Ciao,
lieto che le mie argomentazioni non ti siano parse "stupidaggini", un po' lo temevo..
Se il tuo "fornitore" non è professionale e affidabile, è possibile che la valvola sia un "tarocco", oppure semplicemente il frutto di uno scambio involontario avvenuto in buona fede, data la forte somiglianza con la più conume PY82.
Soprattutto se la sigla stampata sul vetro non è più leggibile...
Se fosse una persona onesta e non sospettosa, forse accetterebbe la restituzione!
Comunque sia, si può senza dubbio sostituire la valvola con un diodo al silicio senza "snaturare" l'apparecchio, purché la modifica si esegua in modo completamente reversibile.
Ovviamente, aggiungendo anche una resistenza di potenza adeguata per sostituirne il filamento e far accendere corretamente la 35F6.

Ancora un suggerimeto in vena di... banalità, cioè un modo semplice per approfondire. Forse non il più efficiente ed elegante ma credo il più "trasparente".
Tutto quel che occorre è un tester da usare come milliamperometro (sicuramente lo avrai) e un alimentatore da laboratorio che possa erogare le tensioni di 19 V e 38 V con una corrente di almeno 500 mA (e credo anche questo non ti manchi). Andrebbe bene anche un semplice trasfomatore, se potesse fornire entrambe queste tensioni con precisione sufficiente.
Al limite si può fare a meno dell'amperometro, accontentandosi di stimare "a occhio" l'accensione del filamento.

Il filamento della 38R3 deve assorbire circa 150 mA se alimentato a 38 V (anche in corrente continua).
Collega dunque l'alimentatore regolato per fornire 38 V al filamento della valvola interponendo l'amperometro, regolato su una portata che permetta di leggere almeno 500 mA.

Se la valvola è davvero una 38R3, si accenderà normalmente e l'amperometro segnerà un valore molto vicino ai previsti 150 mA.

Se invece fosse una PY82, sfavillerebbe come un albero di Natale (visto che si troverebbe alimentata con una tensione doppia di quella presvista!) e assorbirebbe senz'altro più di 500 mA. Abbassando la tensione a 19 V, la valvola si accenderebbe normalmente e l'amperometro segnerebbe i canonici 300 mA.

Va considerata una terza ipotesi, cioè che la valvola sia davvero una 38R3 ma guasta; diciamo con il filamento in parziale cortocircuito, per semplificare.
In questo caso, con 38 V, la parte ancora attiva del filamento si accenderebbe "troppo" (quasi come in una PY82) e assorbirebbe ben più di 150 mA. Per ottenere questa corrente si dovrebbe diminuire la tensione applicata di un "tot" non quantificabile a priori, dipendente da quanta parte del filamento fosse rimasta interessata dal guasto.
A titolo d'esempio, se il guasto avesse semplicemente "tagliato fuori" la metà esatta del filamento, dovremmo scendere fino a 19 V per leggere 150 mA.

Solo per completezza accenno a una quarta ipotesi: che la valvola sia una EY82, anche'essa visivamente identica a PY82 e 38R3. Lo escludo per varie ragioni, essenzialmente per i sintomi che hai riferito nel tuo post iniziale e perché è una valvola davvero poco comune.
Nel caso, credo che sapresti da solo come indagare (solo alimentando il filamento a 6,3 V si accenderebbe normalmente).

Bene, con queste prove si può stabilire se la valvola è una 38R3 con filamento "a posto" oppure una PY82, oppure ancora una 38R3 con filamento non interrotto ma "guasto".

Eviterei prove apprentemente più semplici come la misura della resistenza del filamento "a freddo", a meno che qualche lettore del forum non si prenda la briga di far la misura su di una 38R3 efficiente e te ne comunichi il valore. Io, putrtroppo, non ne ho più nemmeno un esemplare.
"A caldo" il filamento deve avere il valore di resistenza adeguato perché alla tensione nominale vi scorra la corrente nominale (oppure perché a i suoi capi si stabilisca la tensione nominale quando sia percorso dalla corrente nominale, che è lo stesso concetto ma espresso in modo più pertinente al caso dell'accensione in serie).
Non è detto che questo valga anche per il filamento spento e freddo , anzi, non è mai così: la resistenza è sempre minore.
La misura "a freddo" può senz'altro essere indicativa ma è meno immediata da interpretare e meno oggettiva: perfino valvole dello stesso tipo ma di marche (o epoche) diverse possono dare letture differenti fra loro.

A proposito, bando al restauro conservativo... se io avessi dovuto sostituire il TU, poco "filologicamente" avrei approfittato per rimpiazzare la stramaledetta e rarissima 35F6 con una valvola più comune, montando un TU adatto alla soostituta (ogni tanto in Rete si trova in vendita una 38R3, quasi mai una 35F6! Chi la elenca fra le valvole disponibili, ad un'eventuale richiesta risponde immancabilmente "stock esaurito"...)

Saluti

Gian Lorenzo

Ho un apparecchio che monta la "mitica" accoppiata 38R3 - 35F6.

Se serve posso fare la misura della resistenza dei filamenti "freddi" semplicemente sfilando la valvola e provandoli col tester. Fatemi sapere.

Saluti a tutti!

d.c.

La resistenza A FREDDO della 38R3 montata sulla radio che ho è di 40 Ohm.

saluti

d.c.

salve, grazie ai sugerimenti (link per le valvole) del sito ho trovato una 38R3 , oggi l'ho montata...
e tutto va al meglio, questo conferma che la valvola acquistata su ebay non era una 38R3 ma sicuramente una sicuramente una 19R3.Comunque il venditore si è gentilmente offerto di sostiturla, anche se è sicuro che fosse una 38R3.

Comunque io intuitavemente (reminescenze degli studi di elettrotecnica)ho pensato alla misura delle resistenze a freddo, ma poi ho penseto che magari non voleva dire niente, ed effettivamente i valori sono quelli che descrive Diego, mentre per la 19R3 mi pare fossero sui 10 ohm.

Ciao,
felice di sapere che hai risolto.
Soprattutto mi fa piacere che il venditore della valvola fosse davvero in buona fede come avevo sperato.
Non so se ti converrà economicamente restituirla, ma è consolante aver conferma che nel... noto sito di aste non "incrociano" solo gli squali!

Saluti

Gian Lorenzo