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L'angolo (Radio)Tecnico

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Re: MINERVA 465/1

Ciao,
avra visto dal "post" precedente il tuo che sto riparando una Minerva 465/2 (valvole ECH4-EBF2-EF9-EL3-WE54).
Lo schema che mi è stato gentilmente inviato da Maurizio viene per l'appunto dall "Angeletti" e anch'io ho notato qualche piccola differenza, ad esempio il modo in cui è collegato il condensatore d'accoppiamento fra l'amplificatrice di tensione BF e la finale (ovviamente notato subito perché è il primo che ho sostituito dopo gli elettrolitici) e un altro condensatore riportato due volte (in uno dei due non è segnata la capacità).
Teniamo anche conto che negli schemi perfino l'Angeletti a volte sbagliava, sia pure raramente. Ne ho avuto esperienza diretta più di una volta. Mi vengono in mente pochi ma così madornali errori "di distrazione" che è stato addirittura facilissimo correggerli "a senso".
Ripeto, quelle che ho osservato io nella 465/2 che sto riparando sono piccole differenze, forse giustificabili come varianti di progetto... se si eccettua il valore dei condensatori a carta in generale!
Quelli che ho trovato sull'apparecchio sono senz'altro gli originali e molti, davvero molti hanno un valore diverso da quello segnato sullo schema.
Diverso ma non insensato: in particolare, tutti quelli che secondo schema dovrebbero essere da 0.05 microfarad sono invece dei "Ducati" d'epoca marcati "63000 pF" (strano valore davvero...). Una lieve e irrilevante differenza.
Non è la prima volta che in una radio dell'immediato Dopoguerra trovo condensatori sicuramente originali di capacità diverse da quelle riportate sullo schema.
Be', credo che molti fabbricanti cercassero semplicemente di usare i componenti che avevano già disponibili ogni qual volta fosse possibile...
Infatti, finché si tratta di condensatori di disaccoppiamento, variazioni anche del -20% ... +100% (e forse anche più) rispetto alla capacità "necessaria da progetto" sono sempre perfettamente lecite, non hanno il benché minimo effetto sul funzionamento. Qualche cautela in più ha senso solo per i condensatori di accoppiamento a BF e per quelli del CAG.

Se le differenze che hai notato nel tuo caso sono più rilevanti, ignora questa mia risposta e attendine pazientemente una più appropriata.

Saluti

Gian Lorenzo

Re: MINERVA 465/1

Ti ringrazio per la conferma, le stesse variazioni rispetto allo schema che hai notato tu sul tuo apparecchio sono bene o male uguale alle mie.
Addirittura questa sera mentre cercavo su altri schemi della MINERVA ho trovato il mod. 475/1, che monta le stesse valvole del 465/1,con uno schema un po' più simile al mio apparecchio. Maaa!

Re: MINERVA 465/1

Bé, sempre secondo l'Angeletti, lo schema del mio 465/2 è uguale a quello del 475/2: per analogia un po' ardita, vien da chiedersi se la Minerva non abbia prodotto anche qualche "incrocio non dichiarato" fra il tuo 465/1 e il 475/1. Da quel che dici, pare di sì e non mi sembra poi tanto strano.
Non per niente, parecchi anni più tardi, sugli schemi "ufficiali" di quasi tutti i fabbricanti cominciò a comparire regolarmente la dicitura "con riserva di modifiche"...
Un ultimo commento non rivolto a te ma agli eventuali meno esperti che dovessero leggere questo "post":
lo schema è sempre un supporto utilissimo per la riparazione ma va letto con un minimo di consapevolezza e spirito critico, specialmente quando lo si usi come riferimento per ricostruire una parte di circuito "devastata";
attenervisi "bovinamente" e quindi prendendo per buoni anche gli eventuali errori del disegnatore (come l'anodica che in qualche modo va a massa... è forse uno dei più comuni!) può avere conseguenze catastrofiche.

Saluti e... buona riparazione.

Gian Lorenzo

Re: MINERVA 465/1

Lo schema che c'è sul radiomuseum è quello dell'Angeletti è inutile quindi che te lo scarico...
Cmq raramente si trovano radio (epoca 35-50) dove il circuito sia fedelissimo allo schema.
Forse i Marelli...
Phonola ad esempio è un disastro! Mai trovata una che sia uguale allo schema! Anche sui Magnadyne spesso si trovano valvole diverse rispetto a quelle indicate con ovvie conseguenze...
Nemmeno Philips ne è immune!