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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: schema elettrico radio grammofono telefunken mod. T24

Buonasera, Elisa.

Il telaio nella prima foto che mi hai inviato mi pare inequivocabilmente lo stesso del modello T35, di ti ho inviato lo schema nella ragionevole certezza che corrisponda.
Se sono riuscito a risponderti in così poco tempo, lo dobbiamo ad una particolarità quasi esclusiva di questa radio, chiaramente visibile nella foto.
Insieme a delle valvole "rimlock" e "noval" di piccole dimensioni e tipiche degli Anni Cinquanta-Sessanta del Ventesimo Secolo, sulla destra se ne nota benissimo una di chiara concezione non coeva, con grande bulbo di vetro e zoccolo di bachelite.
La T35, infatti, è fra le pochissime radio italiane (saranno sei o sette al massimo, e due sole sono Telefunken) che usassero come raddrizzatrice la valvola EZ12, relativamente comune in Germania ma pressoché irreperibile in Italia.
Anche alcune delle altre altre valvole usate (EBF80 ed ECC81) sono tipi un po' inconsueti negli apparecchi italiani, ma per fortuna relativamente facili da reperire oggi come nel passato. Purtroppo non tutte a basso prezzo, però.

Anche la scala di sintonia della tua radio è identica a quella del modello T35, come puoi verificare qui:
http://www.radiomuseum.org/r/telefunken_t35.html

Le valvole utilizzate nel modello T35 sono sette:
una ECH42 convertitrice di frequenza;
una EBF80 amplificatrice di media frequenza, rivelatrice e controllo automatico di sensibilità;
una ECC81 amplificatrice audio e invertitrice di fase;
due EL41 amplificatrici finali di potenza in controfase;
una EZ12 raddrizzatrice;
una EM35 "occhio magico" indicatore di sintonia.

Preciso che non si conosce nessun'altra radio italiana o straniera che utilizzi questa stessa combinazione di valvole.
Non si conosceva fino ad oggi, potresti obiettare...
Ma io non sono troppo convinto.
Il tuo esemplare presenta alcune incongruenze fra la parte elettronica e l'estetica.
Il mobile è decisamente "poco Telefunken" e comunque di una tipologia ormai superata nella produzione delle maggiori ditte italiane all'epoca cui è databile il telaio.
Mobili simili, sontuosi e con abbondanti bombature che rimandavano a stili settecenteschi, in quegli anni incontravano però ancora il gusto di un largo strato sociale e perciò erano ancora prodotti, ma quasi solo da ditte artigianali.
Per lo più si vendevano vuoti, perché potessero ospitare con opportuni adattamenti vari telai di radio che alcuni costruttori anche importanti offrivano sul mercato "nudi" (senza mobile). Una per tutte, la Geloso.
Non mi risulta però che Siemens S.A. fosse fra questi. E nemmeno che realizzasse esemplari "fuori serie" su commissione, ma non posso escluderlo.
A confortare la mia ipotesi, i bordi dei fori frontali per l'uscita degli alberini delle manopole: nella foto sembrano un poco irregolari. Se fossero stati praticati con tecniche industriali, apparirebbero quasi netti e perfettamente tondi.
Insomma, forse sbaglierò ma c'è qualcosa che non torna del tutto: non giurerei affatto di avere "scoperto" un modello non ancora catalogato.

Queste possibili incongruenze, unite a un'estetica comunque convenzionale, temo che limitino molto l'interesse collezionistico per l'esemplare.
La radio merita comunque d'essere riportata alla primitiva efficienza.

Sono incuriosito e vorrei approfondire, lo ammetto.
Ti sarei grato se gentilmente mi riferissi dove hai trovato l'identificazione del modello "T24": su di un pannello di protezione posteriore? su di un'etichetta applicata al telaio?

Ti prego solo di farmi sapere quando la radio sarà tornata a "vivere" (e di ciò ti ringrazio anticipatamente).

Saluti

Lorenzo