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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
innanzitutto grazie per i commenti. La sezione del primario e' unica, il filo e' comunque molto sottile, ancora non l'ho misurato con il micrometro, ma appena ho un po' di tempo per fare tutto il lavoro ovviamente dovro' fare queste misure.
Io di trasformatori ne ho avvolti diversi, anche se non faccio questo per lavoro, ho comunque una vecchia bobinatrice. Cambiare sezione di filo spesso non renderebbe piu' agevole il lavoro, inoltre ogni presa in piu' costringe a fermarsi, bloccare la spira relativa alla presa, portare fuori lateralmente il filo stesso e poi riprendere l'avvolgimento. Inoltre le prese a bassa tensione su quel tipo di trasformatore effettuate sul primario (quindi con sezione del filo molto piccola) portano ad avere piu' prese su un singolo strato, cosa che costringe a bloccare piu' spire sullo stesso strato.
Probabilmente manterro' la presa a 6.3V sul primario, ma di sicuro la ECH81 andra' ad essere accesa dal secondario a questo punto.

PS: ne approfitto per chiedere se qualcuno sa dove trovare la sottilissima carta che si usa per isolare ogni singolo strato di un trasformatore, quella che mi regalarono a suo tempo e' quasi finita.

Grazie
Francesco

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
sulla modifica che vuoi intordurre mi sembra chiaro che non ho nulla da eccepire.

Se ho accennato alla possibilità che il filo con cui è avvolto un autotrasformatore possa essere di sezioni diverse fra le varie prese, non era certo una raccomandazione sul modo per riavvolgerlo, tutt'altro!
Ovvio che sono d'accordo con te: sarebbe a dir poco scomodo e poco sensato.
Il fatto è che, svolgendo alcuni autotrasformatori di radio per "copiarli", ho notato che a volte così faceva chi li fabbricava!
Apparentemente inspiegabile, a me pare "scomodo" a maggior ragione in un processo industriale, una complicazione non giustificata economicamente dal risparmio di rame.
Chi mi riavvolgeva i trasformatori mi aveva fatto notare che, più che di economia del rame, forse almeno in qualche caso si trattava di risparmiare in ingombro. Ciò significa che se rifacessimo un simile avvolgimento con filo della stessa sezione (ovviamente la maggiore fra quelle usate nell'originale), rischieremmo di superare l'ingombro massimo consentito dal cartoccio che abbiamo recuperato dal vecchio autotrasformatore.
In pratica con i "miei" autotrasformatori non gli è mai accaduto e ha potuto usare sempre lo stesso filo per tutto l'avvolgimento, immagino dopo i debiti calcoli preventivi sull'ingombro nel caso l'originale fosse per l'appunto "a sezioni del filo differenziate".
Comunque mi pare chiarissimo che non ti mancano affatto la competenza e l'esperienza necessarie per evitare "sviste".

Un solo altro commento: questo apperecchio monta una delle maledettisime valvole Magnadyne "non standard" (una sola e non delle più critiche, per fortuna!), specificamente la raddrizzatrice 50R4.
Se un giorno dovesse esaurirsi o bruciarsi, meglio garantirsi da subito la possibilità di sostituirla facilmente con qualcosa di più comune e reperibile. Già che devi riavvolgere il trasformatore, direi di farci un pensiero.
Ad esempio, per citare la "predisposizione" più semplice, puoi prevedere una presa in più per il punto comune fra la raddrizzatrice e la finale (50V la prima e 35V la seconda).
Con questa semplice modifica, diverrebbe facilissimo rimpiazzare la 50R4 con una coppia di diodi al silicio, senza dover aggiungere una resistenza di potenza elevata per sostituirne il filamento e far accendere così la 35F4.
E' quel che farei io al tuo posto.
Come ho detto, si possono escogitare altre migliorie ma meno facili da realizzare.

Per la carta purtroppo non posso suggerirti nulla di concreto.
Ripeto che la mia esperienza di trasformatori riavvolti è modestissima e risale a tempi remoti.
Per quanto ne so, la vecchia carta "di cellulosa" non è affatto in disuso ma oggi la si tratta con materiali sintetici anziché con paraffina come ai vecchi tempi. Penso che queste versioni "moderne" di carta per trasformatori abbiano proprietà dielettriche migliori (senz'altro più stabili nel tempo) e che ne esistano di tutti gli spessori potenzialmente utili.
Non so però se si vendano anche in quantità non "industriali".
Spero che altri ti sappiano indicare qualche possibile fornitore al dettaglio.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
grazie per i commenti e il suggerimento riguardo la 50R4. In effetti prima o poi andrebbe sostituita, anche se vedo che ancora si trova qualche esemplare a prezzo "normale".
Per quanto riguarda la carta isolante (il tipo sottilissimo che si usa fra due strati adiacenti di avvolgimento), il problema e' proprio trovarne in quantita' non industriali.
Spero in qualche suggerimento da coloro che riavvolgono trasformatori piu' spesso di quanto
faccia io.
Saluti
Francesco

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Intervengo per un'ultima volta, più che altro per offrire uno spunto a chi è più esperto di me sui trasformatori e che spero si faccia vivo su questo tuo "post".

Cito ancora il mio "riavvolgitore di fiducia": sosteneva che, nella maggior parte degli autotrasformatori e trasformatori per radio, i fogli di carta isolante fra strato e strato non sono affatto indispensabili, anche se erano presenti nel rocchetto originale.
Questo perché gli smalti isolanti sintetici impegati sul filo di rame odierno avrebbero caratteristiche dielettriche nettamente superiori e soprattutto stabili nel tempo rispetto a quelli "di origine naturale" del passato(ritengo a base di olio di lino cotto, come erano un po' tutti gli smalti).
In effetti, se svolgiamo un trasformatore "moderno", a meno che non sia per tensioni superiori a quella di rete, difficilmente troviamo dell'isolante fra strato e strato.
Purtroppo, per consultarmi col suddetto mio "riavvolgitore di fiducia" servirebbe una seduta spiritica, ammesso che volesse... "farsi vivo"!
Consapevole della mia ignoranza in materia ammetto che, se dovessi riavvolgere io un trasformatore di una radio, per non rischiare lo rifarei esattamente come l'originale, con i fogli isolanti dovunque li avessi trovati svolgendo il vecchio rocchetto.
Forse transigerei se si trattasse di un autotrasformatore per un piccolo apparecchio; non così invece se fosse un trasformatore con secondario doppio per tensione superiore a 250V.
Ma sono solo congetture...
Sarei felice anch'io se qualcuno di qualificato e informato intervenisse qui con un contributo chiarificatore sull'argomento (oltre a indicarti un possibile fornitore per la carta, si spera...).

Ah, abbiamo dimenticato che il titolo del "post" era "Fusibile sul primario?"
Se sei in vena di modifiche migliorative, ribadisco che in fondo non è una cattiva idea, anzi, non lo è per nessuna radio, purché il fusibile sia calcolato e scelto correttamente in base all'assorbimento dell'apparecchio (cioè dimensionato abbastanza largamente per non interrompersi a ogni minima sovratensione di rete, né d'altra parte dev'essere tanto "lento e robusto" da non servire a nulla).
Ricordiamo che la ben nota ditta Marcucci di Milano produceva e pubblicizzava una "spina di sicurezza" per apprecchi radio, dotata per l'appunto di fusibile. E, per quanto ne so, era stata un discreto successo commerciale.
Segno che l'esigenza di un fusibile era sentita, utile o no che fosse: forse, ai tempi, nelle radio si "bruciavano" più trasformatori di quanto immaginiamo oggi.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Intervengo ancora una volta anche io :-)
Non mi ritengo assolutamente un esperto di avvolgimenti di trasformatori, premessa doverosa, tuttavia ho sempre trovato comodo piu' che utile usare l'apposita carta fra i diversi strati. Il primo motivo che mi viene in mente, oltre il miglior isolamento fra strati che probabilmente e' inutile con gli smalti moderni, e' una migliore qualita' dell'avvolgimento in quanto il colore della carta fa subito risaltare eventuali spazi fra le spire e mi consente di regolare meglio la velocita' di scorrimento laterale del filo.
Sicuramente con la dovuta esperienza (o facendo tutto con macchine super automatiche) non c'e' bisogno di questi accorgimenti.
Saluti
Francesco