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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: Una calda Mivar

Ciao,
diciamo subito che le Mivar non sono affatto "radiacce": alcuni ancora lo credono solo perché costavano poco e perché parecchi modelli avevano un'estetica poco felice. A proposito, qualcuno forse dissentirà ma anch'io trovo grazioso questo tuo piccolo apparecchio.
Le Mivar sono radio molto ben progettate e costruite, s'intende rispetto alla media degli apprecchi appartenenti alla stessa categoria. Chi poi sostiene che la componentistica fosse di bassa qualità, evidentemente non ha mai guardato bene che cosa montavano certe altre marche ben più illustri...

Nella mia esperienza gli autotrasformatori delle Mivar sono adeguatamente dimensionati, tanto che ad oggi non ne ho trovato quasi nessuno "bruciato", né qualcuno che sembrasse fisicamente troppo piccolo in rapporto alla tipologia dell'apparecchio.
Non posso dire altrettanto per altri fabbricanti - molti dal nome più "altisonante" - che in quella stessa epoca montavano regolarmente degli autotrasformatori "tirati per i capelli", appena sufficienti.
Da notare che se un autotrasformatore è dimensionato con un minimo di generosità, un eventuale assorbimento anomalo non lo fa "bruciare" con troppa facilità e non si ripercuote pesantemente sul valore della tensione anodica, tanto che questa potrebbe risultare appena un poco inferiore al valore segnato sullo schema (sempre che sia riportato!).

Ecco perché hai ragione a preoccuparti di un riscaldamento eccessivo, anche se se lo sembrasse soltanto.

Dici di aver ben controllato gli elettrolitici e non ne dubito.
Una precisazione per evitare che altre persone si formino iedee sbagliate leggendoci: per giudicare "a posto" questi condensatori, non basta che sembrino livellare perfettamente l'anodica e che non si senta alcun ronzio in altoparlante. Idealmente, "ben controllati" dovrebbe significare averne misurato anche la corrente di conduzione alla tensione nominale di lavoro. Un po' pedante, io stesso l'ho fatto raramente e più che altro per curiosità... Secondo un criterio meno raffinato ma valido ai fini pratici, gli elettrolitici si possono considerare ancora "buoni" (anche se "affidabili" in assoluto non direi proprio...) se non appaiono "gonfi" e se dopo circa venti minuti di funzionamento non si scaldano quasi nemmeno minimamente (e già che ci siamo, meglio raccomandare di toccarli solo dopo aver staccato la spina della radio!).
Io sono comunque per la sostituzione a oltranza degli elettrolitici (e di specifici condensatori a carta in certe posizioni che sappiamo), anche quando paiano efficienti. Confermo però di aver trovato gli elettrolitici di filtro ancora in buone condizioni su molte Mivar che mi sono capitate fra le mani e talvolta eccezionalmente non li ho sostituiti, come nella mia "personale" UCM 581 Rodi.

Altre possibili cause di un eventuale assorbimento anomalo di corrente anodica (e conseguente surriscaldamento dell'autotrasformatore)?

Me ne viene in mente una, non perché particolarmente probabile ma più che altro perché fa riaffiorare un brutto ricordo di cui dirò più avanti.
In quest'apparecchio, fra la placca della rettificatrice e la massa dovresti trovare un condensatore da 10 nF (esiste anche in altri schemi Mivar) ed è facile che sia in perdita. Anche se non lo fosse, non so quanto a lungo manterrebbe il buon isolamento con la radio accesa.
Questo condensatore si trova collegato all'autotrasformatore fra l'inizio dell'avolgimento (a massa) e la presa per l'anodica (alla placca della UY85).
Chiaro che un suo cortocircuito anche non netto comporterebbe la "cottura" o per lo meno un surriscaldamento dell'autotrasformatore.
E' fra i condensatori che sostituirei sempre e comunque "alla cieca", anche se il trasformatore non si scaldasse nemmeno un po'. Le ragioni sono evidenti. In sintesi: sostituiscilo, è meglio, e scegli un ricambio di qualità adeguata alla posizione "difficile".

La mia brutta esperienza di cui ho accennato?
Moltissimi anni fa mandai in fumo un trasformatore che avevo apppena fatto riavvolgere solo perché non avevo voluto sostituire due condensatori collegati fra gli estremi e il centro dell'avvolgimento AT, "bellissimi" e ancora perfettamente isolati a una prova preventiva con tensione di ben 1000V.
La radio non era una Mivar economica (e non era nemmeno italiana) ma era ben più pregiata e d'epoca: ti dico solo che le valvole erano europee con accensione a 4 volt! Insomma, il trasformatore da riavvolgere per la seconda volta è stato un bel danno, e solo per la velleità di conservare due condensatori di bell'aspetto...
Provati nuovamente subito dopo il guaio, uno dei due era in cortocircuito quasi netto; riprovandolo dopo una mezz'ora, quel "buontempone" incostante risultava di nuovo perfettamente isolato a 1000V!
Sbagliando s'impara... che le sostituzioni dei condensatori "a tappeto" non sono così deprecabili!

Saluti

Gian Lorenzo

Re: Una calda Mivar

Ciao Gianlorenzo, e grazie per la tua risposta!
In effetti gli elettrolitici di filtro li ho controllati staccandoli e misurando la corrente di perdita con la radio in funzione, ed è praticamente nulla.
Per il trasfo. di alimentazione non dico che è bollente, ma sicuramente un po' più caldo di quanto pensassi. La corrente anodica non risulta avere un livello anomalo.
Condensatori a carta, va be' si sa come sono :)
Fortuna che i ceramici a disco sono più affidabili

Re: Una calda Mivar

...già, dimenticavo che nelle Mivar si trovano spesso dei "ceramici" (e sono senz'altro gli originali) in posizioni dove "gli altri" montavano sempre e solo condensatori a carta perfino per capacità relativamente piccole.
Meglio, no? Lo riconosci anche tu... Molto più sicuri e affidabili.
Non so se il condensatore di cui ho parlato sia ceramico ma in genere lo erano solo quelli di valori fino a 1 nF.
Se lo fosse, ovviamente non potrebe "far tutto il male" che ho detto e non sarebbe necessario sostituirlo.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: Una calda Mivar

Se gli elettrolitici restano freddi anche dopo un'ora di funzionamento allora probabilmente sono ancora validi. Piuttosto, hai sostituito il condensatore di accoppiamento con la griglia della finale? 22nF verso il piedino 2 della UL84. Io lo cambierei senz'altro, anche se appare buono. Una piccolissima perdita in quel condensatore puo' aumentare la corrente anodica di qualche mA, abbastanza da provocare quel piccolo scompenso che hai descritto.

Re: Una calda Mivar

Sì, è tra i primi che ho cambiato, e in effetti era leggermente in perdita.
Quelli a disco non li ho controllati uno ad uno (almeno per ora)...Posso sempre farlo "a radio accesa" il controllo.

Re: Una calda Mivar

A me sono capitati diversi trasformatori con qualche spira in corto. Stacca l'anodica ed i filamenti e prova a vuoto. Si potrrlobbe anche mettere un milliamperometro in ca in serie al primario e vedere quanto assorbe facendo VxI. Non dovrebbe superare la ventina di watt, cioè un centinaio di mA

Re: Una calda Mivar

Ho fatto la prova nel pomeriggio, e sto sotto i limiti: 20 mA !
Poi ho visto che non scalda più della radiomarelli, rd230, quindi ci stiamo :)
Grazie a tutti, e buona cena :)