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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: liquido batteria

Buongiorno,

se la parte interessata non è verniciata e non reca scritte varie si può procedere dapprima con acqua e sapone aiutandosi con spugnetta e spazzolini vari, poi se necessario si può proseguire con un prodotto più aggressivo come i vari sgrassatori e similari (attenzione però! se non si sta attenti si rischia di cancellare qualche scritta in qualche zona del mobile), in seguito lucidare il tutto con normale polish adatto a parti in plastica (io uso quello normale da carrozzeria per auto). Con pazienza, attenzione e un po' di "manico" i risultati sono soddisfacenti.

Se posso essere indiscreto: che radio Geloso hai recuperato?

Se il liquido invece ha intriso etichette in carta o simili non c'è nulla da fare.

Saluti

d.c.

Re: liquido batteria

Ho ritrovato una Geloso mod. 3303 (stando al cartellino di garanzia) completa di custodia. Purtroppo il liquido menzionato ha intriso anche la basetta, il variabile, la bobina su ferrite ed è un po' fuoriuscito dalla griglia dell'altoparlante. Temo che dovrò smontare la basetta ma, a parte per l'involucro in plastica, non so come regolarmi per non rovinare i circuiti.

Re: liquido batteria

Buonasera,

La G.3303 è un piccolo tascabile a transistor

per intanto provvedi a separare la basetta dal resto del guscio in plastica. Accantona il guscio e dedicati alla basetta. Tutta le piste del circuito stampato dovranno essere pulite con abbondante spray per contatti, olio di gomito, avendo cura di non far danni, e perizia. Non usare WD40 o prodotti oleosi. Solo prodotti specifici per elettronica e che NON lascino residui (leggasi: evaporazione completa). Non devono restare residui unti al tatto.
Possono andar bene anche i solventi comunemente venduti come smacchiatori nei supermercati ("Avio" e surrogati vari della trielina a base di tetracloroetilene, esano e misture simili), costano pochissimo e più di una volta mi sono stati di aiuto. Verifica solo che NON siano oleosi e che NON siano corrosivi. Può esserti d'aiuto anche il normale alcool etilico denaturato. Attenzione però: sono tutte sostanze abbastanza aggressive nei confronti della plastica: non usarne quantità smodate. Aiutati con frammenti di straccio, ritagli di scottex e simili evitando di rovesciare direttamente i solventi sulla piastra.

Non usare in questo caso acqua, sapone, sgrassatori e prodotti a base acquosa in genere.

Dopo la pulizia accurata di tutte le piste e della piastrina in generale (dissalda i fili che fanno capo all'altoparlante per comodità) si passerà alla verifica visiva e se necessario col tester delle piste che inevitabimente si saranno deteriorate a causa del liquido perso dalle ignobili pile dei tempi andati. Le piste rovinate andranno ricostruite con lo stagno e qualche spezzone di filo rigido ma sottile.

A questo punto si potrà collegare un altoparlante di sicuro funzionamento (il suo SOLO se il fuzionamento è stato prima accertato collegandolo altrove) e procedere alla prova del tutto. Spera di essere fortunato e di trovare la radio almeno semi-funzionante. Dover cambiare il condensatore variabile e le bobine di accordo non è un lavoro per tutti, e comunque la radio andrebbe tarata ex-novo.

Dai risultati delle prove si vedrà poi come intervenire.

Salvala
Non credo ne siano rimaste molte in giro.

Se ti può essere di conforto pensa che ho recuperato da condizioni simili una G16-201 (la prima serie, quella senza presa per l'alimentazione esterna e mai comparsa sui bollettini tecnici Geloso) acquistata per tre soldi ad una fiera corredata dalle sue belle quattro pile "mezza torcia" ovviamente marce. E' ormai più di sette anni che mi tiene compagnia con la sua musica...

Buon lavoro e buona fortuna

d.c.

Re: liquido batteria

Eccezionale Diego!
Volevo aggiungere qualcosa alla sua prima risposta ma... lo ha fatto lui stesso, e meglio ancora di me!
Io sono interessato soprattutto alle radio a valvole, ma questa radiolina a transitor è davvero interessante e abbastanza rara, tanto più se non ha spaccature e con la sua custodia.
ASSOLUTAMENTE DA RECUPERARE!

Solo un consiglio:
quel che ha detto Diego mi pare più che abbastanza, non cercare troppo in Internet informazioni su come pulire i residui.
Troveresti alcuni consigli validi ma molti di più campati per aria, basati sulla presunta fortissima alcalinità o acidità del materiale da rimuovere, con raccomandazioni quasi terroristiche sulla necessità di indossare guanti di gomma, mascherine e occhiali protettivi per maneggiare senza serio pericolo i residui solidificati lasciati dal liquido della batteria.
Invece, se tutto quel che rimane è un residuo solido biancastro che è rimasto esposto all'aria per anni, normalmente si tratta di un composto ormai quasi del tutto inerte che non ha l'aggressività chimica del liquido da cui si è "generato", e non è semplicemente lo stesso liquido essiccato.
Non recupererebbe quell'aggressività nemmeno se lo bagnassi, o almeno non in misura tale da essere pericoloso per te e per la radio.
Qualche dubbio al riguardo è lecito (ometto i dettagli ma le pile non sono tutte uguali) e puoi provare tu stesso se è vero comprando delle cartine al tornasole in farmacia (credo che le vedano ancora e che costino pochissimo).
Comunque, i residui vanno rimossi assolutamente, con un una ragonevole cautela ma senza adottare immotivate e grottesche contromisure da decontaminazione nucleare.

Saluti

Lorenzo R.

Re: liquido batteria

Ho ripulito spesso contatti e circuiti dalla bava alcalina delle vecchie batterie con:
Acido acetico diluito (Aceto di vino rosso).
Lasciarlo agire e lavare poi con acqua (distillata).
Buona fortuna.

Re: liquido batteria

Senza nulla togliere all'esperienza sul campo di chi mi ha preceduto, ci andrei molto ma molto piano ad usare dei sostituti della trielina su oggetti di plastica. I cloroetileni sono dei solventi ideali di molte materie plastiche, avendo peraltro una composizione chimica simile. Li lascerei proprio per ultimi, e solo in casi in cui tutti gli altri pulenti falliscono.

Le benzine leggere (tipo Avio) normalmente non danno problemi e di solito puliscono benissimo annerimenti e ingiallimenti delle plastiche, per cui sono un prodotto veramente preziosissimo. Per eliminare gli olii (ad esempio da pulegge e ruotismi) sono la cosa migliore al mondo. Ma su alcune plastiche (poche a dire il vero) possono avere un effetto satinante, per cui e' prudente provarle prima in qualche punto non in vista, ad esempio l'interno del mobiletto.

Riguardo cio' che sembra sapone liquido ma sapone non e': massima attenzione. Prodotti come lo Chante Clair sembrano dei simpatici saponi di marsiglia con tanto di profumino alla lavanda, ma sono d'una aggressivita' pazzesca e hanno un potentissimo effetto sverniciante (provare per credere) su alcuni smalti. Per cui, anche in questo caso: tenere per ultimi! Poiche' non attaccano la bakelite, sono viceversa un prodotto assolutamente fenomenale per la pulizia di quelle manopole luride che tutti ben conosciamo (sembra che un tempo la gente non si lavasse mai le mani...), dove surclassano alla grande qualunque benzina o altro solvente chimico. E questo la dice lunga sulla loro aggressivita'. Anche qui, comunque: occhio che non tutto cio' che sembra bakelite e' veramente bakelite... La bakelite era un materiale di pregio e veniva imitata in tutti i modi, per cui provare prima sul retro!

L'unico prodotto che per quanto mi riguarda non ha mai riservato sorprese sono i pulitori per vetro "generici" blu, tipo Glassex Multiuso e simili. Di norma hanno una buona azione pulente e sgrassante; se contengono alcool e' di norma talmente diluito da non danneggiare nulla. E difatti nel mio laboratorio ne uso una gran quantita'. Passo ad altro solo se col Glassex non riesco ad ottenere risultati degni di nota.

Riguardo la corrosivita'. E' ovvio che i liquidi corrosivi e' meglio non toccarli (per poi magari strofinarsi gli occhi!). Ma se il liquido delle pile fosse cosi' tremendo saremmo tutti morti da bambini, considerato che le pile di un tempo marcivano dentro ai giocattoli che era un piacere (...da cui l'odio inestinguibile che tutt'ora provo per qualunque oggetto funzionante a batteria ). C'e' molta gente su internet a cui piace esagerare, o che per cautelarsi eccessivamente tratta gli altri come se fossero tutti cretini sprovveduti.

Buon lavoro! Temo che per la sua radio, piu' che solventi miracolosi, ci vorra' tanta pazienza unita al consueto prodotto che si usa in questi casi: l'Olio Di Gomito!!!

Re: liquido batteria

Grazie per l'aiuto. la radio è una 3303 prodotta senza la griglia cromata. ho smontato il guscio e separato il tutto, purtroppo la bobina in ferrite era scollegata (il filo sottilissimo aveva ceduto improvvisamente per lo scollamento del supporto dal guscio). il supporto cromato pieghevole era in parte ossidato ed è stato pulito con dentifricio (è di rame cromato). il guscio è stato trattato con acqua fredda, dentifricio passato con scottex casa. l'aspetto è molto migliorato anche se non del tutto. la plastica sembra "ustionata" e presenta due crepe per sui lati, di cui una abbastanza estesa. purtroppo non ho trovato da nessuna parte notizie sul tipo di plastica usata onde poterla saldare/incollare. la basetta sembra, invece, in ottime condizioni: il liquido aveva formato una patina adesiva che si è spontaneamente staccata in scaglie al semplice contatto delle dita asciutte. la custodia è praticamente nuova, il cinghiolo era tutto spiegazzato: risolto con phon dopo aver appeso la custodia con un piccolo peso. integra la mascherina della sintonia.

Re: liquido batteria

Se la piastra elettronica é a posto sei già a buon punto.

Le termoplastiche dei tempi (non la bakelite che é termoindurente ed é resistentissima) non hanno la resistenza agli attacchi chimici delle plastiche moderne.
si può fare un tentativo di incollaggio con il solito cianoacrilato (loctite) avendo cura di essere molto precisi e usando la minima quantità di prodotto possibile per evitare sbrodolate e colature, nonché per evitare possibili danni da reazione chimica del cianoacrilato con la plastica in questione. Lucidare poi il tutto con un polish adatto anche alle plastiche strofinando senza esagerare.

spero di essere stato utile

saluti a tutti

d.c.

Re: liquido batteria

grazie! ma ora il problema è la bobina su ferrite: il filo capillare avvolto in cotone, corroso, si è staccato interrompendo una spira e non so come fare. alimentata, la radio (ovviamente) emette solo deboli fruscii all'atto dell'aumento o diminuzione del volume. neanche so di quante spire si compone la bobina.

Re: liquido batteria

Non si riesce a fare una microsaldatura, allungando i due spezzoni con un piccolo trefolo di rame?

Se e' UNA spira solamente e i due spezzoni sono ben fissi e la spire intorno appaiono ben isolate, puoi anche provare a tracciare un percorso conduttivo che unisca i due spezzoni di spira impiegando l'apposito smalto conduttivo al rame o all'argento in vendita nei negozi di componentistica.

Re: liquido batteria

è una sola spira. però non capisco: in genere i capi uscenti dalla bobina dovrebbero essere tre, di cui i due capi estremi al variabile e l'intermedio al rivelatore per la frequenza media. invece io vedo i due capi della spira intermedia interrotta ed un capo estremo: ne manca uno!

Re: liquido batteria

Ciao,
speravo che qualcuno avesse a portata di mano una radio come questa e potesse darle un'occhiata per dirti com'è fatta la bobina ma finora non è accaduto.
Premetto che ho "praticato" molto di più le radio a valvole, ma non sono poche quelle a transistor che ho avuto fra le mani. Non questo modello, purtroppo, ma mi sarebbe piaciuto.
Non ho mai visto una "antenna in ferrite" con meno di quattro fili, nemmeno quando ne sarebbero bastati tre come nel caso di questa radio (almeno secondo lo schema, dove due dei quattro vanno entrambi a massa).
Ed è ragionevole che sia così, ma scendere nei dettagli esulerebbe dallo scopo.

Questa radio però è una "Geloso", non una "giapponese", quindi non posso escludere del tutto che utilizzasse una realizzazione "ad hoc" con solo tre terminali, anche se me ne stupirei non poco. Con due soli è chiaramente impossibile.
Di sicuro, però, non con il collegamento "ad autotraformatore" che hai descritto: soluzione teoricamente possibile, praticamente problematica , tanto che finora non l'ho mai vista applicata in nessuna radio.
Da escludersi che vi sia un unico avvolgimento con una presa intermedia (approfondiremo le ragioni solo se servirà): le bobine devono essere due distinte, anche se quella di accoppiamento (con poche spire) potrebbe non vedersi se fosse avvolta sotto a quella di sintonia, come spesso accade.

A titolo puramente indicativo, la bobina di sintonia dovrebbe avere un'ottantina di spire, quella di accoppiamento meno di dieci.
Fidati fino a un certo punto di questi numeri: confesso che non le ho mai contate e che ho quasi tirato ad indovinare, anche se non senza criterio. Ben venga se qualcuno saprà essere più preciso.

Siamo sicuri che l'interruzione non sia tale e che sia invece lo stacco fra due avvolgimenti affiancati, uno di circa ottanta spire e l'altro di circa dieci? Mi sembrerebbe molto strano ma non è impossibile; mi rimetto a te: vedi qualche indizio favorevole o contrario a quest'ipotesi?
Sul circuito stampato sono forse rimasti dei monconi di filo ricoperto di seta?

Comunque sia, non credo che sarà impossibile rimediare. Male che vada, penso che sarebbe abbastanza facile trovare a buon prezzo un ricambio perfettamente adattabile.

Saluti

Lorenzo R.

Re: liquido batteria

lo schema della radio riporta solo il numero del ricambio (n. 1145) e nulla piu. al fine di evitare pasticci, conto di far vedere la radio ad un vecchio radioriparatore (uno di quelli che ancora "saggia" la corrente con la lingua) e vedere un po'. comunque ho il sospetto che la radio sia stata revisionata da qualche "pasticcione" in passato.

Re: liquido batteria


http://www.radiomuseum.org/r/geloso_polaris_g3303g330.html?language_id=2

qui c'è la foto dell'interno ma, sfortunatamente, non si capisce molto

Re: liquido batteria

Ciao,
purtroppo oggi il codice del ricambio Geloso serve a poco, lo sai anche tu.
Io sono convinto che il "pezzo incriminato" non sia nulla di peculiare ma fondamentalmente lo stesso che troviamo in un'infinità di altre radioline tascabili.
Diciamo genericamente "con quattro fili". Per questo credo che all'occorrenza si troverebbe facilmente un ricambio.
Non osavo dirlo in modo diretto ma anch'io ho avuto il sospetto che ci sia lo zampino di qualche "pasticcione".
Anche per questo ti ho domandato se si vedono tracce dellla configurazione e del montaggio originale.

A questo punto, quel che si deve fare non è complicatissimo ma richiede un minimo di competenza tecnica sulle radio a transistor.
Se non ti senti in grado, secondo me fai benissimo a rivolgerti a una persona esperta, se lo è davvero come mi par di capire.
In una radio di questo tipo basta poco per danneggiare irrimediabilmente un transistor o altro.
Quasi a tutto si rimedia (sottolineo quasi), ma meno si tocca, meglio è. Anche per conservare intatto il valore dell'oggetto.
Nella gran parte delle radio che ho riparato, i maggiori problemi che ho dovuto risolvere sono stati i danni causati da interventi impropri.
Quanto tempo e fatica si risparmierebbe (e quante radio non irrecuperabili) se tutti fossero cauti come te!

Ho cercato anch'io su Radiomuseum e confermo che non ci sono foto utili.

Comuque facci sapere, la "resurrezione" di una radio è un evento di cui gioire insieme, anche se non è nostra.

Saluti.

Lorenzo R.

Re: liquido batteria

grazie mille in ogni caso. vi farò sapere a breve.

Re: liquido batteria

NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM! la geloso 3303, dopo 52 anni di silenzio, è tornata a ruggire. un GRAZIE a tutti ed in particolare al sig. Gaetano Zafarana di Catania che ha prestato la sua impareggiabile opera per il ripristino della bobina su ferrite.

Re: liquido batteria

GAUDEAMUS IGITUR!
Mi pare che all'occasione si addica meglio il latino medievale goliardico.

Molte grazie di aver partecipato il lieto evento anche agli altri che frequentano questo forum.

Ora goditi la tua piccola e graziosa "Geloso".
Forse rimane ancora abbastanza tempo prima che la RAI disattivi anche gli ultimi trasmettitori AM, ufficialmente "per problemi di inquinamento elettromagnetico" ma in realtà perché mantenerli costa (e "tanto, le onde medie non le ascolta più nessuno"...)

Chiedo scusa per l'amaro "off topic".

Saluti

Lorenzo

Re: liquido batteria

non credo che possa farlo. la concessione è subordinata al mantenimento di un canale di sicurezza in caso di emergenza nazionale: per le om bastano pochi ripetitori, sicuramente meno di quelli per le fm. avesse mantenuto le onde corte...

comunque a marzo partirà l'operazione recupero radio minerva 515/5!