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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Intanto grazie,cmq ti confermo non ci sono buchi e che a vista le bobine hanno ancora il sigillo di cera. È.sembrato pure a me avesse la scala al contrario....

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

intorno ai 1500Khz sento malamente una radio estera....non so se sia radio koper...non ditemi che il filo delll'indice è storto???

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Buongiorno,

complimenti ancora una volta a Lorenzo R. per la chiarezza e soprattuto la quantità di contenuti. Davvero enciclopedici questi post. E soprattutto utili in molti casi, non solo per la "nostra" Augusta.

Non avevo considerato in effetti l'evenienza della sintonia con due circuiti diversi, uno per la modulazione di ampiezza (OM - OC) ed uno per la MF. In effetti è una soluzione non così rara sugli apparecchi di nostro interesse.
In tale sciagurato caso in effetti potrebbe verificarsi come illustrato che la scala sia correttamente allineata per quanto riguarda le gamme AM ma risulti rovescia per la gamma MF (o viceversa).

Per quanto riguarda la stazione "misteriosa" da te ricevuta poco e malamente: anche qui per avere conferme o smentite circa la vera frequenza della stazione vale il confronto con una comune radiolina con gamma AM.

Da un esame visivo del percorso della funicella poi potrai capire con un po' di logica come intervenire per risolvere l'eventuale problema. Un consiglio: scrivi, annota e disegna tutto prima di smontare: potrebbe tornare utile.

Saluti

d.c.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Prima di tutto ringrazio Diego per i suoi apprezzamenti, molto graditi perché temevo molto di risultare noioso se non adddirittura "antipatico".
Ma mi viene spontaneo scrivere così, condividendo tutte le mie esperienze attinenti un argomento e non arrogandomi il diritto di decidere io a priori che cosa sia essenziale e che cosa invece superfluo.
Ma oggi, temo, ci si dovrebbe adeguare allo stile di "Twitter".
Bando alle ciance... torniamo al problema.

Se la stazione ricevuta attorno ai 1500 KHz è l'unica straniera che si sente in onde medie, oppure quella che si riceve meglio delle eventuali altre anche se "malamente" come dici tu, di sicuro è Radio Koper ("vera" e unica frequenza: 549 KHz).
Io la ricevo regolarmente (disturbi e fruscio di origine domestica a parte) perfino dal... remoto Nord-Ovest, figuriamoci se non arriva a Treviso!
Se non si sente troppo male, potresti provare ad ascoltarla per un'oretta o più: prima o poi annunceranno l'identificativo della stazione, di solito lo fanno prima o dopo un Giornale Radio (e "Radio Koper" sarebbero probabilmente le sole due parole che il tuo orecchio italiano riuscirebbe a distinguere!)

Ma è molto più facile controllare, come suggerisce Diego, se con un'altra radio "affidabile" la stessa stazione si senta invece attorno ai 550 KHz.

Non dici se sei riuscito a sintonizzare anche Radiouno da Venezia (936 KHz).
E' più vicina a Treviso ma meno potente di Radio Koper e può darsi che sia "sommersa" dai disturbi.
Se non vivi isolato in mezzo alla campagna, può non bastare spegnere tutto ciò di "tecnologico" (e non dimenticare il modem ADSL) che esiste in casa tua. Dovrebbero farlo anche i tuoi vicini...

Da Treviso dovresti poter ascoltare anche Radio Capodistria in italiano, che trasmette sempre dall'Istria su 1170 KHz ma con una potenza inferiore alla "consorella" Radio Koper in sloveno. Dico "dovresti" perché, se non riesci a ricevere Radiouno da Venezia, probabilmente non sentirai nemmeno Radio Capodistria.
Se mai, prova ad allungare l'antenna (il pezzo di filo) e a disporla in modo diverso perché capti meno disturbi.
Potrebbe essere utile anche invertire il verso d'inserzione della spina nella presa di corrente.

Insisto con queste stazioni perché sono sicuramente le tre più "forti" a Treviso durante il giorno nella gamma OM.
Tieni poi conto che Radio Koper / Capodistria non ha altre frequenze in onde medie, diversamente da quel che accade per le emittenti in FM.

Supponiamo che la scala sia davvero invertita e che tu riesca a riecevere tutte e tre le stazioni, anche se male.
Riassumendo:
se con l'indice attorno ai 1500 KHz senti Radio Koper in lingua slovena (vera frequenza 549 KHz), ruotando la manopola di sintonia in modo che l'indice si muova verso frequenze maggiori dovresti trovare per prima Radiouno di Venezia (penso verso la metà della scala) e poi Radio Capodistria in italiano (a intuito azzarderei con l'indice fra 600 e 750 KHz).

Se la sequenza è questa... comincia già a familiarizzare con la funicella che dovrai rimontare correttamente!
E cara grazia che l'inversione sembri "semplice", cioè tanto in AM quanto in FM (...niente "stranezze" come nella Telefunken Mignonette).

Ah, dimenticavo: che meraviglia, i nuclei ancora sigillati! Da non toccare nemmeno se l'allinamento non fosse perfetto! Magari capitassero a me delle radio così!

Saluti

L.R.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Dunque ho effettuato alcune prove con la radio digitale e funzionante che ho a casa: ricevo sui 1170Khz radio Capo d'Istria, sui 936 radio Rai1 e 549 radio Koper...
Dunque con la mia Augusta sento attorno ai 1000Khz Rai1 mentre attorno ai 1500Khz radio Koper...
Temo dovrò smontare la cordina della sintonia.... :-(
Domani effettuarò altre prove xkè stento ancora a crederci. Quindi pure in FM radio Piterpan (rilevata regolarmente sulle radio digitali a 91.6 Mhz) la ritrovo all'opposto della scala...e pure radio Deejay (89.3 Mhz) sempre all'opposto della scala corretta vicino a Piterpan

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Capisco la tua perplessità, anch'io farei qualche altra prova.
Radiouno su circa 1000 KHz sarebbe sensato tanto con la scala invertita quanto con l'indice semplicemente spostato.
Radio Koper su 1500 KHz proprio no...
Strano che con la "Augusta" non si riceva Radio Capodistria in italiano (ovviamente sul lato opposto della scala), nemmeno debolmente e male.
Ma per ora non pensiamoci, può darsi che il segnale arrivi davvero troppo debole e sia coperto dai disturbi domestici.
Tieni conto che le radio più moderne sono molto meno sensibili ai disturbi in onde medie grazie al tipo di antenna che usano: non un pezzo di filo ma un'antenna "magnetica" interna.
Infatti, mi par di capire che Radio Koper si senta quasi bene con la radio digitale e invece solo "malamente" con la Augusta.

Lasciamo per ora da parte le onde medie e torniamo alla FM, dove cercheremo la prova definitiva dll'inversione di scala.
Esiste un modo alla portata di tutti che permette di ottenere risultati certi e abbastanza precisi senza disporre di strumenti particolari.
Non l'ho descritto prima perché è meno intuitivo e richiede qualche conoscenza in più su come funzionano le radio.
In realtà è un metodo molto semplice, anche se a prima vista può sembrare laborioso e contorto.
Tutto quel che serve è un'altra radio FM che copra la stessa gamma (meglio ancora se più ampia) di quella su cui vogliamo condurre le verifiche.
E tu hai un'ottima radio digitale con FM fra 87,5 e 108 MHz.
Do' per scontato non sia una di quelle "baracche" che hanno solo la "ricerca automatica" e che si possa sintonizzare manualmente sulla frequenza voluta.

Sappiamo che praticamente tutte le radio costruite dopo gli ultimi Anni Venti funzionano secondo il principio della conversione di frequenza.
Dunque, quando giriamo la manopola della sintonia, non variamo soltanto la frequenza del filtro di entrata (uguale quella dell'emittente da ricevere) ma anche quella dell'oscillatore locale.
E questa si trova sempre sopra a quella da ricevere di un valore esattamente pari alla media frequenza usata.
In FM il valore della media frequenza è normalzzato a 10,7 Mhz su tutte le radio.
Facciamo qualche esempio con le frequenze che si ricevono a Treviso.
Quando sintonizzi Radiouno sugli 88,1 MHz, l'oscillatore locale lavora a:
98,8 MHz (infatti 98,8 = 88,1 + 10,7 MHz);
se ti sposti su Radio Piterpan (91,6 MHz), l'oscillatore si sposterà su:
102,3 MHz (infatti 102,3 = 91,6 + 10,7);
quando senti Radio Deejay su 89,3 Mhz, l'osillatore funziona su 100,0 Mhz.
Questo vale per qualsiasi radio, vecchia o nuova che sia.

Fin qui temo di non aver detto nulla di nuovo e credo nulla che tu non consoca già almeno approssimativamente.
E ti assicuro che per altri che leggeranno non è nuovo neanche quel che dirò nel seguito.

Bene, dobbiamo considerare che l'oscillatore locale di una radio è come una piccola trasmittente di bassa potenza.
Qualunque radio, quando funziona, irradia una portante non modulata, la cui frequenza è quella dell'oscllatore locale, cioè la frequenza della stazione su cui è sintonizzata più il valore della media frequenza.
La potenza dell'oscillatore è minima ma sufficiente (e lo è soprattutto negli apparecchi più antichi) perché un'altra radio abbastanza vicina possa riceverla come se fosse una stazione.
Bene...
Sintonizza la tua radio "di prova" esattamente su 98,8 Mhz e non estrarre l'antenna a stilo. Non importa se non riceve nulla, anzi, speriamo che sia così.
Accendi la "Augusta" e sintonizzala per ricevere il meglio possibile Radiouno RAI (...quindi attorno ai 103 Mhz...).
Avvicina la "radio di prova" sintonizzata sui 98.8 all'antenna della Augusta.
Una distanza di quindici centimetri circa dovrebbe essere adeguata.
Se sulla "radio di prova" si sente una portante non modulata, ci siamo... l'oscillatore della Augusta sta lavorando su 98.8 MHz, e quindi la frquenza che sta effettivamente ricevendo è di 88,1 MHz. Sentenza inappellabile.
Se non fosse chiaro, precisiamo come si "sente" una portante non modulata in una radio: il silenzio quasi perfetto, come durante le pause senza musica e senza parlato di una normale stazione. Non il fruscio di fondo che si ode in mancanza di segnale.

Tutta questa precisione nelle frequenze in gioco si avrebbe nel mondo ideale e forse la riscontrerai davvero, ma...
Può accadere che su 98,8 Mhz a Treviso ci sia già una stazione FM piuttosto forte: in questo caso, per far sì che il segnale dell'oscillatore la "coprisse", dovresti avvicinare molto di più la radio di prova all'antenna della Augusta.
Inolte, la media frequenza dell'Augusta potrebbe essersi un poco disaccordata col passare degli anni, quindi non trovarsi più esattamente sui previsti 10,7 MHz; in questo caso, per sentire nitidamente la portante non modulata, basterebbe spostare leggermente la sintonia dell'Augusta (senza toccare quella dell'altra radio!) nell'una o nell'altra direzione, come si fa quando si vuole "centrare" meglio la stazione ricevuta.
Qualche kilohertz in più o in meno, non certo un megahertz o più.

Puoi ripetere la stessa verifica anche per Radio Pitepan e Radio Deejay.
Con la Augusta sintonizzata su Radio Deejay, se la sua frequenza effettiva è di 89,3 MHz e non quella "sballata" che leggi sulla scala, sintonizzando la "radio di prova" su 100,00 MHz devi sentire la portante non modulata.
Analogamente, se la vera frequenza di Radio Piterpan che ricevi con la Augusta è di 91,60 MHz, sentirai la portante non modulata su 102,30 MHz.

Puoi anche provare con altre stazioni di frequenza nota, purché non superiore a 97 MHz circa (l'oscillatore lavorerebbe a più di 108 MHz e la "radio FM di prova" non potrebbe riceverlo).

Più in generale: spostando la sintonia della Augusta verso frequenze più alte, anche la portante non modulata ricevuta sulla radio di prova deve spostarsi a frequenza più alta (differente di 10,7 MHz esatti se la media frequenza non è "starata"). Se accade il contrario, possiamo essere certi che la scala è capovolta.

Lo so, questo metodo può sembrare laborioso e complicato ma è più facile a farsi che a dirsi. Provare per credere!
E conduce a risultati sicuri.
L'unica difficoltà è che la gamma FM è affollatissima di emittenti e può non essere immediato distinguere la portante non modulata.

E' ovvio che si può fare altrettanto anche in onde medie, con l'importante differenza che il valore della media frequenza non era ancora stato normalizzato ai tempi delle radio a valvole. Variava tra 450 kHz e 470 kHz, secondo la scelta del fabbricante.
Se non ne conosciamo il valore esatto, non è possibile far calcoli precisi come abbiamo fatto per la FM.
Per il resto, in onde medie è anche più facile, visto che non è una gamma completamente satura di stazioni "ultrapotenti" come la FM.
Il metodo rimane valido, da seguire però inevitabilmente un poco più "a spanne" se non sappiamo quale media frequenza usi la nostra radio.
Per la verità si potrebbe anche scoprirlo facilmente, sempre con l'aiuto della radio "digitale"...
Ma no, mi fermo qui, altrimenti mi uccidi!
E poi, non sarebbe utile al tuo scopo.

Saluti

L.R.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Non posso che rinnovare i complimenti a Lorenzo e confermare ogni sua singola lettera.

Però suggerirei una prova da fare anche a radio spenta tanto é disarmante nella sua semplicità: muovendo la manopola di sintonia, quando la lancetta indica 87.5MHz o comunque la frequenza più bassa il condensatore variabile deve essere totalmente chiuso. Al contrario a condensatore aperto devi leggere la frequenza più alta sulla scala.

Saluti

d.c.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

A breve eseguirò la prova come mi ha consigliato Lorenzo.
Ora ho dato un occhio al condensatore variabile,con la scale a 108 Mhz dell'indicatore il condensatore è completamente chiuso (nel senso che metà del cerchio è vuota come se le piastrine fossero tutte nelle loro sedi) mentre se posiziono il cursore sugli 87 Mhz il "cerchio" ha le piastrine che occupano la metà che prima era vuota.
Complimenti anche da parte mia x la preparazione e per la genialità che utilizzate nel seguire il mio problema! quindi grazie Lorenzo e grazie Diego.
P.s. Curiosità: ma voi da quanti anni mettete mano alle radio d'epoca?
avete davvero una montagna d'esperienza (io ho 29 anni...sono alle prime armi...anzi radio!)

Gabriele

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

se con l'indicatore su 108 MHz il condensatore variabile é chiuso (nel senso che le lamelle rotanti sono inserite nella parte fissa del condensatore variabile) direi che la cordicella é montata al contrario. Esegui comunque le prove suggerite da Lorenzo che comunque sono corrette e, se vogliamo, interessanti.

Monta correttamente il sistema di comando della sintonia poi, se necessario, ritocca leggermente la posizione dell'indice sulla cordicella in modo da far coincidere l'indicazione della lancettina con la "vera" frequenza della stazione ricevuta muovendoti al solitlo per confronto con la radiolina digitale.
Mi raccomando non toccare nessun compensatore, bobina o punto di regolazione. Agisci solo ed esclusivamente sulla cordicella che comanda il cond. variabile.

Ed ora in off-topic:
siamo quasi coscritti: ho tre anni più di te e sono appassionato di radio da "sempre".
La prima radio d'epoca (una Siera anni '60) la ho sistemata quando facevo terza media, il primo restauro serio (una Allocchio Bacchini) però lo ho intrapreso sui 20 anni. Nella vita mi occupo però di tutt'altro. Le radio sono e restano un hobby.

Saluti

d.c.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Complimenti anche a Diego per averti suggerito la verifica più semplice e immediata: guardare come si muovono le lamine del condensatore variabile.

Per la verità ci avevo pensato anch'io, tanto che avevo chiesto di verificare che sistema di sintonia usasse questa radio (condensatore variabile o induttore variabile, comune per FM e AM o no).
Visto poi che non hai riferito niente al riguardo, ho indicato un'altra strada.
In alcune radio - e non nella "nostra", come solo ora apprendiamo - il condensatore variabile è completamente incluso in una schermatura metallica (soprattutto quello per la FM, se è separato) e non è visibile se non smontando qualche parte.
Lo stesso accade ancor più di frequente con certi gruppi ad induttore variabile, sempre in modo particolare per la sezione FM.

Bene, con le lamine completamente inserite, la capacità del condenstore è massima e quindi la frequenza di ricezione è la minima possibile.

Con questo abbiamo accertato inequivocabilmente che l'indice si muove in senso contrario.
Non servono altre prove, se non per divertirsi un po' prima di affrontare la funicella.

Per soddisfare la curiosità di Gabriele, rispondo anch'io "off topic".
Ho qulache annetto più di voi e anch'io mi interesso di radio d'epoca solo a livello amatoriale.
Questo dal lontano 1985, quando avevo ancora quasi il latte alla bocca e non sapevo neanche come funzionasse una valvola.
A mio padre feci spendere un piccolo patrimonio in schemari e libri d'epoca: non esisteva Internet ed era il solo modo per formarsi una decorosa preparazione. E le pubblicazioni di cui parlo, quando si aveva la fortuna di reperirle, si pagavano fior di quattrini.
Solo dopo aver lasciato la casa paterna riuscii a dotarmi di una strumentazione appena decente, per cui mi sono dovuto arrangiare per molto tempo con quel poco che avevo raccattato e che non ingombrava troppo.
Già in età pre-scolare, comunque, "smanettavo" nelle radio a transistor (a quei tempi non erano ancora "d'epoca") e spesso riuscivo a ripararle, ovviamente quasi solo per casualità e fortuna, non certo per capacità e perizia.
Insomma, una passione antica.

L.R.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Ringrazio per i complimenti. Scrivere su un forum serio é bello anche per questo motivo.

Tornando alla "nostra" Augusta: non ti resta che rimettere a posto la funicella di comando. Prima di smontare, mi raccomando, abbonda con schizzi, disegni e magari qualche foto visto che non costa nulla. Molto probabilmente il percorso che segue la funicella é già "quasi" corretto, visto che comunque il comando funziona. Solo devi ripristinarlo avendo cura di avvolgere il cavetto intorno alla ruota dell'albero del cond. variabile in senso contrario rispetto al senso in cui é avvolta ora. Probabilmente sarà sufficiente.
Ricorda:
variabile chiuso = frequenza bassa
variabile aperto = frequenza alta.

Per le OM e le OC invece molto facilmente non avrai indicata sulla scala una frequenza ma una lunghezza d'onda in metri. In questo caso il discorso é lo stesso:
variabile chiuso = frequenza bassa = lunghezza d'onda MAGGIORE
variabile aperto = frequenza alta = lunghezza d'onda MINORE.

Montare le cordicelle di comando sintonia é un vero gioco di pazienza e molte volte entrare nella mente diabolica di chi ha concepito un certo percorso é tutt'altro che facile, ma alla fine con l'intuito, l'esperienza e la pazienza (un mio caro amico direbbe "col manico") si viebe sempre a capo del problema.

Buon divertimento.
Tienici aggiornati.

d.c.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Ragazzi vi confermo che son riuscito a variare il senso di rotazione del condensatore variabile...ora con la scala intorno ai 88Mhz il condensatore è completamente chiuso!
In poche parole colui che l'aveva riparata anni fa (non chiedetemi quanti) aveva fatto incrociare la cordicella sulle pulegge e il condensatore al posto di chiudersi si apriva quando non doveva.

Vi ringrazio infinitamente x l'aiuto che mi avete dato! Sei stati davvero formidabili! Grazie davvero!
Vi auguro un felice 2015...e grazie ancora!

Beh....ci sentiremo su qualche altro post....
P.s. Se dovete sostituire i condensatori delle vostre radio in riparazione,a chi vi rivolgete o dove li acquistate? (su e-bay alcuni modello costano un botto!!). Ho visto che è possibile utilizzare un vecchio involucro del condensatore "vintage" e forarlo inserendo un condensatore assiale con valore uguale a quello sostituito. Poi bloccarlo con della colla bi-componente e lasciarlo ad asciugare.
Io son alla ricerca di un condensatore 4uF 100v elettrolitico,stavo pensando di forarlo e inserire un 4.7uf 100V elettrolitico(attualmente in commercio)assiale.
com'è come idea?

Gabriele

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

4 uF e 4,7 uF sono compatibili come valori. Tieni conto sempre delle tolleranze del 20% e più di questi componenti.

io personalmente mi approvvigiono alle fiere di elettronica (novegro) oppure su ebay... ma sempre con un occhio a cosa compri e quanto paghi.

buon anno!!!

d.c.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Ciao,
gioisco quando una radio ritorna a vivere e ritrova l'antico splendore!
Ormai ero quasi certo che avresti risolto senza romperti il cervello: radio con sintonia a condensatore variabile, con le sezioni per AM e FM tutte sullo stesso asse, trascinamento dell'indice regolare a parte l'inversione...
L'unico inconveniente che poteva capitarti era che la funicella fosse stata accorciata per adattarla al montaggio errato e che correggendo l'inversione non fosse più sufficiente per coprire l'intero percorso corretto.
Così non è stato, complimenti per il tuo successo!

Rispondo anche all'altra tue richieste, dopodiché temo che l'amministratore del sito mi bandirà per sempre o quanto meno mi raccomanderà di contenermi...

I componenti elettronici in generale - non solo gli elettrolitici - stanno diventando un problema anche per me.
Tempo fa,comunque, avevo acquistato a prezzi onesti dei componenti in guantità in una bottega milanese che purtroppo ora ha chiuso i battenti e ancora per un po' non avrò bisogno.
Giuste le indicazioni di Diego: io non amo eBay (ma a volte devo rassegnarmi...) e riesco a trovare quel che mi serve a Novegro e in altre fiere "dell'elettronica". Ma non sempre i prezzi sono congrui. Fortunatamente queste manifestazioni non scarseggiano nella tua regione e in quelle limitrofe, ma devi rassgnarti a cercare i pochi che vendono davvero componenti elettronici fra gli infiniti banchetti di cineserie e merci varie per nulla attinenti al "tema" che ormai le popolano.

A proposito, in molte lampadine cinesi "a basso consumo" (quelle con tubo fluorescente e non a LED), si trova un condensatore da 2.2 o da 4.7 microfarad - 450V e io l'ho sempre trovato in buone condizioni dopo che la lampadina aveva "cessato vivere".
Poca cosa e non saranno componenti di qualità eccellente (sempre meglio di quelli d'epoca...) ma io li recupero sempre, viste le difficoltà di approvvigionamento. Ne ho già utilizzati alcuni.

Considera che gli elettrolitici hanno anche il difetto di invecchiare: se non sono di produzione recente, prima di usarli per la prima volta è bene sottoporli a un ciclo di "rigenerazione", applicandovi diverse tensioni crescenti, ciascuna per almeno un quarto d'ora, cominciando con una tensione di almeno quattro volte inferiore a quella di lavoro marcata sull'involucro (alcuni sostengono che sia meglio se ancora più bassa). Questo è quello che faccio io con buoni risultati (e le rarissime volte che va male mi rassegno) ma esistono molte altre "scuole di pensiero" più conservative al riguardo.
Altrimenti, si rischia che il componente "nuovo" vada in cortocircuito dopo pochi minuti di funzionamento, trascinandone alla rovina altri di maggior valore.
Ciò vale in assoluto solo per gli elettrolitici di costruzione meno recente; quelli più moderni, anche se rimasti inutilizzati per lunghi periodi e di qualità non sopraffina, in genere resistono benissimo al trauma della "prima alimentazione".
Ometto i dettagli le motivazioni tecniche del fenomeno, puoi trovarle facilmente da solo.

Per quanto riguarda la capacità, tieni conto che gli elettrolitici non sono mai impiegati come componenti di precisione ed è sempre possibile sostituirli con alti di valori anche molto differenti, purché ragionevolmente maggiori.
Prova ne sia che la tolleranza "standard" per questo tipo di componenti non è un intervallo di valori simmetrico rispetto alla capacità nominale, come è invece per le resitenze e i condensatori a dielettrico plastico.
Salvo diversa indicazione sull'involucro, la tolleranza tipica per gli elettrolitici odierni è di -20%...+50%. In questi ultimi anni, comunque, i maggiori produttori (dunque i Cinesi) hanno preso la buona abitudine di esplicitarla nella marcatura.
Alcuni fabbricanti - sempre di meno, in verità - adottano invece come "standard" una tolleranza del -10%...+80%, anche in questo caso non sempre indicata sull'involucro.
Prendiamo ad esempio un condensatore elettrolitico da 1 microfarad.
Nel primo caso (tolleranza -20%...+50%), possiamo confidare che il suo valore sia compreso fra 0.8 e 1,5 microfarad.
Nel secondo caso, la capacità effettiva del nostro condensatore può variare fra 0.9 e 1.8 microfarad.
Ai fini pratici, ovviamente, non cambia nulla.

Per di più, il valore di capacità è sempre riferito alla tensione di lavoro dichiarata sul componente.
E un elettrolitico sottoposto stabilmente a una tensione minore della sua nominale (come in pratica accade sempre) aumenta di capacità almeno un poco.

Ora giudica tu stesso se si può sostituire un condensatore elettrolitico da 4 micorfarad con un 4,7 microfarad... Attenzione, se mai, alla tensione di lavoro.
Anzi, se fosse nel circuito di filtro di un alimentatore - ma anche per quasi tutti gli altri usi - avremmo addirittura un vantaggio(minor residuo di alternata) sostituendolo con uno di capacità doppia, diciamo 10 microfarad.
Se chi ha progettato l'apparecchio non aveva già deciso così, era stato probabilmente solo per contenere l'ingombro e per risparmiare sui costi di produzione: il componente con capacità doppia è più grande e costa di più.
Per una stessa capacità e tensione di lavoro, gli elettrolitici di oggi sono infinitamente più piccoli di quelli di trent'anni fa o più, perciò noi "restauratori" possiamo ignorare del tutto il problema delle dimensioni e addirittura nascondere più che comodamente un "10 microfarad" dentro a un vecchio "4 microfarad".
Raddoppiare la capacità di filtro sull'alimentazione si può sempre, e su molte vecchie radio facilmente troverai montate capacità maggiori di quelle segnate sullo schema, frutto di precedenti riparazioni.
In linea generale è bene non spingersi troppo oltre il doppio, specialmente per il primo elettrolitico di filtro.
Sussistono almeno due ragioni "tecniche" per non eccedere, oltre alle ovvie considerazioni sull'ingombro: la prima e di minor rilevo è che aumentando la capacità oltre un certo limite non si ha più alcun beneficio apprezzabile; la seconda e più importante è che una capacità troppo elevata comporta un fortissimo spunto di corrente assorbita all'atto dell'accensione, con potenziali rischi per gli altri componenti che ne sono attraversati e che potrebbero non essere dimensionati per sopportarlo, in particolare il raddrizzatore.


Saluti e felice 2015.

L.R.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Capito...beh grazie x le dritte.
Cmq di questa radio Augusta FM223 non ho trovato nessuno in possesso degli schemi (non saprei a chi richiederli ancora)
mah!!

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Schemi dell'Augusta non ne trovi.
La documentazione è andata persa. Vedi l'articolo su questa casa pubblicato qualche anno fa su ARM a firma M.Puccini.

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Dove devo cercare? ho messo indice Arm con nome M.Puccini
in che sezione?

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

ARM è l'acronimo di Antique Radio Magazine prestigiosa rivista sulle radio d'epoca.
Non credo che gli articoli siano disponibili on line ma puoi sempre scrivere alla rivista se l'articolo ti interessa. Non ricordo su quale nr fosse ma era molto ben fatto. Schemi però niente... non si trovano! Per mia esperienza ti dico che le radio Augusta più vecchie, quelle senza FM primi anni '50 hanno forti analogie con le VEGA (BP Radio, poi Brionvega) e molti componenti sembrano gli stessi. Per le serie più recenti non ti so dire... So che la casa aveva avuto qualche guaio legale, fu accusata dalla Grundig di copiare gli apparecchi... ma non credo sia stata una questione di tecnica, le radio tedesche sono ben altra cosa, forse qualcosa legato all'estetica...

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Ciao,
l'articolo di Marco Puccini sulla "Augusta" è stato pubblicato su Antique Radio Magazine n° 79, uscito nel 2007.
Lo ricordavo e sono andato a recuperarlo già tempo fa per vedere se si parlasse anche specificamente della tua radio. Purtroppo no.

Qui trovi i riferimenti per contattare l'editore:

http://www.antiqueradio.it/ARM/index.php?option=com_content&view=article&id=50&Itemid=78

Nessun articolo della rivista è disponibile "on line".
Se ti interessa, puoi acquistare qui l'arretrato n° 79:

http://www.antiqueradio.it/ARM/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=113&category_id=13&option=com_virtuemart&Itemid=62

Il prezzo per i non abbonati è di 12 euro, non proprio "popolare" ma abbastanza onesto per una pubblicazione così curata graficamente.
Puoi anche telefonare: non è un ufficio della Pubblica Amministrazione e a me hanno sempre risposto, per giunta con molta cortesia (...da buoni trevigiani come te).
Chissà, visto che siete abbastanza vicini, se ti concedessero di ritirare la copia a mano risparmieresti qualcosa (penso almeno le spese di spedizione).

Potrei anche mandarti una copia dell'articolo (ho la rivista qui accanto) se il mio vecchio scanner non avesse tirato le cuoia prima di Natale.
E poi, non so se il buon Mosé Battocchio (titolare della Casa Editrice) approverebbe...

Confermo anche l'irreperibilità degli schemi della Augusta, se non per qualche apparecchio più recente del tuo (almeno così pare se si cerca sull'immancabile Radiomuseum.org).

Ancora auguri per il nuovo anno... devo correre a festeggiare!

Re: come allineare frequenza ricevuta con indicatore su scala parlante

Beh se riesci a inviarmi una copia dell'articolo ti do la mail
Altrimenti lo richiederò
Buonaserata ragazzi