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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Giustissimo, l'originale NON era sicuramente una 6TE8. Ci siamo tolti il dubbio.
Con la 6K8(che esiste anche in versione metallica), è giusto che il pin 1 vada collegato a massa; verosimile che sia messo direttamente a massa (senza resistenza interposta) anche il catodo, cioè il pin 8, e opportuno che lo sia anche un capo del filamento (pin 7).
Ma la stessa disposizione andrebbe altrettanto bene per la più comune 6A8 (in tutte le versioni). Rimane però poco credibile che qualcuno abbia sostituito l'onnipresente (all'epoca) 6A8 con una poco comune 6K8.

La 58, funzionalmente identica alla 78 o 6D6 (sua versione a 6.3V), in effetti è molto vecchia, ma era montata su moltissime radio dei primi Anni Trenta e non è affatto introvabile; fra le valvole americane a 2.5 V non è nemmeno fra le più costose ai giorni nostri.
Per un rapido confronto di prezzo con altre della stessa "serie" (ma non per una valutazione assoluta), guarda ad esempio questo listino:
http://www.antiqueradiotubes.com/main/page_antique_radio_tubes_for_sale_antique_radio_tubes.html

Questa è in vendita e non in America:
http://www.subito.it/audio-video/valvola-58-testata-funzionante-per-radio-antica-mantova-67228212.htm
ma è decisamente cara, tanto più che è usata.
Questa:
http://www.ebay.it/itm/58-Hytron-valvola-tube-rohre-lampe-/291394239424
è sempre un po' cara (stesso prezzo) ma almeno è nuova.
Quest'altra, sempre nuova:
http://www.ebay.it/itm/VALVOLE-ELECTRON-TUBES-VINTAGE-FIVRE-58-NUOVA-/221534360931
è ancor più cara (d'altra parte, più di qualcuno s'è messo in testa che le FIVRE nostrane debbano costare di più).

Credo che, acquisti in rete a parte, in Italia troversti una 58 in qualunque mercatino "di settore" a minor prezzo di una qualsiasi valvola europea a 4 volt.
Almeno, era così qualche anno fa, prima che mi ritirassi dalle "ricerche attive".
Al limite, se non la trovassi, ne ho ancora qualcuna io (ma non nuova e non a portata di mano).

Ammetto che sarebbe strano trovare una 58 su una radio del dopoguerra di costruzione non amatoriale (dire che ai tempi fosse già obsoleta è poco), ma ne ho viste di peggiori...
Quello che ho supposto su quali fossero le "vere" valvole montate sulla radio mi sembra comunque la sola ipotesi che giustifichi l'esistenza di un avvolgimento a 2.5 V sul trasformatore.
Come giustamente dici anche tu, non esistono valvole con zoccolo a contatti laterali adatte per questa tensione. E nemmeno Octal, te lo assicuro (spero solo che nessuno se ne esca con casi particolari che non si applicano a questo caso!)
Le valvole a 2.5 V avevano tutte uno dei vecchi zoccoli americani "pre-octal", da alcuni generalizzati erroneamente nel "tipo UX", che avevano il numero di piedini (da 4 a 7) strettamente necessario per le connessioni esterne.
Su questa radio (cioè con il trasformatore che monta), l'unico portazoccolo cui avrebbe senso portare i 2.5 V è dunque quello americano a 6 piedini, che è dell'amplificatrice di media frequenza. La sola valvola adatta (e perfettamente) è la 58.

Non vedo altre soluzioni sensate per riportare un po' d'ordine in questa radio-Frankenstein.
Senz'altro da evitare opinabili e rischiose connessioni in parallelo di più valvole a 6.3 V su avvolgimenti che ora ne alimentano una sola.
Forse il trasformatore non griderebbe vendetta, ma non lo sappiamo. E poi, sarebbe davvero una "cosa brutta".
I 4 volt che servirebbero per una ABC1 non si recupererebbero in nessum modo, nemmeno piangendo in greco antico, salvo intervenire sul trasformatore.

"Ultimo ma non ultimo", non dimenticare di togliere la povera e pregiata AL4 dall'attuale "camera di tortura" in cui si trova (il filamento è sovralimentato), mettila da parte e monta al suo posto una EL3.
Anche il trasformatore ti esprimerà gratitudine per la rimozione del sovraccarico dall'avvolgimento relativo.

Saluti

Lorenzo

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Lorenzo, grazie dei suggerimenti e degli indirizzi internet, In effetti ci sono varie possibilità senza dover per forza aspettare la prossima fiera, p.es. Pordenone al 25 di Aprile.

Due piccole news sulla radio Frankestein: la prima è che , mentre rifacevo la prova a vuoto per tirare giù le tensioni ai filamenti, la tensione al primo elettrolitico è andata poco oltre i 500V e ho sentito degli strani tic-toc, nessun c.c. rilevato però ho spento subito e ho verificato che i due elettrolitici messi a suo tempo dal cosiddetto "idiota" hanno una tensione max di soli 350V, ho ipotizzato che stessero per cedere e quindi li ho sostituiti con un serie-parallelo sempre da 10micro ma con 800V di tensione max sul primo e un altro 10micro ma 450V sul secondo. Riprovata la radio a vuoto è sparito il ticchettio.

La seconda è relativa all'esperimento di portare la tensione di filamento comune alle altre valvole (e alle lampade) anche alla rivelatrice, dissaldando provvisoriamente il filo che portava i 3,2V a vuoto e che poi a carico diventavano 2,6V e facendo il parallelo con un'altra valvola. Risultato deludente: a carico il filamento è stato alimentato a 5,6V , la tensione in placca è rimasta ovviamente ferma a 152V e soprattutto c'è stata una ridicola variazione della corrente al catodo, da 0,6 è passata a 0,7mA. La potenza audio del segnale era identica a prima, cioè bassissima. Restano tutti i dubbi sulla sigla di questa valvola , che appare anche nelle foto metallizzata grigia, chi dice di fabbricazione Telefunken, che forse è una ABC1, forse una EBC3 oppure chissà cosa. Come dici tu, avendo un ricambio affidabile e ben identificato, si potrebbe sostituire , dopo aver dato la giusta tensione al filamento, per poter escludere il problema in questa zona oppure per certificarlo e risolverlo con la sostituzione.

In ultimo mi chiedevo se, sempre in attesa dei ricambi, si poteva abbassare la tensione al filamento della "povera" AL4 con una resistenza apposita, almeno durante l'esecuzione dei vari test; non posso misurare la resistenza a caldo e non dispongo di resistenze di potenza di valori sufficientemente bassi.

Continuo a ragionarci sopra, forse c'è qualcos'altro che impedisce a questa radio di erogare la potenza che aveva alla nascita.

Grazie ancora del supporto, se puoi mandami il tuo indirizzo mail

Saluti

Piero

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao,
quando la raddrizzatrice è a riscaldamento diretto, come nel caso presente, la tensione sugli elettrolitici è MOSTRUOSA finché non si riscaldano anche le altre valvole, in particolare la finale.
Questo perché la raddrizzatrice a r.d. si riscalda subito, e prima che si siano riscaldate le altre valvole manca del tutto l'assorbimento di corrente anodica.
Nelle radio con raddrizzatrice a riscaldamento diretto, una tensione di lavoro di 500V per gli elettrolitici (soprattutto il primo) è il minimo indispensabile perché non "schiattino" in pochi mesi. Facciamo pure 450 V (ma di stretta misura e sperando bene), se gli elettrolitici che adoperiamo sono nuovi e non di qualità "cinese".
Quelli da 350 V vanno benissimo nelle radio con raddrizzatrice a riscaldamento diretto, dove il fenomeno per ovvie ragioni non si presenta, oppure nei piccoli apparecchi a bassa tensione anodica.
Una nota storica: nelle radio degli Anni Trenta, si continuarono a preferire a lungo le finali a riscaldamento diretto (47, E443H, WE30 e simili) proprio perché evitavano una sovratensione eccessiva sugli eletrtolitici.
Riascaldandosi la finale alla stessa velocità della raddrizzatrice, si aveva subito una corrente anodica rilevante, e quindi una sovratensione minima rispetto alle condizioni "di regime".

Insomma, idiozia confermata... Chi ha usato degli elettrolitici da 350 V ha ragionato poco. A meno che in questa radio la tensione anodica sia bassa (non di 220... 250 V, per intenderci), ma non credo.

La valvola misteriosa, se è una Telefunken "grigia", è molto probabilmente una WE37, cioè una ABC1.
Lo stesso aspetto avrebbe una WE11, pressappoco corrispondnete alla EBC3, ma visto che parliamo di una valvola che a quanto pare ha "funzionicchiato" decorosamente con soli 2,5 V di filamento non credo proprio.
Vuoi accertare se è una WE37 o una WE11? Alimenta il filamento a 6,3 V, mettendo in serie un amperometro a c.a.
Se l'assorbimento è di circa 200 mA è una WE11 (a 6,3 V); se è superiore (oltre 700 mA), è una WE37 (a 4 V). Occhio a scegliere la giusta portata dell'amperometro!

Approvo l'idea del "parallelo temporaneo" di due filamenti, giustappunto perché temporaneo, perché una delle due non è la finale (il trasformatore sopporta senz'altro bene) e perché ti ha permesso di indagare.
Che la valvola misteriosa sia l'una o l'altra delle due nominate non importa, perché con quasi 6 V sul filamento funzionerebbero decentemente entrambe (una "troppo", e l'altra abbastanza).
E' chiaro che la valvola non sta funzionando come dovrebbe.
Misura la resistenza di carico (puoi trovare anche due resistenze in serie, col punto centrale che va a massa tramite un condensatore) e soprattutto la resistenza di catodo (se c'è), perché è la più imputabile dopo la valvola stessa.
Escluderei che la tensione negativa di griglia sia essessiva per altra ragione, come ho già detto.
Se le resistenze misurate hanno un valore abbastanza normale, la valvola è esaurita, "chiunque sia".
A meno che l'anodica generale non sia molto più alta di 250 V, e ne dubito!
Prova comunque a montare una EBC3, se ne hai una "sicura", ovviamente lasciando il "parallelo temporaneo" sui filamenti.

E' senz'altro possibile ridurre la tensione d'accensione della AL4 con una resistenza provvisoria, ma se dici di non averne di potenza adeguata...
La potenza da dissipare supera di poco i 4 W, quindi una resistenza da 5 W scalderebbe terribilmente (ma per fini provvisori sarebbe tollerabile); io userei un parallelo di due resistenze da 5 W, una da 3.3 ohm e una da 2.2 ohm, ma solo perché di basso valore sono quelle che ho...
Ovviamente, se l'avvolgimento del trasformatore è calcolato per la EL3, un po' di sovraccarico rimarrebbe anche così, ma il trasformatore ha già dimostrato di sopportare di peggio.

Ovvio che in questa radio c'è un difetto (forse anche più di uno) che riduce l'amplificazione totale e quindi limita la potenza!
E uno si conosce già: la rivelatrice che non funziona come deve.
Sugli altri, evita di ragionare adesso, è del tutto inutile.
Procedi per gradi.
Potrai ragionare serenamente solo dopo aver messo ordine nel tr...io delle valvole "arlecchino" (questa volta ho usato dei pietosi puntini per attenuare la volgarità).
Purtroppo, per raggiungere lo scopo dovrai procurarti delle valvole che non hai.
Certo che ragionare senza uno schema non è facile...

In generale, ti consiglio di dotarti di un po' di valvole dei tipi più comuni per poter fare delle "sostituzioni in prova". E' davvero una bella spesa, ma ti semplificherebbe enormemente la vita.
Visto che senz'altro non puoi "svenarti", puoi evitare di acquistare i tipi che hai già nelle tue radio e che sai funzionanti, anche se non è un'idea eccellente usare queste per le sostituzioni in prova.
Oggi dubito che possa accadere ancora, ma io trent'anni fa ebbi la fortuna di rilevare un consistente stock di valvole (specialmente le americane a 2,5 V e le ancor più costose europee a 4 V con zoccolo a spinotti) a costo zero. Negli anni le ho usate quasi tutte, ma me ne rimane almeno una nuova e affidabile di ciascun tipo utilizzato nelle radio più comuni e non solo. Averle a disposizione mi aiuta moltissimo.

Ho aggiunto l'indirizzo e-mail; lo faccio solo quando necessario o se richiesto, per motivi che molti comprenderanno.
Saluti

Lorenzo

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao Lorenzo, insomma mi confermi che ho fatto bene a levare gli elettrolitici inadeguati, prima di un loro KO. Tra l'altro, la vecchia coppia in scatola Microfarad, a suo tempo sterilizzata, vantava comunque una Vp di 550V...Ti confermo che all'accensione sul primo cond si arriva a quota 500, mentre a regime dopo la bobina di campo si scende a 250 e sulla placca della finale si viaggia intorno ai 241V

Per qianto riguarda la rivelatrice grigia, forse si tratta di una WE37 cioè di una ABC1; l'assorbimento in continua (non ho alimentatori esterni di alternata a 6,3) a 6V era vicino agli 800 mA.

Parlando di resistenze di carico, sulla rivelatrice c'era una 120kohm collegata alla g2 della finale, con circa 80V di caduta e 0,66mA di corrente; sul catodo una resistenza da 6,8kohm, con una caduta di 4,3V e circa 0,6 di corrente. Guardando lo schema di altre radio Incar (VZ501 e LV42), ho visto che facevano uso della EBC3 e di una resistenza di carico in placca di 200kohm. Ho provato a sostituire la resistenza da 120kohm con una da 220kohm, la caduta di tensione è salita a 126V, la corrente diventa un po' meno di 0,6mA e la tensione in placca della rivelatrice scende a 114V, la tensione catodica passa a 3,8V e la corrente resta vicina a 0,6mA, altro che i 4 mA che dicono le tabelle, semprechè abbiamo fra le mani effettivamente una ABC1.Per finire con la rivelatrice, non ti posso dare la tensione sulla griglia, l ICE non ce la fa e nemmeno un tester digitale mi rileva più di 0,1mV, sia pure negativi. Sul diodo pin 6 trovo una 1,7V, sull'altro nulla.

Accolgo volentieri il tuo consiglio di farmi una scorta più assortita di valvole. Ho uno stock ma forse sono troppo moderne, la più vecchia si chiama 80 e me ne ritrovo due per sbaglio. Adesso vedo come e dove rifornirmi dei modelli di valvole in questione.

Ultima nota curiosa: la potenza audio aumenta di qualche dB se con le pinze ,ovviamente isolate, vado a stringere il cappuccio-griglia della ampli MF e forse ancora più quando tocco il cappuccio-griglia della convertitrice. Lo stesso fenomeno l'ho notato per caso quando misuravo la caduta sulla resistenza da 220kohm che porta la corrente alla placca della rivelatrice. Mah, il tester e le pinze che diventano antenne CON il filo d'antenna da 3 metri regolarmente collegato...

Grazie della mail & buona serata
Piero

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao,
hai fatto benissimo a cambiare gli elettrolitici, e hai visto tu stesso che la tensione iniziale è di ben 500 V (e ne avresti visti anche di più nei primi istanti usando uno strumento a bassa inerzia e capace di registrare il massimo istantaneo).
Non per niente gli originali avevano una tensone di punta di 550 V, ed è il minimo indispensabile per garantire l'affidabilità del primo elettrolitico (ma ai tempi non si riuscivano a costruire condensatori elettrolitici capaci di sopportare tensioni di punta maggiori di 600 V circa)

Ripeto, se in una radio la raddrizzatrice è a riscaldamento diretto e la finale no, gli elettrolitici a soli 350 VL sono una pura follia (ed è vero anche per il secondo!).
Meglio però usare quelli a 500 V anche se la finale è a riscaldamento diretto.

Dopo la misura di corrente che hai fatto (e non importa niente che fosse in c.c.), possiamo dire che la rivelatrice è una WE37, cioè una ABC1. Assolutamente non una WE11.

Se devo dirti la verità, la corrente anodica di questa valvola non mi parrebbe poi così scarsa se non sapessi che il filamento è sovralimentato.
Insomma, la ABC1 non mi sembra in eccellente salute, ma nemmeno completamente esaurita. Tant'è vero che bene o male amplifica.
Non dimenticare però che stai facendo misure con una valvola che non è quella "giusta".
Trovo un po' strana la resitenza di catodo piuttosto alta (6,8 K ohm), ma non è del tutto un valore insensato. Chissà mai, non avendo lo schema...
Una resistenza di carico di 120 kohm è sensatissima.
La tensione sulla griglia ovviamente non si può misurare mai direttamente: con un tester digitale otteresti una lettura più vicina al vero ma sempre in difetto.
Non dimenticare che, se la valvola è autopolarizzata come è in questo caso, la -Vg è sempre uguale alla tensione che si misura ai capi della sua resitenza di catodo. E in questo caso un tester a 20000 ohm per volt permette un'ottima precisone.

I 4 mA delle tabelle non li vedrai mai in questo circuito, così come in tutti quelli delle altre radio.
Attenzione a quando si leggono le tabelle, perché molte contengono solo gli "short data", ovverosia le condizioni di prova e i parametri limite di funzionamento, che non corrispondono per forza alle reali condizioni in cui la valvola si trova a lavorare in una radio.
E, guarda caso, gli "short data" sono particolarmente poco indicativi (anzi, non lo sono affatto) proprio per le sezioni triodo delle rivelatrici!
Questo perché vengono impiegate in genere con una resistenza di carico molto elevata (non mi pare il caso di approfondire qui i motivi di questa scelta), pertanto la tensione di placca reale NON sarà mai nemmeno lontanamente quella indicata negli "short data".
Lo sarebbe invece invece se il carico di placca fosse il primario d'un trasformatore intervalvolare (cioè se l'accoppiamento con la finale non fosse a RC ma a trasformatore), ma è un caso a dir poco rarissimo in pratica.
Infatti, per le altre valvole di una radio gli "short data" sono abbastanza indicativi, e nota che hanno tutte il primario di un trasformatore (di FI o di uscita) come carico di placca, sul quale la caduta di tensione è bassissima.
Nel vero e proprio "datasheet" di ogni valvola, così come nei manuali della Ditta che l'ha fabbricata, oltre agli "short data" si trovano anche i dati di impiego, cioè relativi alle più comuni condizioni reali di funzionamento.
Ad esempio, per i triodi delle rivelatrici viene indicata la corrente anodica che si ha con una specifica tensione ANODICA (cioè "prima" della resistrenza di carico), una certa resitenza di carico e una certa resistenza di catodo.
Cerco di "incollare" un esempio per la EBC3 (quella che penso sia la vera rivelatrice da impiegare) direttamete qui nel forum, come mi ha suggerito Marco Gilardetti (intanto così faccio qualche prova! il file è un po' grande anche se l'ho ridotto, e se non si vedrà tutto potrai scaricare l'immagine)



Tieni conto che con Vb NON s'intende la tensione misurata sulla placca ma l'anodica, come abbiamo detto.
Notare che Ia è ben minore di 4 mA in condizioni operative non troppo diverse da quelle che troviamo in una qualunque radio.

Per il comportemento strano che osservi toccando i cappucci delle valvole, mi limito a un consiglio operativo.
Cambia tutti i condensatori del CAS (e se qualcuno ti dice che non si guastano mai perché non sottoposti ad alta tensione, non gli credere) e già che ci sei misura anche le resistenze, sostituendole se fortemente aumentate di valore.
Al riguardo non ho una teoria da proporre, o meglio nessuna che io ritenga di aver verificato con rigore sufficiente e che mi convinca davvero (quindi non dico nulla), ma in casi simili l'idea ha funzionato.
Forse non servirà nel tuo, ma è un lavoro che per me è sempre "da fare" su una radio che genericamente funziona male.
E non sono i soli condensatori a carta da sostituire...

Saluti

Lorenzo

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao Lorenzo
A questo punto vado alla caccia della triade EL3 - EBC3 - 58 , sperando di risolvere il problema. Resterebbe fuori la valvola alimentazione, ti ricordo che adesso sta lavorando al meglio una AZ1 trapiantata in zoccolo octal. Nell'ipotesi che la radio riprenda a funzionare a pieno regime, non mi sento tranquillo a restituirla al mio amico sapendo che può cedere da un momento all'altro, sia per il trapianto che per le ore lavorate sino ad ora, dato che non conosco. Insomma, dovrei inserire anche la 5Y3 , con ulteriore lievitazione dei costi...

Nel tuo ultimo post parlavi di un check al circuito CAS, volevi dire CAV oppure è qualcosa che non conosco ?

Restano grosse difficoltà a leggere alcuni valori dei condensatori a mica, ne ho un paio verniciati azzurro e senza scritte ; in casa mi ritrovo un po' di 200 e di 500pF. Cercherò di ispirarmi a qualche altro schema Incar e altri penta-valvole del periodo.

Mi consolo guardando il meccanismo di sintonia che funziona ancora perfettamente: un piccolo "orologio di Praga" che grazie al vecchio filo metallico mi muove contemporaneamente tre indici. Almeno quel cilicio mi è stato risparmiato...

Tanti saluti
Piero

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao,
secondo me puoi anche lasciare la AZ1 "modificata": se non ricordo male, hai detto che la tensione misurata sui piedini del filamento è di 4 V, quindi non vedo problemi se non di... impatto visivo.
Poi, se un giorno qualcuno la sostituisse con una 5Y3, non accadrebbe nulla di male.

CAS o CAV... Scusami, forza dell'abitudine.
CAS (Controllo Automatico di Sensibilità) e CAV sono esattamente la stessa cosa. Meglio ancora sarebbe CAG, Controllo Automatico di Guadagno (o il corrispondente acronimo anglosassone AGC), come in uso ai giorni nostri e più appropriato.
Parlare di CAV fuori dall'ambito delle radio AM però è assurdo, anche quando il circuito esiste ed è funzionalmente identico.
Solo in un ricevitore AM, infatti, il volume sonoro dipende direttamente dal guadagno di tutti gli stadi, inclusi quelli a RF e FI, dunque il CAG (o CAS) è anche un CAV.
Ai tempi dei ricevitori "pre-FM" si preferiva CAV perché sottolineava la capacità del circuito di compensare le evanescenze (nei tempi più remoti lo si chiamava anche "dispositivo antievanescenza" o "antifading").
Poi divenne più comune "CAS", termine affermatosi definitivamente con l'arrivo della televisione.

Il solo condensatore a mica che normalmente ha un ruolo nel CAV (lo chiameremo così da ora in avanti) è quello di "prelievo" della tensione RF ad esso destinata, e ovviamente esiste solo se il CAV è a circuito separato dal rivelatore.
Questo condensatore non è fra quelli che ti ho raccomandato di sostituire, quindi non serve che ti procuri dei condensatori a mica per lo scopo.
I condensatori di cui parlo sono sempre a carta, non a mica e sono quelli fra le resistenze del circuito CAV e la massa; in moltissime radio (fra le altre INCAR, ad esempio, la LV54), il condensatore è uno solo.
A proposito, visto che stai lavorando senza schema della radio, cerca di capire se il CAV è a circuito separato o no: potrebbe servire.
Penso di sì e che il circuito CAV sia simile a quello della INCAR LV54:

Il condensatore a mica(da 50 pF) è cerchiato in blu.
Supposto che il circuito CAV della tua radio sia simile, nota che se questo condensatore andasse in cortocircuito netto (ma non accade praticamente mai), ti ritroveresti la tensione anodica sul CAV e relativo diodo... con ovvie conseguenze; se si aprisse, il CAV non funzionerebbe affatto. Facile immaginare gli effetti "intermedi" che si avrebbero se si guastasse in modi meno netti.
Le resistenze del circuito (di carico e di "filtro", entrambe da 1 M ohm) e il condensatore a carta (di 0,05 microfarad), cioè i componenti che ti ho suggerito di verificare o sostituire, sono cerchiati in rosso.

In quanto ai condensatori a mica che non appartengono al circuito CAV, ricorda che raramente si guastano, e sono fra gli ultimi componenti da controllare in una radio, a meno che non vi siano sintomi evidenti che quasi li "inchiodino" come responsabili di un guasto.
Bé, se la radio fosse una Phonola di metà Anni Trenta, ritirerei subito quello che ho appena detto, almeno per alcuni di essi!

Sono lieto che ti verrà risparmiato il "tormento della funicella": da come descrivi il meccanismo, sarebbe stato un incubo rimontarla.
Ti consiglio di disegnarne uno schizzo "pro futuro" e di consegnarlo al tuo amico insieme alla radio. E tienine anche tu una copia, visto che probabilmente se si spezzasse toccherebbe a te rimontarla...


Saluti

Lorenzo

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao Lorenzo
eccoci nuovamente a fare il punto della situazione sulla radio XYZ, dopo un doveroso saluto alle vittime della strage di Tunisi.

Per quanto riguarda il circuito CAV, penso sia separato, con uno dei diodi della rivelatrice, forse una ABC1. Il diodo pin6 è collegato all'uscita della seconda MF e alla placca della ampli MF (una 78?)e presenta circa 1,4V .
Il diodo pin5 torna alla prima MF attraverso un RC (una resistenza da 1Mohm e un condensatore da 100.000pF) ; lo stesso diodo va a massa tramite una seconda resistenza da 1Mohm. Entrambe le resistenze sono nei limiti (max 1,1Mohm) ed il condensatore era già stato sostituito con uno nuovo.

Ho fatto un nuovo giro di misure sulla rivelatrice, il cui filamento adesso è a 5,7Vca, la placca è a 152V, il catodo a 5,4V, la resistenza di carico (rimessa l'originale a 120kohm) ha una caduta di 85V, insomma la corrente sul catodo sembra aumentata a 0,84mA , valore non lontano da quella tabella reale che mi avevi trasmesso, anche se prevista per la EBC3.

Con l'audio siamo punto e accapo, sempre debolissimo, salvo quando si stringono i cappucci della ampli MF o della convertitrice.

Nel frattempo continuo la caccia alle valvole di ricambio

Buona serata
Piero

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao,
giusto, il CAV è a circuito separato, ed è come quello che avevo immaginato.
L'unica variante possibile con questo tipo di circuito è l'applicazione di una tensione negativa "di base" al diodo CAV, ricavata da un'eventuale "ramo negativo" dell'alimentazione (ottenuto inserendo una resistenza fra centro dell'avvolgimento AT e la massa). Non credo prorprio che sia il caso di questa radio.
Bene, ora sappiamo com'è fatto il CAV e che i suoi componenti sono sani.
Le misure sui diodi fatte con il tester ICE purtroppo significano poco.
Una domanda: ma il CAV è applicato solo all'amplificatrice di media frequenza e non anche alla convertitrice, come invece ci aspetteremmo (almeno per le OM)?

Penso anch'io che prima di proseguire i lavori ti convenga attendere di aver trovato e montato le valvole adatte e "definitive", di identità e funzionamento sicuro.
Al limite, per curiosità puoi fare la "prova del giradischi" o altra sorgente collegata alla presa "fono", in modo da valutare l'attuale amplificazione BF in modo più oggettivo.
Collegando la stessa sorgente a un'altra radio simile è facile capire per confronto se l'amplificazione è sufficiente.
Sottolineo per curiosità, perché la ABC1 e la AL1 sono di efficienza ignota, alimentate con una tensione di filamento eccessiva e sono destinate a lasciare il posto ad altre valvole più adatte.

Sulle condizioni presunte della ABC1 mi sono già espresso nella mia risposta precedente.
Da notare però che il triodo potrebbe funzionare ancora abbastanza bene (e quindi amplificare la BF) mentre i due diodi molto meno. E' frequente che accada.

Sul manuale che ho consultato, per la ABC1 erano riportate come "condizioni operative" praticamente quelle stesse degli "short data".
Nello stesso manuale, si trovano invece gli esempi "reali" di lavoro per la EBC3 (cioè per accoppiamento RC), ed è una valvola abbastanza simile alla ABC1 (che però non è la esatta corrispondente con diversa tensione di filamento).
Anche per questo ti ho fornito i dati di funzionamento della EBC3, non solo perché penso che sia la "vera" rivelatrice da usare.
E poi, per quanto abbia cercato altrove (anche in rete), non ho trovato dati di funzionamento per la ABC1 con accoppiamento a RC, se non in un esempio applicativo del triodo come pilota di una AD1, trovato su un manuale Philips del 1937:

Nessuna delle condizioni esaminate è davvero simile al tuo caso, ma serve per farsi un'idea.
Da tener conto che, a parità di carico di placca, se la resistenza di catodo è maggiore anche la tensione negativa di griglia sarà maggiore, e la corrente anodica minore.

Cercare i dati tabellari di funzionamento di una valvola montata nel circuito che c'interessa non è facile, perché a volte sullo stesso manuale ne troviamo di abbastanza corrispondneti per una certa valvola ma non per un'altra quasi uguale.
Insomma, i manuali hanno sempre qualche limite (soprattutto per le valvole più antiche) e bisogna consultare più fonti, o basarsi sulle curve caratteristtiche anziché sulle tabelle.

A proposito di manuali, puoi verificare i casi della ABC1 e della EBC3 personalmente su questo:
http://www.leradiodisophie.it/Download/valvole-Philips-SRE.pdf
Tanto più che è su "le radio di Sophie", dove c'è un davvero di tutto, anche se non sempre facile da trovare.
Non è la stessa mia fonte, ma direi che è lo stesso identico manuale Philips "ritargato" SRE.
Direi da scaricare e stampare, se non lo hai già fatto.

Forse lo conoscerai già, ma un ottimo sito sulle valvole (non "orientato" all'HiFi come altri) dove trovi "datasheet" e manuali scaricabili liberamente è questo:
http://www.tubedata.org/
C'è incredibilmente di più di quello che sembrerebbe dalla "home page".
Difficile da trovare, lo ammetto, anche perché "sparso" fra i vari "mirror".
Ad esempio, qui:
http://frank.pocnet.net/other/mfgindex.html
trovi un'infinità di manuali e varia documentazione tecnica, raggruppata sotto ciascun fabbricante.
Niente o quasi in italiano, purtroppo.
Anche su questa pagina:
http://frank.pocnet.net/other/nobr.html
c'è di tutto un po', fra cui le scansioni del mitico "Universal Vademecum" del Mikolajczik (con parte introduttiva anche in ottimo italiano!).
Utile anche la funzione di ricerca dei "datasheet":
http://www.mif.pg.gda.pl/homepages/frank/vs.html
(conviene spuntare sempre "include Vademecum pages")

Con ciò chiudo il mio intervento, ormai scivolato "off topic".

Temo di non avere altri suggerimenti sulla tua radio, almeno per ora.
E scusami davvero se scrivo troppo, spero di non averti annoiato.
Con tutto quello che ho scritto, ti avessi almeno dato qualche "dritta" risolutiva!
Ma nessun altro ha qualche idea?

Saluti

Lorenzo

Re: Radio X con valvole Y e filamenti a tensione Z

Ciao Lorenzo, No Sig , come dicono i bollettini Volmet. Solo per ringraziarti dei suggerimenti e anche dei link, molto interessanti e utili in futuro.
Ti aggiorno dopo che avrò sostituito qualche valvola per vedere l'effetto che fa
Tanti saluti
Piero