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L'angolo (Radio)Tecnico

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L'angolo (Radio)Tecnico
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Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
io riavvolgerei il trasformatore come l'originale e non aggiungerei nessun fusibile, anche se l'idea ha una sua dignità (...ma allora perché farlo solo su questa radio e non su tutte?).
Idem per la ECH81: non vedo controindicazioni all'accenderla dal secondario a 6.3V, forse perfino senza aumentare la sezione del filo (però è solo un'ipotesi!); ma perché farlo? E solo per questa valvola? Ripeto, devi comuqnue riavvolgere (o far riavvolgere) il trasformatore, tanto vale rifarlo identico all'originale, complicato ma poi non così tanto.
Le modifiche a una radio non sono da condannare in assoluto, purché ragionevoli e rigorosamente "reversibili" con la massima facilità: un fusibile aggiunto con un lavoro ben fatto può ricadere in questo caso, un trasformatore profondamente diverso dall'originale non direi.

Un poco però capisco che tu ti ponga questioni simili...
Purtroppo, negli Anni Cinquanta la Magnadyne aveva preso questo pessimo vizio di accendere le valvole in "serie-parallelo" con prese multiple sul trasformatore: effettivamente una complicazione di cui non ho mai ben compreso il senso; fatico molto a ricononoscervi dei reali vantaggi costruttivi o delle valide motivazioni tecniche.
E non era nemmeno il vizio peggiore: che dire delle dannate valvole "speciali Magnadyne" prive di equivalenti nelle serie comuni? Ancor meno comprensibile, una strategia commerciale distorta e fallimentare.
Di fronte a queste scelte di progetto decisamente irrazionali, credo che perfino il più incallito dei restauratori filologici si lasci tentare (almeno "sotto sotto") dalla voglia di "rivoluzionare tutto": sostituire le eventuali valvole speciali Magnadyne con dei tipi "normali" e farle accendere in modi "normali" da un trasformatore "normale"!
Ma certe stranezze progettuali, per quanto "folli", sono la caratteristica distintiva principale delle radio Magnadyne di quel periodo...

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,

per quanto riguarda l'accensione della ECH81 dal secondario e non dalla presa del primario, la ragione per farlo e' semplice: il secondario ha una sezione adeguata di conduttore mentre sul primario la sezione del filo e' molto piccola e scalda sicuramente di piu'. Il primario si e' bruciato proprio fra le due prese che alimentano il filamento della ECH81 comunque (probabilmente coincidenza).
Pero' siccome a me sembra ovvio eppure non hanno fatto cosi' (pur avendo comunque un secondario a 6.3V) mi chiedevo se ci fossero ragioni che non sto considerando per non accendere il filamento della ECH81 insieme agli altri filamenti a 6.3V.
Perche' fare modifiche? Perche' io li uso davvero i ricevitori che riparo, preferisco apportare piccole modifiche che ne aumentino la durata se e' possibile.

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
anch'io non sono un "professionista" e uso quasi tutte le radio che riparo.
Solo qualche volta riparo apparecchi non miei e ammetto che solo per questi applico il massimo del rigore; con le mie radio - almeno quelle meno "datate" o particolari - sono più "disinvolto", ammetto perfino qualche piccola modifica ma non faccio mai nulla che non sia facilmente reversibile.
Torniamo ora alla tua FM12, purtroppo dilungandoci non poco.
Come ti ho detto, la modifica che proponi è sensatissima, non vedo alcun possibile "effetto collaterale" dannoso. Solo che non mi sembra migliorativa ma bensì indifferente, anche sapendo che il trasformatore si è interrotto fra le prese per il filamento della ECH81.
Scendiamo più in dettaglio.
Il trasformatore usato in quest'apparecchio è in realtà un ibrido fra un trasformatore (ha un secondario a 6,3V e un altro doppio per l'AT) e un autotrasformatore (le valvole sono accesse in serie-parallelo da prese sul primario).
Non deve preoccupare dunque se il filo di rame fra due prese è un poco più piccolo di quanto servirebbe per un "vero" secondario: la porzione di avvolgimento che vi è compresa fa parte di un autotrasformatore, nel quale notoriamente le correnti secondarie prelevate si sottraggono alla corrente primaria. Se calcolata correttamente dal progettista (però non ci giurerei...), la sezione del filo è senz'altro tale da sopportare tranquillamente la corrente risultante senza scaldarsi.
L'unico scopo nell'usare un autotrasformatore invece che un trasformatore è infatti risparmiare sulla sezione del filo necessario (e sulla lunghezza, ovviamente). Pura economia di rame e quindi di costo, nessuna nobile motivazione tecnica.
Ed è molto probabile che il filo con cui è realizzato il "primario" non abbia nemmeno una sezione costante per tutto l'avvolgimento, visto che fra le varie prese secondarie si hanno correnti diverse e per ciascuna conviene (sempre solo economicamente) usare un filo della minima sezione indispensabile.
Tranne il risparmio di rame e di spazio occupato dagli avvolgimenti, non c'è dunque nessuna ragione per accendere i filamenti delle valvole con prese "tipo autotrasformatore" sul primario come avviene in quest'apparecchio. Non vedo invece ragioni davvero sostenibili per l'"estrosa" soluzione delle prese multiple, tipica di Magnadyne.
Di modifiche migliorative alla disposizione originale dei filamenti se ne possono immaginare diverse, sempre che si sia in grado di calcolare il nuovo trasformatore per realizzarle e di ricablare le connessioni con il dovuto buon senso.
"Spostare" sul secondario a 6,3V il filamento della ECH81 è la modifica più semplice e intuitiva, diciamo anche la meno "rivoluzionaria".
Comunque sia, lo ripeto ancora, non vedo assolutamente alcuna controindicazione ma nemmeno dei vantaggi reali, tanto meno in termini di affidabilità.

Cosa farei io?
Come ho già detto, riavvolgerei il trasformatore "copiando" pedestremente (o quasi) l'originale, anche per "semplificarmi la vita".
Anzi, lo confesso, non ho quasi mai avvolto personalmente un trasformatore! Non avendo una bobinatrice, è un lavoro lunghissimo oltre che non privo di incertezze e possibili "sorprese". Lo farei riavvolgere, con qualche difficoltà perché la persona cui mi affidavo per questi lavori è passata a miglior vita per limiti di età. Devo ancora trovare un "sostituto" che non mi faccia spendere per un trasformatore più di quanto vale la radio che lo monta...
Userei però un filo di sezione leggermente superiore all'originale fra l'inizio dell'avvolgimento primario e la presa a 6,3 V per la ECH81.
Non credo che il filo si sia interrotto qui perché troppo sottile ma non si sa mai... Abbondare un poco con la sezione non fa sicuramente alcun male e ho visto troppi trasformatori progettati "al massimo risparmio": in fondo comprendo e giustifico le tue perplessità.
Ritengo che sia fattibile: le spire fino a 6,3V di sicuro non sono moltissime e l'ingombro aggiuntivo sul rocchetto non sarebbe dunque eccessivo.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
innanzitutto grazie per i commenti. La sezione del primario e' unica, il filo e' comunque molto sottile, ancora non l'ho misurato con il micrometro, ma appena ho un po' di tempo per fare tutto il lavoro ovviamente dovro' fare queste misure.
Io di trasformatori ne ho avvolti diversi, anche se non faccio questo per lavoro, ho comunque una vecchia bobinatrice. Cambiare sezione di filo spesso non renderebbe piu' agevole il lavoro, inoltre ogni presa in piu' costringe a fermarsi, bloccare la spira relativa alla presa, portare fuori lateralmente il filo stesso e poi riprendere l'avvolgimento. Inoltre le prese a bassa tensione su quel tipo di trasformatore effettuate sul primario (quindi con sezione del filo molto piccola) portano ad avere piu' prese su un singolo strato, cosa che costringe a bloccare piu' spire sullo stesso strato.
Probabilmente manterro' la presa a 6.3V sul primario, ma di sicuro la ECH81 andra' ad essere accesa dal secondario a questo punto.

PS: ne approfitto per chiedere se qualcuno sa dove trovare la sottilissima carta che si usa per isolare ogni singolo strato di un trasformatore, quella che mi regalarono a suo tempo e' quasi finita.

Grazie
Francesco

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
sulla modifica che vuoi intordurre mi sembra chiaro che non ho nulla da eccepire.

Se ho accennato alla possibilità che il filo con cui è avvolto un autotrasformatore possa essere di sezioni diverse fra le varie prese, non era certo una raccomandazione sul modo per riavvolgerlo, tutt'altro!
Ovvio che sono d'accordo con te: sarebbe a dir poco scomodo e poco sensato.
Il fatto è che, svolgendo alcuni autotrasformatori di radio per "copiarli", ho notato che a volte così faceva chi li fabbricava!
Apparentemente inspiegabile, a me pare "scomodo" a maggior ragione in un processo industriale, una complicazione non giustificata economicamente dal risparmio di rame.
Chi mi riavvolgeva i trasformatori mi aveva fatto notare che, più che di economia del rame, forse almeno in qualche caso si trattava di risparmiare in ingombro. Ciò significa che se rifacessimo un simile avvolgimento con filo della stessa sezione (ovviamente la maggiore fra quelle usate nell'originale), rischieremmo di superare l'ingombro massimo consentito dal cartoccio che abbiamo recuperato dal vecchio autotrasformatore.
In pratica con i "miei" autotrasformatori non gli è mai accaduto e ha potuto usare sempre lo stesso filo per tutto l'avvolgimento, immagino dopo i debiti calcoli preventivi sull'ingombro nel caso l'originale fosse per l'appunto "a sezioni del filo differenziate".
Comunque mi pare chiarissimo che non ti mancano affatto la competenza e l'esperienza necessarie per evitare "sviste".

Un solo altro commento: questo apperecchio monta una delle maledettisime valvole Magnadyne "non standard" (una sola e non delle più critiche, per fortuna!), specificamente la raddrizzatrice 50R4.
Se un giorno dovesse esaurirsi o bruciarsi, meglio garantirsi da subito la possibilità di sostituirla facilmente con qualcosa di più comune e reperibile. Già che devi riavvolgere il trasformatore, direi di farci un pensiero.
Ad esempio, per citare la "predisposizione" più semplice, puoi prevedere una presa in più per il punto comune fra la raddrizzatrice e la finale (50V la prima e 35V la seconda).
Con questa semplice modifica, diverrebbe facilissimo rimpiazzare la 50R4 con una coppia di diodi al silicio, senza dover aggiungere una resistenza di potenza elevata per sostituirne il filamento e far accendere così la 35F4.
E' quel che farei io al tuo posto.
Come ho detto, si possono escogitare altre migliorie ma meno facili da realizzare.

Per la carta purtroppo non posso suggerirti nulla di concreto.
Ripeto che la mia esperienza di trasformatori riavvolti è modestissima e risale a tempi remoti.
Per quanto ne so, la vecchia carta "di cellulosa" non è affatto in disuso ma oggi la si tratta con materiali sintetici anziché con paraffina come ai vecchi tempi. Penso che queste versioni "moderne" di carta per trasformatori abbiano proprietà dielettriche migliori (senz'altro più stabili nel tempo) e che ne esistano di tutti gli spessori potenzialmente utili.
Non so però se si vendano anche in quantità non "industriali".
Spero che altri ti sappiano indicare qualche possibile fornitore al dettaglio.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Ciao,
grazie per i commenti e il suggerimento riguardo la 50R4. In effetti prima o poi andrebbe sostituita, anche se vedo che ancora si trova qualche esemplare a prezzo "normale".
Per quanto riguarda la carta isolante (il tipo sottilissimo che si usa fra due strati adiacenti di avvolgimento), il problema e' proprio trovarne in quantita' non industriali.
Spero in qualche suggerimento da coloro che riavvolgono trasformatori piu' spesso di quanto
faccia io.
Saluti
Francesco

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Intervengo per un'ultima volta, più che altro per offrire uno spunto a chi è più esperto di me sui trasformatori e che spero si faccia vivo su questo tuo "post".

Cito ancora il mio "riavvolgitore di fiducia": sosteneva che, nella maggior parte degli autotrasformatori e trasformatori per radio, i fogli di carta isolante fra strato e strato non sono affatto indispensabili, anche se erano presenti nel rocchetto originale.
Questo perché gli smalti isolanti sintetici impegati sul filo di rame odierno avrebbero caratteristiche dielettriche nettamente superiori e soprattutto stabili nel tempo rispetto a quelli "di origine naturale" del passato(ritengo a base di olio di lino cotto, come erano un po' tutti gli smalti).
In effetti, se svolgiamo un trasformatore "moderno", a meno che non sia per tensioni superiori a quella di rete, difficilmente troviamo dell'isolante fra strato e strato.
Purtroppo, per consultarmi col suddetto mio "riavvolgitore di fiducia" servirebbe una seduta spiritica, ammesso che volesse... "farsi vivo"!
Consapevole della mia ignoranza in materia ammetto che, se dovessi riavvolgere io un trasformatore di una radio, per non rischiare lo rifarei esattamente come l'originale, con i fogli isolanti dovunque li avessi trovati svolgendo il vecchio rocchetto.
Forse transigerei se si trattasse di un autotrasformatore per un piccolo apparecchio; non così invece se fosse un trasformatore con secondario doppio per tensione superiore a 250V.
Ma sono solo congetture...
Sarei felice anch'io se qualcuno di qualificato e informato intervenisse qui con un contributo chiarificatore sull'argomento (oltre a indicarti un possibile fornitore per la carta, si spera...).

Ah, abbiamo dimenticato che il titolo del "post" era "Fusibile sul primario?"
Se sei in vena di modifiche migliorative, ribadisco che in fondo non è una cattiva idea, anzi, non lo è per nessuna radio, purché il fusibile sia calcolato e scelto correttamente in base all'assorbimento dell'apparecchio (cioè dimensionato abbastanza largamente per non interrompersi a ogni minima sovratensione di rete, né d'altra parte dev'essere tanto "lento e robusto" da non servire a nulla).
Ricordiamo che la ben nota ditta Marcucci di Milano produceva e pubblicizzava una "spina di sicurezza" per apprecchi radio, dotata per l'appunto di fusibile. E, per quanto ne so, era stata un discreto successo commerciale.
Segno che l'esigenza di un fusibile era sentita, utile o no che fosse: forse, ai tempi, nelle radio si "bruciavano" più trasformatori di quanto immaginiamo oggi.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: aggiunta fusibile sul primario?

Intervengo ancora una volta anche io :-)
Non mi ritengo assolutamente un esperto di avvolgimenti di trasformatori, premessa doverosa, tuttavia ho sempre trovato comodo piu' che utile usare l'apposita carta fra i diversi strati. Il primo motivo che mi viene in mente, oltre il miglior isolamento fra strati che probabilmente e' inutile con gli smalti moderni, e' una migliore qualita' dell'avvolgimento in quanto il colore della carta fa subito risaltare eventuali spazi fra le spire e mi consente di regolare meglio la velocita' di scorrimento laterale del filo.
Sicuramente con la dovuta esperienza (o facendo tutto con macchine super automatiche) non c'e' bisogno di questi accorgimenti.
Saluti
Francesco