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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Consigli su oscilloscopio

Ciao,
io invece avevo visto questo "post" ma non sapevo se rispondere, solo perché tendenzialmente scrivo troppo.

Aggiungo solo qualche consiglio e... "istruzione operativa" a quello che ha già scritto Marco.
Mi scuso se per mantenere una sequenza logica dovrò ripetere inutilmente qualche osservazione di Marco.

Se non hai le sonde e vuoi spendere il meno possibile, compra solo le "10X".
Non si usano solo per ridurre la tensione ma anche e soprattutto perché presentano un'impedenza (diciamo pure resistenza) maggiore, quindi perturbano meno il circuito cui sono collegate.
In generale, conviene usare le sonde 10X e non le 1X, a meno che le la sensibilità massima dell'amplificatore verticale non sia insufficiente per le tensioni da rilevare.
Meglio avere anche almeno una "1X" perché è "diretta", come ha detto Marco, e in alcuni casi è un vantaggio.

L'oscilloscopio non sarebbe lo strumento principe se nel nostro laboratorio ci limitassimo a rimettere in funzione una radio AM di tipo comune ogni tanto.
Lo eleggiamo quanto meno "duca" se lo usiamo anche per "curiosare" sulle nostre radio e sperimentare a scopo di autoistruzione, non al solo fine di far funzionare qualche vecchio ricevitore AM saltuariamente.
Diviene praticamente indispensabile e "prinicipe regnante" per tarare le radio con FM, oppure le poche radio AM "di lusso" con medie frequenze sovravaccoppiate e ad accordo scalare; ma per farlo ci occorre anche un generatore RF con "sweep".
Visto che ora hai l'oscilloscopio, fa' un pensierino sul generatore RF.

Puoi usare l'oscilloscopio per "seguire" il segnale a RF lungo il percorso RF-FI-demodulatore ma di eseguire vere e proprie "misure" non parlerei.
La forma d'onda da osservare è ovviamente quella di una portante modulata.
Nelle radio tutti i circuiti RF e FI sono accordati (con rarissime eccezioni).
Perciò , in qualunque punto "interessante" tu applicassi la sonda, questa introdurrebbe una capacità sufficiente a disaccordare il circuito.
Vedresti il segnale, ma non con l'ampiezza che avrebbe senza la sonda collegata.
In alcune circostanze, ad esempio se la posizione della sonda fosse tale da introdurre accoppiamenti nocivi, potresti adddirittura osservare deformazioni ma è un'eventualità rara.

Nei circuiti di bassa frequenza ci si può muovere con più disinvoltura e ottenere anche indicazioni quantitative o quasi.
Non vi sono circuiti accordati e comunque in BF la capacità della sonda è sempre irrilevante; se poi usassimo un puntale 10X, in tutti i casi pratici sarebbe sicuramente irrilevante anche il carico resistivo che introdurrebbe sul circuito.

Un caso che vale la pena di menzionare a parte è il rivelatore (AM, s'intende).
E' possibile collegare la sonda alla resitenza di rivelazione per visualizzare la BF demodulata senza che questo disaccordi apprezzabilmente il secondario dell'ultimo trasformatore FI.
Basta osservare il circuito per capire che la capacità introdotta è irrilevante.
Non altrettanto se si collegasse la sonda alla placca del diodo per osservare la FI: si ricadrebbe nel caso già discusso più sopra.

Suggerisco di usare il puntale senza cappuccio a "clip" ovunque sia comodo e possibile; in alcuni punti del circuito, la "clip" aumenterebbe la captazione di segnali estranei come il ronzio a corrente alternata.

Confermo che l'oscilloscopio è utilissimo per le verifiche sull'oscillatore locale, lo uso spesso volentieri per questo scopo.
Per capire soltanto se l'oscillatore funziona o no basterebbe notoriamente un'altra radio...
Con l'oscilloscopio si può fare qualcosa di piu', ma ancora una volta non parlerei di vere e proprie "misure".
Ad esempio, si può verificare se l'ampiezza dell'oscillazione si mantiene abbastanza costante su una gamma, tenendo presente che variazioni del 50% o anche più sono da ritenersi normali in OM ; e in OC sono normali variazioni moto superiori.
Marco ha già spiegato le modalità e i problemi che s'incontrano ma preferisco aggiungere qualcosa.
In questo caso raccomando invece di montare sempre la "clip" sul puntale, in modo da avere un accoppiamento elettrostatico migliore e rilevare bene il segnale anche per semplice prossimità con la filatura dell'oscillatore.
Spesso non è nemmeno necessario "pinzare" la clip a un filo, se non per garantire la stabilità meccanica.
Migliori risultati si ottengono con accoppiamento elettromagnetico, cioè con delle bobine-sonda da autocoatruire (ad esempio, un solenoide di almeno cinquanta spire per le OM, anche meno di una decina di spire per OC).
Si possono montare su una vecchia "clip" per puntali o in altro modo; io le ho montate su connettori BNC femmina, in modo da poterele applicare a un comune cavo BNC maschio-BNC maschio all'occorrenza.
Le bobine-sonda sono il metodo ideale se le bobine dell'oscillatore non sono schermate ed è possibile avvicinarvi la bobina-sonda.
Altrimenti, tanto vale ricorrere al solo accoppiamento elettrostatico per semplificarsi la vita.
Sulle forme d'onda ha completamente ragione Marco, anche se può sembrare strano.
Molti oscillatori sono sovraccoppiati "da progetto", quasi sempre in OC (soprattutto alle frequenze maggiori della gamma) ma talvolta anche in OM.
Non ce ne accorgeremmo mai senza oscilloscopio, la radio funziona comunque come deve.
Un esempio: su due Magnadyne SV54, di cui una con circuiti di oscillatore completamente ricostruiti con componenti nuovi (tranne le bobine), in OM ho osservato forme d'onda orribilissime, ovviamente non identiche ma con distorsioni molto simili su entrambe le radio.
Le due SV54 funzionano benissimo (una è mia e l'altra di un conoscente), in particolare senza nessun difetto che si possa attribuire ad armoniche dell'oscillatore.

Usato in modo simile a quello appena descritto, l'oscilloscopio aiuta a individuare eventuali oscillazioni parassite a frequenze non audio, altrimenti irrilevabili se non per i loro effetti dannosi.

Come ha già detto Marco, è divertente e istruttivo "giocare" un po' con l'oscilloscopio e l'altra strumentazione di cui disponi.

Non saprei cos'altro meriti di essere aggiunto. Da quanto detto, trarrai senz'altro spunti interessabnti per altri usi dell'oscilloscopio.

Solo un'ultima nota: non conosco il tuo modello e mi sembrerebbe eccessivo documentarmi ma dovrebbe avere un commutatore per limitare la banda passante a 20 MHz.
Dato lo scopo e le frequenze per cui vuoi usarlo, lascialo sempre inserito. Il più delle volte ti eviterà di vedere forme d'onda inutilmente "sporche".

Saluti

Lorenzo

Re: Consigli su oscilloscopio

Grazie Marco e grazie Lorenzo,

l'oscilloscopio in questione e'dotato con due sonde 1:10 e quindi ben equipaggiato.Penso che sia una buona idea provarlo su dei segnali"certi" allo scopo di verificare,per paragone,gli stessi su un ricevitore guasto.Puo' essere utile anche fare un dossier di fotografie delle forme d'onda nei vari punti del circuito,fermo restando che si parla in generale.
Appena posso faccio qualche prova e vi tengo informati.Un'ultima informazione:usarlo per vedere i segnali generati da un oscillatore SRE in OL-OM-OC va bene,ma riuscirei a vedere il segnale in FM con un oscilloscopio da 50Mhz?

Re: Consigli su oscilloscopio

No o almeno non bene, visto che la frequenza piu' bassa e' 88 MHz, ossia quasi il doppio della banda passante. Tu provaci lo stesso: e' istruttivo anche quello.

Come gia' scritto, comunque, puoi tranquillamente vedere il segnale a media frequenza in FM, cosa ben piu' utile nelle riparazioni.