto a 7,5, ad una determinata posizione del nucleo, misuravo quasi 3 V. da qui la mia espressione "accordato a 7,5" riferita al trasformatore IF. Variando gradualmente la frequenza dell'oscillatore e la posizione del nucleo, ho ottenuto in corrispondenza dei 10,7 MHz, impostati sull'oscillatore, quel valore di 1,5 V che ho riportato nel post precedente. Questa tensione, che non rilevo in alcun modo ripristinando i collegamenti originali della UABC80, ma solo montando i diodi al germanio 1N34, effettivamente è misurata ai capi del condensatore elettrolitico del discriminatore, come previsto nel manuale SRE.







Da qui la mia convinzione che i diodi della valvola siano inefficienti. Procederò comunque come mi hai consigliato, rivedendo con attenzione le connessioni del trasformatore, dopo le feste ormai.

Anzi colgo l'occasione per farti gli auguri di una Santa Pasqua.

Saluti,

Antonio

Re: Minerva 586/9 Resia

Ciao,
io invece chiedo venia per non essere mai capace d'essere stringato...

Premetto che secondo me hai agito in modo ineccepibile, montando durante le prove i due diodi al germanio per escludere gli eventuali effetti di una guasto della valvola.
Se in queste condizioni si ha una tensione ai capi dell'elettrolitico (e invece con la valvola nessuna tensione), è lecito sospettare che almeno uno dei due diodi della UABC80 non funzioni, e inoltre nel trasformatore non dovrebbe sussistere il problema che ho presunto.
Meglio comunque ricontrollare tutti i collegamenti (io lo faccio sempre e più volte in casi simili... mi fido poco di me stesso!).
Non ti chiedo se, dopo l'ultima regolazione dei nuclei, con gli 1N34 collegati come nel mio esempio e il generatore a 10,7 MHz modulato in ampiezza ora si senta qualcosina in altoparlante... mi pare chiaro che tu lo abbia verificato e non avresti certo omesso di riferirlo!

Comunque, a questo punto concordo con te: per non perder tempo con diodi a semiconduttore da collegare e scollegare o amenità simili, meglio proseguire i lavori in modo più "pulito" dopo aver montato una UABC80 di sicura efficienza. In ogni caso, è una valvola che è utile aver da parte.

Colgo anch'io l'occasione per i miei auguri di buona Pasqua.

Saluti

Lorenzo