Buongiorno Carlo, ti ringrazio per la risposta. Ti ringrazio anche per il link, non particolarmente utile purtroppo in quanto conosco bene i crossover avendone progettati e costruiti numerosi in passato, e possedendo inoltre una mezza dozzina di monografie tecniche specifiche in materia.

Lo A-940 e' un crossover monoaurale a tre vie, credo del tipo serie (cosa che avevo gia' tentato di scrivere nel precedente messaggio, ma per qualche ragione il testo e' sparito). Dico "credo" perche' non avendo neppure una traccia di schema si ragiona alla cieca, guardando dentro una "scatola nera".

L'unita' A-940 era fornita assieme al triassiale Jensen G-600 Triax, che credo tu conosca bene. Possiedo una coppia sia di A-940 che di G-600; naturalmente ho gia' provato a scambiare tra loro in modo incrociato sia gli A-940 che i G-600 che i relativi cablaggi che i relativi potenziometri, per cui sono relativamente sicuro che il problema sia nel canale acuti di uno degli A-940.

Cio' sembra essere confermato dalle misure al ponte LCR che indicano che i due esemplari si comportano in modo molto diverso tra loro, sebbene anche in questo caso si tratti di misure quasi prive di senso in quanto effettuate a casaccio ai morsetti di una "scatola nera".

Non avresti nei tuoi leggendari archivi di materiale Hi-Fi d'epoca qualche pubblicazione tecnica riguardante lo A-940 (ed il G-600)?

Ti ringrazio molto per l'attenzione, Marco.

Guarderò meglio ma non mi pare di avere altro materiale rispetto a quello che ho illustrato su Alta fedeltà ieri ed oggi, per la sandit.
Sicuramente non ho gli schemi dei crossover che al tempo erano piuttosto segraetin ogni modo vedi un po': il materiale non è paraffina perchè ci sono delle bollicine come nel materiale che riempiva gli stabilizzatori per TV di un tempo. Se on si liquefà a 120-180 gradi, va fatto come facevamo agli stabilizzatpri per recuperarli: dato che il materiale è molto fragile, toglievamo il blocco dal contenitore martellandolo ( magari va interposto un legno perchè non si rovini troppo) e poi frantumavamo il tutto. Saluti Carlo.